AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS del 29 dicembre/ In Italia cala all’8,7% l’indice di contagiosità, ma ancora 659 i morti/ Però anche negli altri paesi non tutto fila liscio/ Ostacoli sul percorso dei vaccini

Anche oggi altalena di cifre sull’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia, mentre il primo grosso rifornimento di vaccini (mezzo milione di dosi) destinato al nostro paese sta arrivando in aereo per superare gli ostacoli insorti a causa delle nevicate che si sono abbattute sulle regioni del nord e del centro e a causa dei temporali che hanno colpito il centro-sud con danni notevoli anche in città come Napoli e Palermo.

Eccole le cifre: i nuovi casi di contagiati registrati nel nostro paese sono oggi, martedì 29 dicembre, 11.212 su 128.740 tamponi effettuati, quindi con un indice di contagiosità abbassatosi all’8,7% contro il 12,5% di ieri. Ma il numero dei morti è purtroppo cresciuto: 659, come risulta dal bollettino del ministero della Salute. I guariti o dimessi sono stati 17.044.  Le persone ricoverate in terapia intensiva scendono di 16 unità nonostante i 256 nuovi ingressi (ieri erano stati 167). E dai dati odierni mancano quelli della Regione Campania, che ha comunicato di non averli a disposizione. I ricoverati con sintomi, invece, calano di 270 unità.

In sintesi i positivi in Italia sono 568.728, i dimessi o guariti 1.425.730 e i morti 73.029.

E nel resto d’Europa e del mondo come vanno le cose? Un po’ diversamente da come le dipingono quei detrattori del nostro governo che si esibiscono nei talk show, sui giornali e sui social: nella celebrata Germania e nel Regno Unito della Brexit si registrano nuovi picchi di contagiati e, purtroppo, anche di morti; in Francia, in Spagna, in Austria nuovo ricorso al lockdown per arginare la diffusione del virus, e negli Stati Uniti i numeri crescono ancora.

Quanto ai vaccini una notizia buona e una meno buona. La buona arriva dall’Agenzia Italiana del farmaco, secondo cui da ogni flaconcino di Pfizer-Biontech è possibile ottenere 6 dosi anziché 5; quella meno buona arriva dal direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, Noel Wathion, il quale in un’intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad  ha avanzato dubbi che il via libera al vaccino AstraZeneca/Oxford possa essere dato entro gennaio perché “non è ancora arrivata la domanda di validazione, forse perché servono altri dati sulla qualità del suo vaccino”, che è stato opzionato in grandi quantità dall’Italia come da altri paesi europei.

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