7GIORNI IN SENATO/ Tutela del lavoro autonomo, infrastrutture idriche, aree protette e parchi. Question time su agricoltura ed emergenza terremoto

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Mercoledì 2 novembre l’Aula è iniziata alle ore 16,30 e aprendo la seduta il presidente Grasso ha ricordato la figura di Tina Anselmi, scomparsa nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scorso. Partigiana, sindacalista, protagonista della vita politica del secondo dopoguerra, Tina Anselmi è stata la prima donna ministro della storia italiana, si è occupata in modo particolare di sanità e di temi sociali, ha presieduto la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2.

L’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio e ha subito ripreso l’esame del ddl n. 2233, nel testo proposto dalla Commissione, recante “misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”. Il ddl è collegato alla manovra di finanza pubblica.

Nella discussione generale sono intervenuti i senatori Lucrezia Ricchiuti (PD), Maria Spilabotte (PD), Barozzino (SI-Sel), Pagano (AP), Puglia (M5S) e Serafini (FI-PdL).  Ricchiuti (PD), a titolo personale, ha annunciato voto contrario. Anche Barozzino (SI-Sel) ha fortemente criticato il provvedimento perché elude il problema del finto lavoro autonomo. Puglia (M5S) ha espresso apprezzamento per la protezione delle invenzioni e per le semplificazioni, ma ha chiesto l’espunzione dal ddl delle norme sul lavoro agile che Serafini (FI-PdL) ha invece accolto come una positiva innovazione. In replica il relatore, Sacconi (AP), ha evidenziato l’esigenza di una maggiore trasparenza nella gestione previdenziale delle professioni non ordinistiche. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Nannicini, ha affermato che il Jobs act ha stabilito un confine tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, il ddl in esame prevede nuove tutele nella committenza (riconoscimento della creatività, malattia, maternità) e incentivi fiscali alla formazione e alla riqualificazione professionale.

Giovedì 3 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9,30 e l’Assemblea con 173 si e 53 astenuti, ha approvato il ddl n.2233, recante le misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato (collegato alla manovra di finanza pubblica). Il testo passa ora alla Camera dei deputati.

L’assemblea ha inoltre approvato mozioni sull’adeguamento delle infrastrutture idriche. Dopo l’intervento in discussione generale del senatore Piccoli (FI-PdL), il sottosegretario per le Politiche agricole, Castiglione, ha chiesto riformulazioni sulle tre mozioni, che sono state accolte dai presentatori. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Perrone (CoR), Arrigoni (LN), Loredana De Petris (SI-Sel) (la quale ha però annunciato l’astensione sulla mozione di maggioranza), Barani (AL-A), Cioffi (M5S), Piccoli (FI-PdL) e Vaccari (PD).

 L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 119, nel testo proposto dalla Commissione, recante modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette. Il relatore, Caleo (PD), ha illustrato il provvedimento che interviene sul sistema di governo dei parchi per rendere più rapidi i procedimenti decisionali e superare le impasse legate a commissariamenti e mancate intese. E cioè: Il ruolo dei presidenti è rafforzato; la procedura di nomina dei direttori è resa più trasparente; il consiglio direttivo è snellito; è istituito un nuovo comitato per le aree protette che mette insieme parchi nazionali e parchi regionali; si prevede un piano del parco, con valenza paesaggistica, per valorizzare il territorio e per definire obiettivi di conservazione; si introduce il divieto di caccia; si prevedono nuove forme di finanziamento (contributi per i servizi eco sistemici, ticket per i visitatori, cinque per mille, contratti di sponsorizzazione); si attribuisce a ISPRA un ruolo specifico di sostegno alla ricerca; si conferisce una delega al governo per l’istituzione del parco del Delta del Po. Un emendamento del relatore, all’esame della Commissione bilancio, prevede l‘istituzione dei parchi del Matese e di Portofino.

 Alla discussione generale hanno preso parte  Laura Puppato (PD), Arrigoni (LN), Amidei (FI-PdL). Il seguito è rinviato alla prossima settimana.

 In apertura di seduta, con riferimento alla riforma costituzionale sottoposta a referendum, il senatore Calderoli (LN) ha segnalato una serie di criticità che rendono impossibile procedere al rinnovo del Senato. La seduta è terminata alle ore 13:30.

 La famiglia Nenni ha donato all’Archivio storico del Senato i diari completi di Pietro Nenni, ora a disposizione di studiosi e ricercatori.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16 si è svolto il question time con il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina che ha risposto alle interrogazioni a risposta immediata. Sul primo argomento, prospettive dei settori cerealicolo e ortofrutticolo, hanno avanzato domande Ruta (PD), Amidei (FI-PdL), Elena Fattori (M5S), Formigoni (AO), Stefano (Misto), Adele Gambaro (AL-A), Candiani (LN), Liuzzi (Cor).

Il ministro Martina ha richiamato in primo luogo il piano nazionale per la filiera grano-pasta: con un primo stanziamento di dieci milioni di euro sono stati avviati i contratti di filiera tra produttori e trasformatori che hanno consentito di migliorare lo scenario dei prezzi. Nell’ambito dei fondi europei, 500 milioni sono destinati nei prossimi sette anni alle polizze assicurative.

Sul secondo argomento, agricoltura di precisione ed introduzione di strumenti di innovazione tecnologica, hanno formulato quesiti Leana Pignedoli (PD), Amidei (FI-PdL), Elena Fattori (M5S), Dalla Tor (AP), Adele Gambaro (AL-A), Candiani (LN) e Liuzzi (CoR).

Il ministro Martina ha risposto in primo luogo alla domanda sull’emergenza delle imprese agricole colpite dal terremoto, precisando che il governo ha definito uno strumento di sostegno al reddito degli allevatori, ha stabilito il versamento in unica soluzione di 65 milioni di contributi per le imprese agricole, ha deciso di raddoppiare le strutture temporanee (400 stalle e 450 alloggi saranno approntati subito). La seduta è terminata alle ore 17:30.

 

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