A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.118) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS –

Il convoglio abbatte il CO2 – Riduzione fino all’8,2% delle emissioni di CO2. È il beneficio ambientale ottenibile applicando ai mezzi pesanti la tecnologia dei cosiddetti sistemi di platooning, ovvero di “guida in convoglio”. Il dato emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di un recente studio realizzato da Ertico (associazione tra società operanti nel settore europeo dei trasporti) ed Acea (l’associazione dei costruttori europei di automobili).

Come funziona il platooning – I sistemi di platooning costituiscono una modalità di trasporto merci in cui due o più veicoli procedono in convoglio a breve distanza l’uno dall’altro, in modo da ridurre la congestione del traffico e, di conseguenza, garantire una maggiore efficienza del carburante e una riduzione delle emissioni inquinanti. I sistemi di platooning applicati ai mezzi pesanti, sistemi noti con il nome di “truck platooning”, prevedono un tipo di configurazione in cui solo il primo camion del convoglio è realmente guidato da una persona. Tutti gli altri camion del convoglio, sprovvisti di conducente, seguono invece il veicolo di testa in modalità di guida semi-autonoma grazie alla combinazione di sistemi di assistenza alla guida, Wi-Fi, GPS e impianti di videocamere. A stabilire il percorso e la velocità è dunque proprio il conducente del primo mezzo, mentre gli altri veicoli sono programmati per seguirlo ad uguale andatura e mantenendo una distanza di sicurezza fissa, che varia solo nel caso in cui un altro veicolo si inserisce tra i mezzi del convoglio. In questo modo, grazie al mantenimento della velocità costante, alle minori frenate ed accelerazioni e allo sfruttamento della scia aerodinamica con il veicolo che lo precede, è possibile ottenere un risparmio di carburante e di emissioni di CO2 che è pari al 4,5% per il camion di testa e al 12% per i camion che seguono. La media di questi risultati dà, come si è detto, una riduzione minima delle emissioni di CO2 dell’8,2%, una percentuale che tende a salire al crescere del numero dei veicoli che seguono il primo.

Il truck platooning oggi è in fase di sperimentazione e ovviamente comporterà in futuro diverse sfide nel campo legislativo.

A Ginevra conferma SUV – Anche al Salone di Ginevra si è avuta la prevedibile conferma del successo dei SUV. Come si legge su AutoUncle, se la Peugeot 3008, aggiudicandosi il premio di Auto dell’Anno, ha portato la categoria in cima al podio, numerosi sono i marchi che hanno presentato le prossime novità in ambito Sport Utility Vehicle.

In primis c’è sicuramente l’Alfa Romeo Stelvio nell’esclusiva “First edition”. E ancora la DS7 Crossback, primo modello sviluppato dal brand che ha conquistato la piena autonomia. In anteprima, nuovi nomi con l’Audi Q8 Sport Concept che anticipa la nuova generazione della casa, e la Range Rover Velar, che eredita il nome dal primo prototipo di Range Rover con le inedite linee sportive. Svolta estetica anche con la SsanYong Xavl Concept, ipotesi di Suv a 7 posti. La Citroën C-Aircross Concept anticipa invece il prossimo Suv di segmento B della casa francese. L’Opel Crossland X è un crossover urbano che affianca la Mokka X.

Ma ce n’è per tutti gusti anche fra le le nuove generazioni di veicoli già esistenti   Oltre alla Peugeot 3008, altri nove modelli ripropongono in una veste tutta nuova nomi già noti. Restando in Francia, significativa l’evoluzione del Renault Captur, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana. Offerta più ampia anche per la Skoda Kodiaq con la versione Scout e la brillante Sportline. La Mitsubishi Eclipse è il nome storico per il marchio, seppur in tutt’altra configurazione di carrozzeria. La Cross introduce il nuovo stile del brand con un crossover che riecheggia le linee di una coupé. Infine, ci sarebbe la Bentley Bentayga con la versione top Mulliner, il Suv più costoso del mondo con un listino italiano che parte da 217.500 euro.

