7GIORNI IN SENATO (n.88)/ Dalle autostrade alle scuole private e ai fitofarmaci: tre intense giornate di lavori, più le risposte alle interrogazioni

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO-

Martedì 21 luglio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 a conclusione dell’esame di mozioni sul protocollo aeronautico della Convenzione del Capo del 2001, l’Assemblea ha approvato la mozione 1-00133 (testo 2), illustrata dalla sen. Lupo (M5S), e la prima parte della mozione 1-00270, illustrata dal sen. Mallegni (FI). Il Governo è impegnato a presentare alle Camere il ddl di ratifica della convenzione del Capo e del relativo protocollo aeronautico e a provvedere al corrispondente riordino e adeguamento delle disposizioni contenute nel codice della navigazione in relazione alle procedure di registrazione e cancellazione degli aeromobili dal registro aeronautico nazionale. La ratifica del ddl facilita l’offerta di finanziamento dei beni aeronautici attraverso la garanzia internazionale a favore dei creditori. E’ stata invece respinta la seconda parte della mozione 1-00270, che prevedeva ulteriori impegni: innalzare le garanzie economiche necessarie a fondare una compagnia aerea in Italia e nella Comunità Europea; stabilire controlli efficaci sulle compagnie aeree che operano in Italia; potenziare le funzioni dell’ENAC, affinché l’ente stesso possa svolgere realmente le verifiche sull’adeguatezza ed il rispetto degli standard stabiliti. Il Vice Ministro per gli affari esteri ha accolto la mozione di M5S; ha espresso parere favorevole sulle premesse e il primo impegno, riformulato, della mozione di FI e contrario sui restanti punti.

Alla discussione e alle dichiarazioni di voto hanno partecipato i sen. Alfieri, D’Arienzo (PD), De Siano, Aimi (FI), Vono (IV), Lucidi (L-SP) che ha dichiarato voto favorevole a entrambe le mozioni, e Gabriella Di Girolamo (M5S).

A conclusione dell’esame di mozioni su Autostrade per l’Italia, l’Assemblea ha approvato la mozione di maggioranza e i punti 1 e 5, riformulati, della mozione di FI. Sono state respinte le mozioni di L-SP e FdI. La mozione di maggioranza 1-00265 (testo 2), illustrata dal sen. Santillo (M5S), impegna il Governo 1) a dare seguito a quanto deciso in sede di Consiglio dei ministri del 14 luglio 2020, chiarendo le tempistiche e la scansione temporale delle fasi di attuazione previste per la definizione della transazione con Autostrade per l’Italia, fermo restando la risoluzione unilaterale della convenzione con ASPI in caso di mancato completamento dell’accordo transattivo, nonché a tenere conto che le società coinvolte nell’accordo sono composte da una pluralità di azionisti; 2) a garantire una costante e stringente vigilanza sull’operato del concessionario durante tutte le fasi di implementazione dell’accordo, in ragione della rilevanza degli interessi pubblici coinvolti; 3) a garantire, in particolare, la realizzazione da parte del concessionario degli interventi essenziali per la messa in sicurezza e l’adeguamento tecnologico della rete autostradale, tenuto conto della necessità di ristabilire pienamente la tutela dell’interesse generale alla sicurezza e di mantenere gli attuali livelli occupazionali di ASPI anche dopo la conclusione positiva dell’accordo transattivo; 4) a garantire una migliore attuazione dei programmi di manutenzione delle infrastrutture affidate in concessione e un più efficace monitoraggio degli interventi realizzati, nonché ad assicurare e salvaguardare la trasparenza nell’azione delle società concessionarie o, in generale, del gestore dell’infrastruttura, anche mediante obblighi di puntuale e periodica pubblicazione di tutti gli atti e i dati idonei a permettere un controllo sull’adempimento delle obbligazioni contrattuali.

