Allerta sul Mediterraneo per le minacce di Trump, May e Macron e per le incursioni di Israele in Siria. Equivoco Gentiloni

L’irresponsabile attacco di Trump e di Netanyahu contro la Siria – con il pretesto (non suffragato da alcuna prova) del ricorso alle armi chimiche da parte  dell’aviazione di Damasco sul proprio territorio per combattere i ribelli appoggiati dall’Isis – continua a provocare una pericolosa tensione con la Russia. Oggi addirittura Trump avverte Mosca con un messaggio pazzesco: “I missili arriveranno. La Russia si prepari”.

All’azione di Trump – che ha dirottato verso la Siria una portaerei in navigazione nel Mediterraneo, con a bordo missili – si è aggiunta quella di Israele con il bombardamento di Duma. L’ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, annuncia che l’esercito russo è pronto ad “abbattere i missili” e “distruggere le fonti di lancio”. Mentre il governo siriano definisce “spericolate” e “avventate” le minacce americane di un attacco militare.

L’Ap riferisce che Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna stanno accordandosi per una possibile “risposta militare comune” (ndr: risposta a chi? a quale titolo? ) in Siria entro il fine settimana. E da Londra Sky News riferisce che la premier Theresa May ha detto che la Gran Bretagna lavorerà con i suoi “più stretti alleati” per valutare in che modo i responsabili dell’ultimo attacco in Siria possono essere tenuti a renderne conto. Intanto la Russia ha annunciato che da domani la sua “polizia militare” sarà schierata a Duma, la città siriana che si sostiene sia stata colpita da un attacco con armi chimiche, per garantire “ordine e sicurezza”.

Il Consiglio di sicurezza Onu ha bocciato intanto anche la terza bozza di risoluzione sulla Siria presentata dalla Russia, che chiedeva l’invio di investigatori Opac a Duma per indagare il presunto attacco chimico. Da parte sua, Mosca ha posto il veto alla bozza Usa per istituire un nuovo meccanismo d’inchiesta indipendente. E Macron afferma che la Francia deciderà la risposta insieme a Usa e Gb.

In seguito a queste vicende l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diramato un’allerta sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale. L’allarme è stato emesso “a causa del possibile lancio di raid aerei con missili aria-terra e/o Cruise entro le prossime 72 ore”. E va tenuta anche presente “la possibilità di un’interruzione intermittente delle apparecchiature di radionavigazione”, afferma l’Easa.

E L’ITALIA? EQUIVOCO GENTILONI –  In questo scenario che  cosa fa il governo italiano? L’ancora in carica Gentiloni, anziché tenersi fuori dai pericolosi giochi  degli “alleati”, dà per accreditata la storia delle armi chimiche di Assad, ma non dice esplicitamente che non sarà permesso l’uso delle basi Nato italiane per spedizioni avventuristiche contro la Siria. Anzi il dirigente provvisorio del Pd, Martina, attacca Salvini accusandolo di essere “amico di Putin” perché chiede che l’Italia si tenga fuori dalla pericolosa avventura siriana.

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