A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.175) di LUCIO DE SANCTIS/ Classifica degli optional: i più graditi, i più odiati, i più desiderati – Mercato dell’auto – Incentivi per i veicoli industriali – Come usiamo il gas liquido –

di LUCIO DE SANCTIS-

LA CLASSIFICA DEGLI OPTIONAL – Qual è l’optional cui gli automobilisti non possono più rinunciare, quale quello più odiato, e, al contrario, quale quello che vorrebbero fosse montato di serie in tutte le auto? Facile.it, il principale portale italiano di confronto assicurativo lo ha chiesto nel mese di giugno ad un campione di oltre 1.000 utenti del sito, attraverso un questionario ed ecco cosa è emerso.

I più amati – L’optional cui non possiamo più rinunciare è, per la stragrande maggioranza degli intervistati, il condizionatore. Le percentuali sono pressoché identiche nel campione femminile e maschile; non ne possono più fare a meno il 57,97% degli uomini, ma anche il 57,89% delle donne.

Al secondo posto c’è il servosterzo (su alcune vetture è ancora un optional!). A livello complessivo non hanno alcuna voglia di faticare il 47,66% degli intervistati, ma questa volta fra gli uomini il dato sale notevolmente, arrivando fino al 52,17%, mentre fra le donne si ferma al 39,47%.

La medaglia di bronzo va a quello che fu una vera e propria rivoluzione in termini di sicurezza in auto; l’airbag. Il cuscino salvavita arriva terzo con il 38,32% delle preferenze, ma se le donne gli assegnano addirittura il secondo posto (47,37%), gli uomini lo lasciano invece fuori dal podio e gli attribuiscono il quarto posto (33,3%) preferendogli l’ABS, terzo nel campione maschile con il 34,78%. Quarta, fra le donne, la radio con CD e lettore Mp3 (36,84%).

 I più odiati – Vediamo ora quali sono gli optional che si vorrebbe non fossero mai stati inventati. Al primo posto il cambio automatico (una idiosincrasia per gli italiani!) che con il 37,96% delle NON preferenze stacca notevolmente i comandi radio integrati nel volante, secondi ma a quasi 10 punti percentuali di distanza (28,7%).

Terzo posto nella classifica degli optional meno amati dagli intervistati, per il cruise control (26,85%). Pare evidente, che gli italiani vogliano riprendere il comando totale della propria auto, anche a rischio di sbagliare strada, Ecco quindi che al quarto posto si trova il navigatore integrato (23,15%).

 I più desiderati – L’ultima parte del questionario di Facile.it era invece dedicato agli optional che, magari pur già disponibili, ancora non sono di serie sulle automobili, ma gli italiani molto responsabilmente (più delle Case!) vorrebbero diventassero obbligatori. In questo caso, più che al comfort, pare si pensi alla sicurezza e primo, con oltre il 52% delle preferenze, risulta il sensore che avverte in caso si lasci il bambino sul seggiolino con macchina chiusa, che precede l’alcolock, ovvero il dispositivo che blocca il veicolo in caso di eccessivo tasso alcolemico del guidatore, secondo con il 49,07% delle preferenze. Terzo posto per un altro strumento che sarebbe molto utile nella diffusione di uno stile di guida consapevole; il rilevatore automatico di stanchezza del conducente (40,74%).

In Europa maggio auto positivo – Secondo i dati diffusi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a maggio le immatricolazioni di auto ammontano a 1.442.643 unità, con un incremento dello 0,6% rispetto a maggio 2017.

Nei primi cinque mesi del 2018, i volumi immatricolati raggiungono 7.076.504 unità, con una variazione positiva del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“A maggio 2018 il mercato auto europeo, dopo la buona performance di aprile, contiene la sua crescita (+0,6%) – commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA. I risultati sono stati diversi tra i cinque major market, con Spagna (+7,2%) e Regno Unito (+3,4%) in crescita, Francia (+0,1%) in linea con maggio 2017, mentre Germania (-5,8%) e Italia (-2,8%) hanno visto diminuire la domanda.

Nel complesso, il mercato dei cinque major market europei cala dello 0,9% a maggio e vede le vendite di auto diesel chiudere a -20%.

Nel periodo gennaio-maggio, il mercato rimane positivo, anche grazie al buon andamento dei nuovi Paesi membri UE, dove le immatricolazioni sono aumentatedell’11,6% (+8,5% nel mese). Le nuove immatricolazioni crescono anche in Spagna (+10,6%), Francia (+3,5%) e Germania (+2,6%), mentre diminuiscono nel Regno Unito (-6,8%) e in Italia (-0,3%)”.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate a maggio si attestano a 199.113(-2,8%). Nei primi cinque mesi del 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 945.677, con un decremento dello 0,3% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017.

Secondo le stime preliminari ISTAT, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (in significativa accelerazione rispetto al +0,5% di aprile). I prezzi dei Beni energetici non regolamentati registrano una variazione positiva pari a +2,1% rispetto al mese precedente e pari a +5,3% rispetto allo stesso mese del 2017 (da +2,7% di aprile). Questa dinamica è dovuta all’aumento dei prezzi delle principali componenti di questa tipologia di prodotto: Gasolio (+2,8% su base congiunturale, +7,2% su base annua, in accelerazione da +3,8% di aprile), Benzina (+2,4% rispetto ad aprile 2018, +5,2% in termini tendenziali, da +2,1% del mese precedente) e Altri carburanti (rispettivamente +0,2% e +3,2%)1 EU 28 + EFTA. oltre un punto e mezzo in più rispetto ad un anno fa.

 Industriali, incentivi non bastano – Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato le stime relative all’andamento del mercato per il mese di maggio 2018.

