7GIORNI IN SENATO/ Rubrica (n.6)/ Dalle misure per i terremotati del 2016 alla relazione di Conte sul vertice europeo

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Martedì 26 giugno – L’Aula presieduta dal vice presidente Anna Rossomando ha iniziato i lavori alle ore 16:30 e l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl. n. 435, di conversione in legge del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. Il decreto-legge, che si compone di due articoli, disciplina la proroga e la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi, la sospensione del pagamento del canone RAI e la sospensione del pagamento delle utenze nei confronti delle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma. Nella seduta di giovedì 21 giugno, il relatore sen. Patuanelli ha riferito all’Assemblea sul provvedimento in esame soffermandosi sui 42 emendamenti approvati dalla Commissione speciale che propongono di prorogare lo stato di emergenza al 31 dicembre 2018 e riguardano interventi quali l’erogazione di contributi per la creazione di aree attrezzate, l’adeguamento antincendio e il superamento delle barriere architettoniche, gli oneri per l’occupazione di suolo pubblico; la deroga al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata; esenzioni nella zona rossa per le utenze; la cassa integrazione in deroga, per i primi sei mesi del 2019, per le imprese con oltre 400 dipendenti. Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Quagliarello, Saccone, Cangini, Paola Binetti, De Siano, Pagano (FI); Castaldi, Di Nicola, Lucidi, Gelsomina Vono, Gabriella Di Girolamo, Coltorti (M5S); Erica Rivolta, Pazzaglini, Rufa, Brizianelli (L-SP); Nastri, Marsilio (FdI); D’Alfonso, Grimani, Astorre (PD).

In replica, il relatore ha evocato la necessità di un piano generale di gestione delle emergenze per evitare disparità di trattamento dei territori. Ha poi sottolineato che la finalità principale del provvedimento è allineare le scadenze al 31 dicembre 2018, in attesa che la legge di bilancio reperisca le risorse per definire ulteriori misure. Ha presentato, infine, un emendamento per agevolare la ricostruzione dei piccoli edifici. La seduta è terminata alle ore 19:30.

Mercoledì 27 l’Aula si è riunita alle ore 10:00 e  ha proseguito l’esame del ddl. n. 435, di conversione in legge del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. Nella seduta di ieri si è tenuta la discussione generale e il relatore, Patuanelli (M5S), in fase di replica, ha evidenziato l’allineamento delle proroghe per lo stato di emergenza al 31 dicembre 2018. Oggi la sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze Castelli ha spiegato che il Governo ha scelto di utilizzare tutte le risorse disponibili per il 2018 e di rinviare alla programmazione, in sede di legge di bilancio, i temi più impegnativi dal punto di vista finanziario (le misure per Ischia e le agevolazioni fiscali più consistenti). L’Assemblea ha approvato gli emendamenti della Commissione.

Alle ore 16 il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha reso comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 28 e del 29 giugno. I temi all’ordine del giorno del vertice europeo sono le migrazioni, la sicurezza e la difesa, l’innovazione digitale, il lavoro, la crescita e la competitività, l’unione bancaria e monetaria, il quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Sul tema dei flussi migratori il Governo italiano, dopo aver ottenuto il ritiro di una bozza inadeguata e contraria agli interessi del Paese, ha presentato una proposta organica per uscire dalla logica dell’emergenza. Il documento è articolato in dieci obiettivi. Per quanto riguarda il prossimo quadro finanziario, anche in questo ambito il Governo ritiene che un’Europa più forte è un’Europa più giusta e più equa. L’Italia, che è contributore netto del bilancio dell’Unione, merita una maggiore attenzione in tema di agricoltura, migrazioni, fondi strutturali per contrastare povertà e divario territoriale, e chiederà che il Fondo sociale europeo sia utilizzato per finanziare la riforma dei centri dell’impiego. In tema di competitività, il Governo porterà all’attenzione una riforma del sistema tributario volta a ridurre la pressione fiscale; sosterrà una tassazione più equa dei profitti delle digital companies e proporrà una revisione della direttiva Bolkestein. In tema di governance economica, la posizione italiana è favorevole alla riduzione del debito pubblico in una prospettiva di crescita stabile e sostenibile. Il Governo, invece, è contrario ad un meccanismo europeo di stabilità rigido, a nuovi vincoli sul debito, che aumentano i rischi di instabilità finanziaria, a un Fondo monetario europeo e una sorveglianza fiscale tesi ad esautorare gli Stati della politica economica. L’Italia, infine, è contraria a un rinnovo automatico delle sanzioni contro la Russia.

