Ai funerali di stato di David Sassoli nella chiesa di Santa Maria degli Angeli (presenti i vertici dell’Unione Europea, dello Stato italiano e della capitale) il ricordo dei colleghi della Rai, le parole commoventi della moglie, dei figli e dei celebranti (l’arcivescovo Matteo Zuppi e padre Francesco Occhetta)

Questa mattina si sono svolti a Roma i funerali di Stato del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli,  con la partecipazione delle più alte cariche dello Stato e della presidente della Commissione Europea,  Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, del premier spagnolo Pedro Sanchez, accolti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal presidente del Consiglio Mario Draghi; presenti anche i ministri Luciana Lamorgese, Luigi Di Maio e Renato Brunetta, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario del Pd Enrico Letta, il senatore a vita Mario Monti, Gianni Letta, e la delegazione del Parlamento europeo. 

Il feretro, avvolto da una bandiera europea, è stato accompagnato da sei carabinieri in alta uniforme all’interno della basilic, dove sono stati tributati gli onori militari con tre squilli di tromba. L’omelia è stata pronunciata dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, amico di Sassoli dai tempi del Liceo, ricordandone la pacatezza del ragionamento già allora con “le parole che profumanao di fraternità”, come ha detto il gesuita e politilogo padre Francesco Occhetta.

Gli ex colleghi del Tg1 lo hanno ricordato con le parole di Elisa Anzaldo: “Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentilezza, con l’ostentazione del rispetto che avevi per gli altri, con lo sfinimento del dialogo, la forza della prudenza e la dirompenza della tua mitezza. A noi lasci una caparbia lezione di ottimismo“. La giornalista ha rievocato quando “arrivava trafelato in studio” poco prima dell’inizio del Tg, il “maledettissimo vizio del fumo”, la sua ritrosia di fronte ai social network: “Lui diceva ‘ma io sono qui, parliamoci’. Diceva che è social buttare giù un muro, perché dietro c’è un mondo. Che è social accogliere un migrante, perché dietro di lui c’è una comunità. Che La famiglia è più ricca e moderna di un gruppone Facebook. Diceva ancora:, il problema degli altri è il mio problema, L’indifferenza non è un’opzione, ricordando gli insegnamenti di don Milani”.

I figli Giulio e Livia si sono rivolti a David con un “grazie papà” e con una raccomandazione: “giudizio”, ricordando quella che lui rivolgeva a loro. E ha rivolto a loro anche nell’ultimo messaggio messaggio pronunciato prima di Natale.

La moglie Alessandra  ha ricordato: “Ci siamo cercati e trovati sui banchi di scuola. In questo tempo lo stare insieme ha fatto i conti con altro e altrove. Ti abbiamo sempre diviso e condiviso con altri, famiglia e lavoro, famiglia e politica, famiglia e passioni. Altri luoghi e altri impegni con cui hai costruito con tenacia il tuo modo di essere, di fare, i tuoi valori. Noi siamo stati il tuo punto fermo, ma dividerti e condividerti con altri ha prodotto questa cosa immensa a cui stiamo assistendo in queste ore, e che abbiamo visto nei fiori e nei biglietti trovati l’altro ieri attaccati al portone in strada”.

 

Commenta per primo

Lascia un commento