TRAGEDIE FAMILIARI/ Ad Avezzano cardiologo accoltella la moglie (candidata alle elezioni comunali) e si uccide gettandosi dal 5° piano. In Piemonte padre uccide il figlio di 11 anni e si suicida

La cronaca è costretta a registrare ancora due tragedie familiari: una in Abruzzo, l’altra in Piemonte. Ad Avezzano uno stimato medico accoltella la moglie al culmine di una lite e poi si getta dal quinto piano della sua abitazione: il medico di famiglia specializzato in cardiologia Vittorio Emi, 70 anni, è morto dopo il ricovero in ospedale mentre la moglie, Paola Lombardo (63), commerciante proprietaria di una profumeria in centro, è stata operata ed è in gravi condizioni nel reparto di rianimazione del nosocomio marsicano. La donna è candidata alle elezioni comunali di Avezzano di oggi e domani nella lista “Avezzano libera”.
La vicenda ha sconvolto l’intera comunità, dove il medico e sua moglie sono molto conosciuti. Niente lasciava presagire l’accaduto.

Altra tragedia familiare, originata da instabilità psichica, a Rivara Canavese, in Piemonte: un uomo di 47 anni, operaio presso in un’azienda meccanica, nella sua abitazione ha sparato al figlio di 11 anni uccidendolo e poi con la stessa arma, una pistola illegalmente detenuta, si è tolto la vita.

L’uomo, secondo le prime informazioni, era separato dalla compagna e avrebbe sofferto di depressione. Poco prima di compiere il gesto ha raccontato il proprio disagio e il proprio malessere in un lungo post sui social su Facebook, annunciando l’omicidio del figlio e il suo successivo suicidio. E aveva raccontato la sua depressione, scaricando gran parte delle responsabilità del gesto sull’ex moglie. “Noi partiamo per un lungo viaggio, dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza“, aveva scritto l’operaio pochi minuti prima di premere il grilletto contro il figlio e contro se stesso.

Il post su Facebook non era passato inosservato. Un’amica dell’uomo, circa un’ora dopo la pubblicazione, lo aveva notato e aveva chiamato il 112. Purtroppo non è bastato: quando i carabinieri hanno raggiunto la casa di Rivara, l’uomo 4 aveva già dato corso al suo tragico proposito.

Erano molto legati, al massimo pensavo potesse fare del male a me. Non a nostro figlio…“, ha detto la moglie. I due si erano separati un anno e mezzo fa, dopo dodici anni. La donna era andata a vivere poco distante dalla villetta in cui è avvenuta la tragedia. “Avrebbe dovuto tornare da me oggi pomeriggio. Sembrava tutto normale”, ha spiegato la donna, respingendo le accuse lanciate dall’ex via Facebook: “Vigliacco… Ha dato colpe a me di cose che lui non era in grado di affrontare…”.

Commenta per primo

Lascia un commento