Alla discussione sulle comunicazioni hanno partecipato i senatori Laura Bottici, Petrocelli, Daniela Donno, De Falco, Marilotti (M5S); Alfieri, Parrini, Marino, Nadia Ginetti (PD); Bagnai, Stefania Pucciarelli, Anna Cinzia Bonfrisco (L-SP); Barbara Masini, Elena Testor (FI); Steger, Durnwalder (Aut); Isabella Rauti, De Bertoldi (FdI); Emma Bonino (Misto). In rappresentanza del Governo, il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, ha espresso parere favorevole sulla risoluzione n. 3, presentata dai senatori Romeo e Patuanelli, sulle comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Ha inoltre espresso parere favorevole, nei limiti della compatibilità con i programmi di Governo, sulla risoluzione n. 1, presentata dai senatori Gasparri e Mallegni, sulla direttiva Bolkestein. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti  Casini (Aut), che ha condiviso gli obiettivi della proposta illustrata dal Presidente del Consiglio;  Grasso (Misto-LeU) che ha espresso il timore che l’Europa si disgreghi sulla questione migratoria e ha accusato il Governo di ricorrere a tattiche spregiudicate. La senatrice Daniela Gennaro Santanché (FdI), si è astenuta; secondo Richetti (PD) l’Esecutivo è privo di una visione unitaria e la decisione di chiudere i porti italiani ha messo a dura prova la credibilità del Governo.  Romeo (L-SP) ha negato l’isolamento dell’Italia. La senatrice Craxi (FI) ha posto l’accento sulle diverse voci del Governo; Patuanelli (M5S) ha affermato che, in tema di immigrazione, l’obiettivo è un’Europa unita e solidale.

L’Assemblea ha approvato gli emendamenti della Commissione. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Giovedì 27 l’Aula si è riunita alle ore 9:30 e, con 204 voti favorevoli, 1 voto contrario e 56 astenuti, ha approvato, con modifiche, il ddl n. 435, di conversione in legge del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016.

Il testo passa alla Camera dei deputati.

Il decreto-legge, presentato dal precedente Governo, si compone di due articoli e disciplina la proroga e la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi, la sospensione del pagamento del canone RAI e delle utenze per le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma. Nella seduta di ieri sono stati approvati tutti gli emendamenti della Commissione che prorogano lo stato di emergenza al 31 dicembre 2018. Il Governo, rinviando alla legge di bilancio gli interventi più cospicui, ha accolto diversi ordini del giorno riguardanti la rateizzazione in 120 rate mensili dei versamenti tributari e contributi, ora sospesi fino al 16 gennaio 2019; le esenzioni IMU e TASI per i fabbricati inagibili; l’esclusione dei fabbricati del cratere dalla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF; la proroga al 2020 dei contratti a tempo determinato degli uffici per la ricostruzione; la proroga della sospensione delle cartelle esattoriali per le popolazioni del centro Italia e di Ischia colpite dal sisma; la proroga dello stato d’emergenza per i comuni di Casamicciola; la proroga di due anni delle agevolazioni della zona franca urbana. Oggi è stato approvato l’emendamento 1.0.500 del relatore che detta una disciplina per le lievi difformità edilizie ai fini dell’accelerazione dell’attività di ricostruzione e riparazione degli edifici privati. Il Governo ha accolto, inoltre, un ordine del giorno che lo impegna a negoziare con la Commissione europea in ordine alla procedura d’infrazione che ha considerato illegittimi i finanziamenti alle imprese aquilane. Hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole i senatori Steger (Aut), Errani (Misto-LeU), Verducci (PD), Arrigoni (L-SP) e Colporti (M5S). Invece Zaffini (FdI) e Fiammetta Modena (FI) hanno dichiarato l’astensione.

Il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi  Di Maio, ha reso un’informativa sugli incidenti nei luoghi di lavoro. Il ministro ha sottolineato che i numeri forniti dall’INAIL sono devastanti: nei primi quattro mesi del 2018 sono stati 286 i lavoratori morti sul lavoro, con un incremento del 9,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. La portata del fenomeno impone anzitutto la necessità di sensibilizzare datori e dipendenti verso una cultura della sicurezza sul lavoro. È altresì necessario rafforzare le attività ispettive di vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro. In tale ottica, il Governo si adopererà affinché l’organico ispettivo venga fortemente potenziato attraverso l’assunzione di almeno 1.000 unità. Molto importante è la collaborazione con il ministero dell’Istruzione per instaurare una cultura della sicurezza sul lavoro già dalla scuola, potenziando gli strumenti di alternanza scuola/lavoro. Le porte del Ministero restano aperte per il dialogo e il confronto: non è con più leggi che si otterrà il risultato, ma semplicemente insistendo nel far rispettare le regole esistenti.

Hanno preso parte al successivo dibattito i senatori Durnwalder (Aut), La Forgia (Misto-LeU), Nastri (FdI), Patriarca (PD), Tosato (L-SP), Floris (FI) e Paragone (M5S). La seduta è terminata alle ore 13:45. Il Senato tornerà a riunirsi martedì 3 luglio.

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