Ancora esasperate proteste in un quartiere di Roma alimentate da Casapound contro una famiglia rom assegnataria di un alloggio popolare dal Comune.

Ancora proteste in un quartiere della periferia romana sfociate in scene aberranti contro i rom e in altrettanto aberranti esaltazioni di Mussolini. Il tutto fomentato da elementi di Casapound. E’ accaduto a Casal Bruciato contro l’assegnazione di una casa popolare a un nucleo familiare di 14 nomadi. Alcune decine di residenti di via Sebastiano Satta sono scesi in strada da ieri, assieme a militanti di Casapound, per protestare contro l’ingresso dei nomadi nell’abitazione. E si prevede per domani la prosecuzione della protesta. “Stamattina i nomadi hanno lasciato in macchina il palazzo – spiega un abitante – non sappiamo se per ultimare le pratiche o, al contrario, se hanno deciso di rinunciare all’alloggio popolare. Noi qui non li vogliamo”.

Addirittura alcune donne sono arrivate a gridare “Li vogliamo vedere tutti impiccati, bruciati!” perché – racconta una di loro – “A mio nipote quando aveva 11 anni gli hanno puntato un coltello alla gola per rubargli un euro”.

“Ma perché non se li porta a casa lei?” e “Guardate in faccia la gente e rendetevi conto di come vive”, hanno gridato alcuni cittadini a Roberta Della Casa, presidente del IV Municipio, arrivata sul posto. “Questi che reddito hanno? Pagano l’affitto?”, ha detto un abitante. “Ancora non te ne vai?”, ha gridato qualcun altro.

La famiglia di nomadi assegnataria della casa popolare di via Satta nel quartiere di Casal Bruciato durante la protesta di alcuni residenti del quartiere (foto Ansa di Angelo Carconi) 

Intanto il padre di una famiglia rom, ricordando i momenti di tensione che sarebbero avvenuti con alcuni residenti ieri sera, riferisce: “Ci hanno detto che noi, con le nostre famiglie e i bambini, dovevamo subito uscire da casa. E ci hanno minacciato dicendoci che ci avrebbero tirato bombe e ci avrebbero picchiati. I miei figli hanno visto e sentito tutto questo e ora, con queste persone sotto casa, hanno paura. Tanto che per fare la spesa siamo stati scortati dalla polizia. Ma a questa casa abbiamo diritto, ce l’ha assegnata il Comune”.

“Mi sto vergognando a dire a questa famiglia che i loro diritti verranno tutelati”, ha detto l’assessore al Patrimonio Rosalba Castiglione parlando a Radio 24. “Le famiglie rom che hanno diritto alla casa la avranno come tutti gli altri in graduatoria. A chi tocca viene assegnata. Io credo che sia una strumentalizzazione esclusivamente politica. Noi abbiamo fatto altre assegnazioni quest’anno e non ci sono mai stati problemi di delinquenza o vicinato. C’è stata integrazione. I problemi stanno sorgendo ora a un mese dalle elezioni europee”, ha aggiunto l’assessore. “Il problema lo creano quegli imbecilli che strumentalizzano la paura di chi ignora una cultura diversa”, ha continuato la Castiglione.

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