I dati denunciano nel maggio 2018 un incremento delle immatricolazioni dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t del 2,1% rispetto a quelle registrate nel mese di maggio 2017 (2.120 unità contro 2.076). Il dato consolidato dei primi cinque mesi del 2018 si attesta su +15,6% rispetto ai primi cinque mesi del 2017 (11.480 unità contro 9.928).

Nel comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16t si è registrato un incremento dell’1,7% nel maggio 2018 rispetto allo stesso mese del 2017 (1.672 unità contro 1.644). Nel consolidato dei primi cinque mesi del 2018 l’incremento è stato del 18,1% (9.495 unità immatricolate contro 8.041).

“I dati che le stime ci restituiscono – ha commentato Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere – ci indicano chiaramente che, finito il periodo di incentivazione, le immatricolazioni sono cadute in maggio rispetto al precedente mese di aprile. Tuttavia è sensazione comune che, nonostante la riconferma degli incentivi per l’anno in corso, il mercato cominci a scontare l’incertezza del clima politico. Attendiamo comunque la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale di riparto delle risorse per investimenti 2018, affinché le Aziende di trasporto possano cominciare a presentare le domande relative

Rincari carburanti e incidenza sulla spesa – La dinamica ascendente dei prezzi alla pompa comincia ovviamente ad avere effetti anche sulla spesa. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor, nei primi quattro mesi dell’anno, con consumi sostanzialmente equivalenti (+0,1% nel 2018), la spesa alla pompa degli italiani per l’acquisto di carburanti è passata da 17,223 miliardi a 17,617 miliardi (+394 milioni).
La dinamica del prezzo del petrolio greggio e quindi del costo alla pompa di benzina e gasolio auto non pare destinata ad arrestarsi – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – e cresce dunque il costo per la manutenzione degli autoveicoli. È un ulteriore motivo di preoccupazione per l’andamento delle vendite di autovetture nel nostro Paese che nel 2017 erano ancora al di sotto del dato ante-crisi del 20,9% e che nei primi quattro mesi del 2018 si stanno attestando sui livelli del 2017, mentre sulle prospettive per il resto dell’anno gravano l’incertezza politica e il rallentamento della crescita economica

GPL, si potrebbe far meglio – Si mantiene stabile il consumo di GPL nel 2017, in linea con i dati del 2016, con un incremento delle immatricolazioni di auto alimentate a gas liquido: sono questi i dati comunicati nel corso dell’assemblea di Assogasliquidi-Federchimica, che ha anche fatto il punto sull’andamento del settore evidenziandone le potenzialità di crescita. È cresciuto anche il gradimento degli utenti per questo combustibile, che viene visto – da 9 italiani su 10 – come economico in campo automobilistico e – da 6 su 10 – come ecologico per il riscaldamento. Aspetti positivi ma anche qualche rammarico, perché il mercato del GPL nello scorso anno ha tenuto ma, certamente, si potrebbe fare molto di più, dati i benefici, economici e ambientali, legati a questa fonte energetica. Il mercato del GPL in Italia Secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico, il fabbisogno di GPL nel 2017 è stato di 3,4 milioni di tonnellate, in linea con il 2016, di cui 1,7 milioni per uso combustione e 1,7 milioni di per uso autotrazione. Al 31 dicembre 2017 la produzione di “gas propano liquido” è stata di 1,8 milioni di tonnellate lorde, le importazioni sono state di 2,4 milioni di tonnellate e le esportazioni di 306mila tonnellate. Nei primi quattro mesi del 2018, il consumo è stato pari a 1,2 milioni di tonnellate, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, di cui 700mila tonnellate per uso combustione e 500mila per uso autotrazione. Per quanto riguarda il settore auto, si registra un netto aumento, pari al 27% rispetto al 2016, delle immatricolazioni di auto a GPL, ossia dotate già in fase di realizzazione del doppio sistema di alimentazione, che raggiungono le 129mila unità. Sul totale delle auto immatricolate lo scorso anno, cresce la quota del GPL, dal 5,6% del 2016 al 6,5% del 2017, con la benzina al 31,9%, il diesel al 56,4%, l’ibrido al 3,4%, il metano all’1,7% e l’elettrico fermo allo 0,1%.

Come usiamo il gas liquido – Sono stati in questa occasione presentati i risultati della survey, condotta dell’Unione Nazionale dei Consumatori, su cosa pensano gli italiani del GPL e come lo usano. Per l’83% delle risposte viene identificato come carburante per auto, nel 63% dei casi come energia per alimentare la casa. Per 9 italiani su 10 l’auto a GPL vuol dire risparmio, per 7 su 10 è sinonimo di prodotto ecologico e per 4 su 10 di libertà di movimento, anche con i blocchi del traffico. Per quanto riguarda il settore domestico, nel 56% dei casi un’abitazione alimentata a gas liquido significa energia pulita, seguita da versatilità (45%) e presenza capillare su tutto il territorio, comprese aree rurali e montane (36%). Il 2017 ha inoltre confermato la forte crescita della domanda di GNL, attestatasi a circa 30.000 tonnellate, domanda che ha fatto registrare un aumento del 50% rispetto ai consumi del 2016. A fare da traino a questa crescita è stato il marcato sviluppo di tutta l’infrastruttura. Si registrano infatti 18 impianti di distribuzione di GNL per autotrazione, triplicati negli ultimi tre anni, 10 depositi di GNL a servizio di impianti di distribuzione GNC, 19 quelli a servizio di utenze off-grid e 2 depositi di GNL a servizi di due reti canalizzate isolate.

“I dati riferiti al 2017 e ai primi mesi di quest’anno riferiscono della sostanziale tenuta del settore del GPL, che si dimostra vitale, specie in relazione all’utilizzo per il riscaldamento e alle auto immatricolate” ha dichiarato Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi.

 

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