Anche la quarta volta che gli spagnoli in un anno vengono chiamati alle urne manca una maggioranza con i socialisti sempre primo partito, ma la destra di Vox in forte aumento

Quando oltre il 93% dei voti erano stati scrutinati, i dati delle ennesime elezioni anticipate in Spagna confermano i socialisti del Psoe in testa con 122 seggi, seguiti dal Pp con 82 e dall’ultradestra di Vox con 52 seggi. Ancora una volta nessuno ha la maggioranza necessaria per governare. Si conferma infatti il crollo di Ciudadanos che, con 10 seggi indicati, scende al sesto posto fra le formazioni politiche, superato anche da Esquerra Republicana che si assesta al quinto posto con 13 seggi. In calo l’affluenza rispetto al voto dello scorso 28 aprile: alle 14 la partecipazione era del 37,83%, 3,6 punti percentuali in meno rispetto allo stesso dato della scorsa primavera. Segno che gli elettori sono stanchi di essere richiamati alle urne a ripetizione senza che si concluda nulla.

Naturalmente si festeggia nella sede di Vox, con il leader Santiago Abascal e il suo numero due Javier Ortega Smith che salutano la folla che in un tripudio di bandiere spagnole. “Siamo la terza forza politica, con 52 deputati” esulta Abascal rivolgendosi alla folla di sostenitori. “Siete stati protagonisti dell’impresa più rapida e folgorante della politica spagnola”, ha scandito. “Siamo riusciti ad aprire tutti i dibattiti proibiti”, ha continuato. “Oggi – ha detto – si consolida una alternativa patriottica e sociale che chiede l’unità della Spagna”. La folla intanto risponde con cori di “Espana unida jamas sarà vencida”.

La leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen, si congratula via Twitter con Vox. “Il movimento @vox_es ha realizzato un progresso folgorante in occasione delle elezioni legislative in Spagna”, scrive, “Bravo al suo dirigente @Santi_ABASCAL per il suo impressionante lavoro di opposizione, che porta già i suoi frutti dopo soltanto qualche anno!”.

“Faccio i complimenti agli amici di Vox che hanno fatto un risultato incredibile: già mi immagino cosa scriveranno domani i giornali”. Così il leader della Lega Matteo Salvini a “Non è l’Arena” su La7 .

Queste elezioni sono state convocate poco più di sei mesi dopo la consultazione dello scorso 28 aprile, il cui esito non aveva reso possibile la formazione di un governo. Si tratta delle quarte elezioni nel Paese in quattro anni.

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