Auto, un febbraio discreto – In febbraio sono state immatricolate in Italia 183.777 autovetture. Rispetto allo stesso mese del 2016 si registra una crescita del 6,2%. Si tratta ancora una volta di un risultato positivo. E ciò per due ragioni. La prima è data dal fatto che febbraio 2017 aveva un giorno lavorato in meno, che vale circa il 4,5% delle immatricolazioni. La seconda ragione è data dal fatto che il confronto si fa con un febbraio 2016 particolarmente positivo in quanto fece registrare il tasso di crescita mensile più alto dell’anno. Febbraio 2016 mise a segno infatti un +27,8%, cioè un valore superiore di oltre undici punti al tasso medio mensile di crescita del 2016, che è stato del 16%. Alcuni operatori segnalano che nel mese scorso vi è stato un notevole ricorso alla pratica dei “chilometri zero”. Si tratta di un’operazione che consente di immatricolare vetture intestate a concessionari per venderle poi nelle settimane successive con forti sconti come “usato con chilometri zero”. Questa prassi risponde a logiche interne del sistema commerciale delle case auto legate ai meccanismi dei premi sui risultati raggiunti. Per quanto riguarda l’analisi della domanda, le “chilometri zero” vanno considerate perché si tratta di auto nuove che vengono acquistate da consumatori finali a prezzi scontati nelle settimane successive alla loro immatricolazione. Per il dettaglio pubblichiamo la tabella Anfia delle top ten vendute nel mese.
Il dato di febbraio, come già quello di gennaio, confermano sostanzialmente il buono stato di salute del mercato italiano, come d’altra parte emerge anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine febbraio dal Centro Studi Promotor. Da questa fonte risulta che l’85% degli operatori ritiene la raccolta di ordini su livelli alti o normali, mentre il 78% ritiene che nei prossimi mesi la domanda sarà in aumento o stabile sugli elevati livelli attuali.
Mercato, Federauto commenta – Sui risultati del mercato italiano di febbraio registriamo il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia: “Febbraio chiude in crescita rispetto allo stesso mese dello scorso anno e il primo bimestre aumenta circa dell’8% rispetto al pari periodo del 2016. Dati molto vicini alla nostra previsione di crescita del 5% sul 2016. Ma la notizia vera è un’altra. A febbraio è stato battuto un record: nell’ultimo giorno sono state fatte quasi 50.000 immatricolazioni. Tutto normale o la cartina di tornasole di enormi forzature fatte a suon di auto-immatricolazioni e altro? Purtroppo la domanda appare retorica. Ma siamo sicuri che queste forzature siano la strada giusta per il comparto automotive in Italia? Noi riteniamo di no. E se non si pone una particolare attenzione il fenomeno così ampliato potrebbe diventare, se già non lo è, una patologia più che un’opportunità”. Secondo il centro studi Federauto, che si avvale di una vasta campionatura di concessionari rappresentativi di tutto il territorio nazionale, il fenomeno delle kilometri zero ha avuto un ruolo centrale nel determinare l’iperbole di fine mese.
Conclude Pavan Bernacchi: “Tornando all’attualità, crediamo opportuno un richiamo alle irragionevoli misure restrittive adottate dalla Giunta comunale della città di Torino per combattere il PM10, già oggetto di una nostra presa di posizione insieme alle altre associazioni della filiera. A nostro avviso si tratta di un provvedimento inaccettabile, che sta determinando grossi problemi alla mobilità delle persone nelle zone interessate e notevoli criticità alle attività imprenditoriali, con seri rischi anche sull’occupazione. Noi sosteniamo con forza l’esclusione dal blocco della circolazione dei veicoli diesel Euro 6 e dei veicoli alimentati a carburanti alternativi, in coerenza con le strategie europee e nazionali, per la promozione di una mobilità a basse emissioni. Inoltre è immorale spremere come limoni gli automobilisti a suon di bolli, superbolli, accise sui carburanti, assicurazioni, revisioni, Iva e quant’altro, e non consentir loro di utilizzare gli autoveicoli anche se a basso impatto ambientale”.
