Morto a 103 anni Angelo Guglielmi, giornalista, saggista e critico letterario, ma soprattutto ideatore di programmi Rai innovativi quando ha diretto Rai3

E’ morto la scorsa notte a Roma Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai3 e ideatore di programmi che hanno fatto la storia della rete e della tv pubblica. Ma oltre che dirigente, fu critico letterario, saggista e giornalista.

Originario di Arona, in provincia di Novara, dove è nato il 2 aprile del 1929, fu anche presidente dell’Istituto Luce e infine assessore alla Cultura per il Comune di Bologna, oltre che affermato editorialista e prolifico scrittore. Entrato in Rai nel 1955, diresse Rai3 dal 1987 al 1994, dando vita a una rete audace e innovativa e creando quella che è stata battezzata la tv della realtà.

Sotto la sua direzione nacquero programmi come Samarcanda, Blob, Telefono giallo, Quelli che il calcio, La tv delle ragazze, Avanzi, Mi manda Lubrano, Chi l’ha visto?, Ultimo minuto e Un giorno in pretura e vennero lanciati personaggi come Michele Santoro, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara e Daniele Luttazzi. 

Lo share medio della rete passò in pochi anni da meno dell’1% ad oltre il 10%. Dal 1995 al 2001 Guglielmi fu anche presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura. Fu membro dal 2001 al 2004 del Comitato di consulenza dell’Enciclopedia del cinema edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana. 

Guglielmi ebbe amici che hanno fatto la storia del ‘900, fu tra i fondatori del collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 con Umberto Eco e Edoardo Sanguineti, Beniamino Placido, Alberto Arbasino. Scrisse per Paese Sera e per il Corriere della Sera, nonché per varie riviste.

Per anni critico letterario per l’Espresso, scrisse fino a tarda età per Tuttolibri – La Stampa ed ebbe un blog negli ultimi anni di vita sul sito internet del Fatto Quotidiano. 

Numerose le pubblicazioni, alcune delle quali scritte a quattro mani con Stefano Balassone, suo vice alla guida di Rai 3. Particolarmente nota la trilogia, negli anni Sessanta, dedicata a Michelangelo, Dante e Cavour. Tra le altre opere Avanguardia e sperimentalismo (1964), Vent’anni di impazienza (1965); Vero e falso (1968); La letteratura del risparmio (1973); Carta stampata (1978); Il piacere della letteratura (1981); Trent’anni di intolleranza (mia) (1995); Il romanzo e la realtà (2010).

 In occasione dei suoi 90 anni uscì la sua ultima fatica letteraria (edita da La Nave di Teseo), ‘Sfido a riconoscermi – Racconti sparsi‘. Un racconto fitto di incontri letterari e personali: da Gadda ad Arbasino, da Calvino a Eco, da Moravia a Pasolini dal Neorealismo ai reality in tv.

Angelo Guglielmi ha cambiato la Tv rendendola contemporanea e imponendo una rigorosa linea narrativa alle cose che faceva: la Tv come racconto della realtà. Gli devo moltissimo“. Così Fabio Fazio commenta su Twitter la scomparsa di Guglielmi. “La cultura non è una cosa ma un modo di fare le cose” – scrive Fazio -. Questa la sua lezione più importante“.

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