AGGIORNAMENTO SULLA GUERRA IN UCRAINA/ L’incrociatore russo “Moskva” è affondato nel Mar Nero dopo l’esplosione avvenuta ieri a bordo (per un missile dell’Ucraina o per lo scoppio di munizioni). Biden pronto per una visita lampo a Kiev

L’incrociatore missilistico russo Moskva, divorato dalle fiamme e che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, “ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta”. Ad ammetterlo il ministero della Difesa russo, che spiega che la nave “ha perso stabilità a causa del danno allo scafo”. Danno, però, che viene attribuito da Mosca all’incendio seguito all’esplosione delle munizioni” trasportate a bordo. Con il Moskva, si teme possa essere finita negli abissi anche una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale. Comunque si tratta di un duro colpo per la flotta militare russa, come il Pentagono non ha mancato di rimarcare, pur ammettendo di non poter verificare in “modo indipendente” se l’incrociatore russo nel Mar Nero sia stato colpito da un missile dell’Ucraina.

BIDEN VERSO KIEV – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sta valutando l’ipotesi di volare a Kiev. A confermarlo con un “sì” è lui stesso rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se “fosse pronto ad andare in Ucraina”. Un ulteriore passo dopo l’annuncio della collaborazione degli Usa per accertare le atrocità commesse dalla Russia in Ucraina. “Qualsiasi tentativo della Russia di ostacolare il trasferimento di armi all’Ucraina rischia di innescare un’escalation“: Biden tenta anche così la risalita nei sondaggi in vista delle elezioni di medio termine che lo vedono sempre più in difficoltà: solo il 33% degli americani lo promuove a fronte di un 54% che lo boccia su come sta conducendo il suo lavoro. Meglio sul fronte dell’Ucraina, dove incassa il 39% dei consensi per la sua azione.

Il Parlamento ucraino bolla come “un genocidio” le azioni dell’esercito russo in Ucraina, usando la stessa definizione adoperata dal presidente Usa.

ZELENSKY E LA RESISTENZA UCRAINA – Intanto va registrata un’altra (un po’ baldanzosa) dichiarazione del presidente ucraino, Zelensky, il quale nel suo ultimo discorso ha affermato tra l’altro: “Abbiamo già resistito 50 giorni. 50 giorni di invasione russa, anche se gli occupanti ci avevano dato un massimo di cinque giorni di resistenza. Cinquanta giorni della nostra difesa sono un risultato. Un risultato di milioni di ucraini“, ha aggiunto. “Durante i 50 giorni di questa guerra l’Ucraina è diventata un eroe per tutto il mondo libero. Per coloro che hanno il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Per coloro che non sono avvelenati dalla propaganda“. Rivolgendosi ai suo connazionali, il presidente Zelensky ha poi aggiunto: “Siete diventati tutti eroi. Tutti gli uomini e le donne ucraini che hanno resistito e non si arrendono. E che vinceranno. Questo restituirà la pace all’Ucraina, ne sono sicuro“. “Ricordo il primo giorno dell’invasione della Federazione Russa. Ricordo quello che mi è stato detto il 24 febbraio, per dirla tutta, nessuno era sicuro che avremmo resistito. Tutti simpatizzavano. Molti mi consigliavano di fuggire dal Paese. Consigliavano di arrendersi davvero alla tirannia. Ma neanche loro ci conoscevano. E non sapevano quanto sono coraggiosi gli ucraini, quanto apprezziamo la libertà”, ha affermato. “La nostra possibilità di vivere come vogliamo. Non come il popolo governato in modo tale che il suo esercito vede per la prima volta in vita sua i bagni nei territori occupati e ruba anche i comuni elettrodomestici“.

LA SITUZIONE SUL CAMPO – Intanto non si fermano le ostilità: esplosioni sono state udite nelle prime ore di oggi a Kiev e nella regione della capitale ucraina: lo riporta il Kyiv Independent. “A Mariupol i corridoi umanitari sono quasi inesistenti, perché i militari russi non informano le persone chiuse nei rifugi. L’unico modo per uscire e andare in Crimea o Russia, dove alla frontiere alcuni ci dicono di essere stati umiliati e costretti a stare nudi di fronte ai soldati. Nella città manca cibo e continuano i saccheggi dei negozi mentre molti sono stati costretti a bere acqua di neve. I primi a morire sono i bimbi più piccoli, per la fame”. È quanto riferiscono alcuni rifugiati di Mariupol – giunti a Dnipro da una settimana – all’inviato dell’ANSA in un centro di accoglienza a Dnipro. Dall’inizio dell’invasione, sono almeno 503 i civili uccisi nella regione orientale di Kharkiv, al confine con la Russia.  Nella regione di Lugansk, l’esercito russo sta tentando senza successo di catturare gli insediamenti di Popasna e Rubizhne. Lo afferma lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine citato da Ukrainska Pravda.

TELEFONATA MACRON-ZELENSKY – Ieri sera, nuova telefonata fra il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, incentrata sulle necessità di equipaggiamento militare da parte dell’Ucraina e sugli sviluppi della situazione a Mariupol. Zelensky – ha fatto sapere la presidenza francese – ha “ringraziato la Francia per le consegne di armi già effettuate, il cui valore ammonta a 100 milioni di euro”. Macron ha ribadito il sostegno e la solidarietà del Paese “di fronte agli spaventosi crimini commessi contro i civili e confermato la determinazione nel sostenere il lavoro della giustizia internazionale nella raccolta di prove, di definizione dei fatti e di lotta contro l’impunità”.

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