Carburanti, la stangata – Sulle spalle degli automobilisti è arrivata la stangata del rincaro dei carburanti. In gennaio, secondo i dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico, i consumi di benzina e gasolio auto sono aumentati dello 0,4%, ma la spesa alla pompa degli automobilisti è aumentata del 12,7% passando dai 3,629 miliardi del gennaio 2016 ai 4,091 miliardi. L’incremento è di quasi mezzo miliardo (per l’esattezza 462 milioni) ed è dovuto ad un aumento del prezzo medio ponderato che tra gennaio 2017 e gennaio 2016 è stato del 9,19% per la benzina e di ben il 13,66% per il gasolio.
La forte crescita dei prezzi dei carburanti ha avuto un impatto sulla dinamica complessiva dei prezzi al consumo che in gennaio hanno fatto registrare un incremento dell’1% sullo stesso mese del 2016. Questa crescita allontana lo spettro della deflazione dallo scenario economico italiano, e può essere considerata tutto sommato positiva per la nostra congiuntura economica, ma ciò non toglie che a pagare siano gli automobilisti e in genere gli utenti di trasporti su gomma.
Dalle elaborazioni del Centro Studi Promotor emerge che dell’aumento dei prezzi dei carburanti beneficia anche l’Erario, in quanto, aumenta il gettito Iva sugli acquisti alla pompa per l’aumento dell’imponibile. In gennaio, il gettito complessivo delle accise e dell’Iva sugli acquisti alla pompa è infatti passato da 2,489 miliardi del 2016 a 2,578 del 2017 con un incremento del 3,6%. Decisamente più consistente nel consuntivo di gennaio, è la parte della spesa che va alla componente industriale, cioè, alla produzione e alla distribuzione dei carburanti. Il valore di questa componente, sempre secondo il Centro Studi Promotor è infatti salito da 1,140 miliardi di gennaio 2016 a 1,513 miliardi del gennaio scorso con un incremento del 32,8%.
Commerciali crescono in Europa – Il mercato europeo dei veicoli commerciali cresce anche a gennaio. Secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, le vendite sono state 173.614, l’8,2% in più dello stesso mese del 2016.
Incremento a doppia cifra in tutti i principali mercati: +23,8% in Spagna, +11,4% in Italia e +10,3% in Francia. “Per il mercato italiano dei veicoli commerciali – osserva Gianandrea Ferrajoli, coordinatore di Federauto Trucks – il 2017 si apre con un risultato positivo che prosegue nel trend di ripresa manifestatosi in tutto il 2016. Nel mese di gennaio abbiamo registrato ancora una forte attrattività esercitata dal superammortamento al 140% che, come sappiamo, per i beni strumentali è stato confermato per tutto l’anno. Registriamo anche l’influenza positiva del decreto a favore degli investimenti delle imprese di autotrasporto, le cui risorse saranno disponibili fino ad aprile 2017. Questo è un tema che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi perché la misura si è rivelata molto efficace”.
80mila viaggi condivisi – A gennaio il numero di chilometri percorsi al mese nei tragitti organizzati con la piattaforma di car pooling aziendale “BePooler” ha superato per la prima volta quota 80.000. Da record anche il numero di viaggi organizzati con BePooler, che a gennaio si è avvicinato a quota 3.500. Da aprile 2016 (quando hanno avuto inizio le attività di BePooler nel nostro Paese) a gennaio 2017, il numero di viaggi che ogni mese sono organizzati con BePooler è passato quindi da poco più di 500 a quasi 3.500. A ulteriore prova di quanto i servizi offerti da BePooler stiano raccogliendo il gradimento degli utilizzatori vi è anche il fatto che ogni mese una quota sempre maggiore di nuovi utenti sceglie di provare questi servizi, spinti anche dalle opinioni positive espresse da chi ha già fatto questa prova ed ha deciso di continuare ad usufruire dei servizi messi a disposizione da BePooler.
BePooler, società leader nei servizi di car pooling aziendale, mette in contatto i colleghi di una stessa azienda o di aziende vicine per condividere il tragitto percorso in auto. In questo modo si dividono le spese di viaggio e si ottimizzano gli spostamenti, riducendo l’utilizzo delle vetture e diminuendo i consumi di carburante e le emissioni di CO2.
Commenta per primo