“A interessarsi di Pasolini si fa la stessa fine”. Minacce di morte a Michel Maritato che ha ispirato un nuovo film sul grande intellettuale ucciso nel 1975

di SERGIO TRASATTI/ “A interessarsi di Pasolini si fa la stessa fine”. Tagliente come la lama di un coltello, deciso come la voce perentoria che l’ha pronunciato, minaccioso come tutte le intimidazioni anonime, l’avvertimento in stile mafioso è arrivato alle 18:20 del 14 maggio scorso via telefono, nei confronti di Michel Maritato: giornalista, criminologo e presidente di Assotutela.  Il motivo? Aver voluto scavare nei casi più oscuri del nostro passato, e soprattutto aver ispirato un nuovo film sul delitto di Pier Paolo Pasolini puntando sul movente politico di quell’omicidio maturato all’idroscalo di Ostia (Roma), nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975.

Un “teorema” quello di Maritato, esposto durante “Crimini e Criminologia”, la trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci e in onda la domenica dalle 21 a mezzanotte su Cusano Italia TV (il canale 264 del digitale terrestre del Cusano Media Group: gruppo editoriale dell’Università Niccolò Cusano). Un’idea poi ribadita al regista Carlo Marcucci e a sua moglie Francesca, durante la 19esima edizione del “Montecarlo Film Festival de La Comédie” (nella foto a destra Michel Maritato con i coniugi Marcucci a Montecarlo). Proprio i coniugi Marcucci, colpiti dal “teorema Maritato” pochi giorni fa hanno annunciato la loro intenzione di farne un film che sarà patrocinato dallo stesso Cusano Media Group di Stefano Bandecchi. Film di cui scrivemmo anche sulle pagine di Altroquotidiano.

La reazione di Michel Maritato alle minacce di morte. Il presidente di Assotutela nonchè opinionista di “Crimini e Criminologia” ha dichiarato: “Le nostre battaglie sociali e politiche, hanno un forte fondamento basato su solide convinzioni che non piovono dal cielo. E i fatti, a lungo andare, ci danno sempre ragione. Le nostre convinzioni sugli eventi che hanno scosso la società nei decenni passati le esprimiamo senza alcun tentennamento, senza timori di alcunché, senza riguardo per coloro che stanno dietro a propositi non rivelabili. Non ci lasciamo intimorire perché, dalla nostra parte, abbiamo i settori più sani della società che sono la nostra forza”.

Le altre parole di Maritato. Il giornalista e criminologo ha aggiunto: “Non si spegne una voce libera con subdoli mezzi, pensando di farla franca. Al suo posto si faranno avanti altre 100, 1000, 10mila voci senza alcuna remora. L’espressione della verità non può essere tacitata in alcun modo. Andremo avanti sulla nostra strada senza tentennamenti”. Unanime e trasversale la solidarietà di ampi strati della società e delle professioni: dal mondo del giornalismo, con l’Ordine dei giornalisti in prima fila, alle grandi associazioni di volontariato, passando per il mondo politico, quello culturale, dei media e dello spettacolo.

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