Roulotte e camper quota 5000 – Nel 2016 in Italia le immatricolazioni di caravan (roulotte) e autocaravan (camper) sono state 5.000, con un aumento del 6% rispetto alle 4.718 immatricolazioni del 2015. Quello registrato nel 2016 è il volume di immatricolazioni di questi veicoli più alto dal 2012. Questi dati emergono da un’elaborazione Federpneus  sulla base di dati forniti dalla federazione europea (European Caravan Federation)
La graduatoria fornisce anche il prospetto dell’evoluzione delle immatricolazioni di caravan e autocaravan a livello europeo tra il 2015 e il 2016, prospetto dal quale emerge che la nazione che nel 2016 è riuscita ad incrementare di più le immatricolazioni è la Svezia (+22,3%), seguita dalla Germania al secondo posto (+16,4%) e dalla Spagna al terzo (+14,7%). Seguono poi, dal quarto all’ottavo posto, una serie di nazioni europee centro-settentrionali: Belgio, Danimarca, Francia, Regno Unito e Olanda. Al nono posto si posiziona l’Italia, che precede Norvegia, Finlandia, Portogallo, Svizzera, Austria e Slovenia.
Negli ultimi anni il settore dei veicoli per turismo itinerante ha risentito di una congiuntura economica non favorevole e ha subìto una contrazione delle immatricolazioni, dovuta a fattori che sono prevalentemente legati alla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie derivante dalle difficoltà di accesso al credito al consumo, dall’aumento dell’IVA e dall’incremento del prezzo del carburante. Dopo la crisi, però, il mercato ha saputo ripartire: già nel 2015 in Italia le immatricolazioni di caravan e autocaravan, dopo anni di chiusure in negativo, avevano evidenziato un incremento del 2%. La ripresa è poi proseguita anche nel 2016 (+6%). Il volume delle immatricolazioni resta ancora lontano dai livelli ante crisi (17.939 immatricolazioni nel 2007), ma è decisamente migliore dei dati relativi agli ultimi cinque anni.

Agli utilizzatori di caravan e autocaravan Federpneus raccomanda di prestare attenzione alle condizioni del veicolo prima di partire per un viaggio. In particolare sono da controllare i pneumatici, la cui manutenzione (soprattutto dopo periodi di uso intenso oppure dopo periodi lunghi di inattività) è di fondamentale importanza sia per la sicurezza della circolazione sia per ridurre i consumi e, quindi, anche il livello di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Gli aspetti importanti da monitorare sono lo stato di usura, le condizioni esterne (per rilevare che non ci siano abrasioni o tagli sospetti) e la pressione di gonfiaggio. Per eseguire questi controlli è comunque opportuno l’intervento di un esperto, come il rivenditore specialista di pneumatici, che ha a disposizione la strumentazione adeguata e l’esperienza necessaria per effettuare i controlli in tutta sicurezza.

La rincorsa dei rimorchi – Sulla base dei dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE ha elaborato una stima delle immatricolazioni di veicoli rimorchiati con massa totale a terra superiore alle 3,5 t, per il primo bimestre 2017, pari a +2,6% con 2.270 unità rispetto alle 2.213 dello stesso periodo del 2016, in rallentamento rispetto agli andamenti registrati negli ultimi mesi.

“Si tratta senz’altro di un dato fisiologico – commenta Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – conseguente alla rincorsa presa dal mercato nell’ultima parte del 2016, confermata anche dalla crescita di gennaio 2017, a cui ha fatto seguito una flessione in febbraio. Ci aspettiamo che nei prossimi mesi il mercato torni a crescere decisamente, anche per la scadenza degli attuali contributi sull’intermodale, prevista per metà aprile, oltre alla Sabatini e al Superammortamento che porteranno il loro contributo positivo al rinnovo del parco per tutto il 2017”. Il parco italiano dei veicoli trainati, infatti, presenta una anzianità media piuttosto elevata, che rallenta un efficace sviluppo della mobilità sostenibile per le merci, soprattutto in termini di sicurezza, ma anche di rispetto ambientale, e quindi il suo rinnovo è sempre più urgente.

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