Ancora in crescita il numero dei contagiati covid in Italia: 574 nella giornata di venerdì. Verso nuove restrizioni per le discoteche: il virus non risparmia i giovani. Chiusure di ambasciate e consolati italiani all’estero

“Se i numeri non cambiano sarà inevitabile; la prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le regioni”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un colloquio con La Stampa incentrato su una nuova possibile stretta sui locali della movida, discoteche (che – dice – non si sarebbero dovute riaprire) e stabilimenti balneari.

A creare allarme è la curva dei nuovi contagi da covid-19 in Italia, ma anche in tutto il mondo e segnatamente nei paesi che sono mèta dei turisti italiani all’estero, molti dei quali stanno ritornando portando con sè il virus.

Quali sono questi dati che allarmano? Eccone una sintesi:  secondo il Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore sono 574 rispetto ai 523 di giovedì i nuovi contagi accertati in Italia. Per avere un aumento più alto di nuovi positivi bisogna risalire al 24 giugno, quando furono 577. In Veneto (127) e Lombardia (97) gli incrementi più consistenti. Complessivamente sono 252.809 le persone che hanno contratto finora il Covid in Italia. In calo, invece, i morti: sono 3, contro i 6 di ieri. Solo in Valle d’Aosta e Molise non si sono registrati nuovi casi.

Sono 14.249 le persone attualmente positive al Covid, 168 in più di giovedì. In aumento anche i pazienti in isolamento domiciliare (13.422, con una crescita di 182 rispetto a ieri) ed in terapia intensiva (56, uno in più di ieri), mentre calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno).  Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al giorno precedente.

In Puglia 5 giovani ricoverati in condizioni severe  – Cinque giovani, tra i 20 e i 30 anni, sono ricoverati negli ospedali pugliesi in “condizioni severe” nei reparti di Malattie infettive dopo aver contratto il Coronavirus. Lo conferma all’ANSA il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l’emergenza Coronavirus in Puglia. “I pazienti – spiega – hanno delle polmoniti provocate dal Covid-19 e per questo è stato necessario il ricovero”. Il dato conferma anche che la giovane età non mette al sicuro da sintomi importanti“. Per quanto riguarda, invece, le discoteche, Lopalco conferma che, al momento, in Puglia “non ci saranno ulteriori provvedimenti” rispetto all’obbligo di mascherina adottato con ordinanza del presidente della Regione Puglia già ieri.

Si diffonde di più il virus anche nel resto del mondo. “Continuano a crescere in maniera esponenziale i contagi per Coronavirus nelle Americhe, negli Usa e in America Latina in particolare. Così anche la rete consolare italiana è costretta a fare i conti con il Covid-19. Sono diverse, infatti, le sedi diplomatico-consolari che sono state chiuse perché al loro interno ci sono stati casi di contagio”. A riferirlo in una nota è il sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel mondo, Ricardo Merlo, precisando che “alcune di queste hanno già riaperto, altre lo faranno nei prossimi giorni” e raccomandando allo stesso tempo ai connazionali nei Paesi più a rischio a recarvisi solo “per massima urgenza”.

Perciò Boccia è “convinto che dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in tutte le regioni”, ma non è escluso che si possa fare prima.

La ministra Teresa Bellanova, presentando a Lecce la lista di Italia Viva a sostegno del candidato presidente della Regione Puglia, Ivan Scalfarotto, ha detto:  “Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta”. 

Stretta dell’Emilia-Romagna sulle discoteche per evitare un rialzo dei contagi di Sars-Cov2. Una nuova ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi (sarà ridotta del 50%) e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina. Disposta anche la eventuale chiusura immediata del locale non appena accertate le infrazioni. Il provvedimento è in vigore dalle 13 di domani, Ferragosto, e vale per quelle all’aperto ora in esercizio in regione. Quelle al chiuso infatti non hanno mai riaperto dopo il lockdown. La stessa cosa in Veneto. Nuova ordinanza della Regione del Veneto per contrastare il Coronavirus:prevede che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Include, inoltre, l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto. È prevista, poi, è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza. Nella Riviera romagnola invece spiagge ‘sold out’. E il must dell’estate 2020 sono le cene in riva al mare

Non ci stanno però i gestori delle discoteche. “Ancora una volta si colpisce un settore che viene identificato come un luogo in cui tutti mali della società convivono. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori, ci è stato affibbiato anche quello. Prima drogavamo i ragazzi, li ubriacavamo, adesso li contagiamo nonostante non ci sia un solo caso di ragazzo o ragazza che si sia contagiato nei nostri locali”. Così il presidente del Silb-Sindacato Italiano Locali da Ballo Emilia-Romagna, Gianni Indino, commenta l’ordinanza con cui la Regione prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi in discoteca e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina.”Non siamo il capro espiatorio per niente e per nessuno. C’è qualcuno che ci porta come fossimo uno scalpo e ci dà in pasto all’opinione pubblica”.

La Calabria, d’intesa con il governo, ha chiuso i locali da ieri.

In Piemonte invece si balla. E’ quanto prevede l’ultimo decreto regionale, il n.85 del 10 agosto scorso, che richiama le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al comma 33, il decreto regionale stabilisce che l’apertura di sale da ballo, discoteche e locali assimilati sia consentita “con attività di ballo svolte esclusivamente in spazi esterni”. Rafforzati i controlli in vista del Ferragosto.

Nel Lazio invece Ladispoli e Nettuno le amministrazioni comunali hanno disposto il divieto di accensione dei falò in spiaggia. Il Comune di Nettuno ha disposto il divieto di accesso e transito sull’arenile dalle ore 21 di oggi, e il contestuale divieto di balneazione dalle ore 19, fino alle 9,30 del 15 agosto. In regime ordinario resta consentita l’apertura delle attività di ristorazione. E’ inoltre severamente vietata l’accensione di falò e fuochi di ogni genere in spiaggia.

Ambasciate italiane chiuse in alcuni paesi. “Continuano a crescere in maniera esponenziale i contagi per Coronavirus nelle Americhe, negli Usa e in America Latina in particolare. Così anche la rete consolare italiana è costretta a fare i conti con il Covid-19. Sono diverse, infatti, le sedi diplomatico-consolari che sono state chiuse perché al loro interno ci sono stati casi di contagio”. A riferirlo in una nota è il sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani nel mondo, Ricardo Merlo, precisando che “alcune di queste hanno già riaperto, altre lo faranno nei prossimi giorni” e raccomandando allo stesso tempo i connazionali nei Paesi più a rischio a recarvisi solo “per massima urgenza”. “Si tratta, fino ad oggi – ha precisato il sottosegretario Merlo – di almeno una ventina di sedi, tra Ambasciate e Consolati. Si va dall’Ambasciata d’Italia in Messico a quella a Belgrado, dal Consolato Generale di Miami a quello di Buenos Aires. Colpita anche la sede di rappresentanza Onu a New York”. Oltre a queste – aggiunge – “sono state colpite dal Covid-19 l’Ambasciata d’Italia a Doha, Abidjan, Caracas, La Paz, Tashkent, Bogotà, San Josè, Manila. Stessa sorte per il Consolato Generale di Recife“. Una situazione che crea disagio tra i connazionali all’estero – osserva Merlo – ma necessaria ad evitare lo sviluppo di nuovi focolai in caso di infezione.

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