Tragedia della miseria a Como: disoccupato marocchino dà fuoco alla casa e muore di ustioni con le quattro figlie. La moglie era da un mese in una casa di cura

Foto Ansa di Matteo Bazzi 

Tragedia della miseria a Como. Un uomo di 49 anni di origini marocchine, rimasto disoccupato, con la moglie ricoverata in una casa di cura per problemi psichici, impossibilitato a mandare le 4 figlie a scuola, ha appiccato il fuoco alla casa, all’ultimo piano di una moderna palazzina (dove era ospitato dall’assistenza comunale), ed è morto insieme con le  bambine.  I vigili del fuoco, subito accorsi in forze, hanno raccolto ormai privi di vita il padre e una figlia in tenera età e hanno prestato i primi soccorsi  alle altre tre bambine, che, portate all’ospedale di Cantù in condizioni disperate, sono morte per le ustioni riportate.

Ad alimentare subito il sospetto che non si fosse trattato di un incidente, ma di un gesto dettato dalla disperazione è stato il fatto che all’interno dell’appartamento fosse stato trovato materiale accatastato, come per formare una pira cui dar fuoco.

L’uomo – che era regolare sul territorio italiano – aveva lavorato per un albergo, poi aveva perduto il lavoro e ne aveva cercato invano un altro, nonostante l’aiuto del comune di Como e di un vicino, che lo aveva accompagnato a cercare una occupazione. Non mandava più le figlie a scuola perché non aveva più nemmeno i soldi per mettere benzina nella vecchia auto che teneva parcheggiata in strada. A tutto ciò si era aggiunta la malattia della moglie per infermità psichiatrica.  La famiglia, come si è detto, era seguita dai servizi sociali del comune di Como. ma ciò non è bastato a dissuaderlo del mettere fine disperatamente all’esistenza sua e delle sue bambine.

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