Alto Adige 1945-48: un pezzo di storia del dopoguerra rivissuto a Bolzano con Giovanni Perez e attraverso il suo documentario

di MASSIMILIANO ANZIL – Grazie alla collaborazione tra Cedocs (Centro Audiovisivi di Bolzano) e il giornalista Giovanni Perez, per tanti anni firma di punta del quotidiano “Alto Adige”, ci sarà a Bolzano mercoledì 15 maggio, a partire dalle ore 18, presso il Centro Trevi in Via Capuccini 28, una serata-evento dedicata alla storia altoatesina attraverso la visione del documentario “Alto Adige/Suedtirol 1945-1948”, ideato e realizzato dallo stesso Perez. La serata sarà dedicata alla visione del racconto dei fatti che sono accaduti immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale a Bolzano ed in provincia, con la possibilità di confrontarsi con il noto giornalista.

Il documentario racconta una fase storica assai delicata per questo territorio: mentre nella tarda primavera del 1945 Berlino cadeva sotto i colpi dell’Armata rossa e poi degli alleati, in Alto Adige risalivano le truppe americane, salutate a Trento da tutta la popolazione e stanziatasi poi a Bolzano agli inizi di maggio, in attesa di superare l’ultimo valico, prima di entrare in quel che rimaneva del Reich.

Gli alleati, in quei giorni trascorsi in Alto Adige, devono occuparsi delle truppe tedesche ancora presenti in zona ma si devono anche occupare della ricerca dei criminali nazisti che si erano nascosti in questo territorio e dei trafugamenti di importanti opere d’arte sottratte a musei italiani.

Il documentario che sarà proiettato al Centro Trevi ci darà anche notevoli emozioni nel vedere con gli occhi di oggi le immagini delle  città trentine e altoatesine duramente colpite dalla guerra, ma vibranti di popolazione, da Trento a Brunico, da Bolzano alla Val Gardena. Un’emozione per chi c’era ed ha visto, ma una forte emozione anche per chi è giovane e vuol vedere come era questa regione 60 anni fa.

Tra le macerie dei ponti e delle stazioni ferroviarie intravvediamo anche i violenti danni agli edifici pubblici, impressionante la distruzione del ponte di Ora, come della stazione di Bolzano ed il centro storico, il Duomo, la Chiesa dei Francescani, il ristorante Cà de Bezzi, il Municipio, piazza Walther, il teatro Verdi, insomma tutti i luoghi, rasi al suolo o in piedi per miracolo, della vita quotidiana di oggi.

Ciononostante fin dai primi giorni di quell’estate del 1945, la popolazione altoatesina, unita dalle avversità, ricominciò a vivere, a ricostruire, ad attendere il ritorno dei reduci, a sostenere il rientro della popolazione ebraica, a riattivare il commercio, a ritrovarsi nei locali. Straordinarie le immagini della fine degli anni ’40, testimonianze del ritorno alla normalità, con la ricostruzione del Lido di Bolzano, dei matrimoni sul tetto del Bar Moretti, del “saliscendi” lungo la cremagliera che da Piazza Walther portava sul Renon.

Giovanni Perez, che quegli anni li ha vissuti con gli occhi di un adolescente, li ricostruirà anche attraverso storie ed aneddoti di quei tempi non poi così lontani e, purtroppo, spesso offuscati dalla labilità del ricordo o deformati da interpretazioni di comodo.

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