Della mozione 1-00271, illustrata dal sen. Pichetto Fratin (FI), sono stati approvati i punti 1 e 5 che impegnano il Governo a fare chiarezza sulla concessione di ASPI e a chiedere a Consob chiarimenti riguardo ai movimenti in acquisto e in vendita del titolo Atlantia nelle ultime settimane e in particolare nella giornata del 15 luglio 2020. Sono stati invece respinti i punti da 2, 3 e 4 che chiedevano di garantire il risarcimento dei danni relativi al crollo del ponte “Morandi”, senza che ciò finisca per ricadere sulle finanze pubbliche; di non impegnare nel capitale di ASPI o Atlantia risorse pubbliche che andrebbero piuttosto volte al sostegno di investimenti produttivi delle aziende italiane e al sostegno di quelle in crisi; di avviare – ove ci siano i presupposti per un cambio nella maggioranza del capitale di ASPI – una procedura trasparente e competitiva per trovare un soggetto che garantisca i migliori parametri in termini di capacità gestionale, sicurezza e manutenzione, contenimento o riduzione dei pedaggi, livelli occupazionali.

La mozione 1-00257, illustrata dalla sen. Pucciarelli (L-SP), chiedeva al Governo: 1) di attivarsi affinché la società Autostrade per l’Italia SpA realizzi idonei investimenti sulla rete autostradale in concessione a seguito del crollo del ponte “Morandi”, e in particolare gli interventi infrastrutturali richiesti dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova per il territorio e il sistema portuale liguri; 2) di garantire l’effettiva realizzazione degli investimenti compensativi da parte di Autostrade per l’Italia SpA in tempi certi, quale precondizione essenziale alla conclusione dell’accordo transattivo; 3) di addivenire ad una risoluzione della controversia insorta con Autostrade per l’Italia SpA priva di oneri per lo Stato; 4) di provvedere alla tutela di tutti i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti (gli azionisti, i creditori, i fornitori e i 6.923 dipendenti di Autostrade per l’Italia SpA), nonché al pagamento di indennizzi dovuti alle imprese a compensazione dei danni economici eventualmente patiti; 5) di provvedere, nel caso di assunzione del controllo di Autostrade per l’Italia SpA da parte di Cassa depositi e prestiti, alla tutela degli investitori istituzionali e di tutti i soggetti il cui risparmio gestito costituisce la maggiore fonte di finanziamento di CDP; 6) di riformare la normativa vigente in materia di concessioni autostradali, nei termini di semplificazione e chiarezza normativa, prendendo a riferimento, per quanto compatibili, le migliori pratiche riferibili ad altri regimi concessori.

La mozione 1-00261, illustrata dal sen. Ciriani (FdI), chiedeva al Governo di adottare tempestivamente tutte le iniziative di competenza volte ad assicurare che, nel complessivo riassetto del sistema delle concessioni autostradali, siano ridotti i pedaggi, siano garantite condizioni di corretto funzionamento del mercato, sia introdotta la «clausola di salvaguardia dell’interesse nazionale», cui adeguare sostanzialmente tutte le concessioni relative alle reti e alle infrastrutture strategiche. Secondo il sen. Martelli (Misto) la vicenda delle autostrade non avrebbe dovuto essere personalizzata; a seguito del crollo del Ponte Morandi la concessione doveva decadere in conseguenza delle inadempienze; la revoca richiede invece l’indennizzo e l’intervento di Cassa e depositi prestiti non realizza una nazionalizzazione, bensì un’operazione di ricapitalizzazione e di scorporo che consente ad Atlantia di liberarsi di quote che saranno cedute a fondi di investimento privati. Secondo il sen. Fazzolari (FdI) tutto il sistema di concessioni andrebbe azzerato per porre fine al saccheggio delle infrastrutture strategiche che dovrebbero essere di proprietà pubblica e gestite da società private in base a regole che tutelino l’interesse pubblico. Il problema non è imputabile alla famiglia Benetton, a cui pure è stata regalata la concessione degli aeroporti di Roma, dipende piuttosto da privatizzazioni fasulle che garantiscono extraprofitti. Il sen Malan (FI) ha criticato invece l’intervento di taglio statalista del Governo e ha auspicato una gara per l’affidamento della concessione a un nuovo soggetto. Secondo il sen. Ripamonti (L-SP) nell’accordo non è chiaro chi sia responsabile del piano industriale: i debiti di Benetton non possono essere scaricati sui cittadini e spetta alla società concessionaria garantire l’occupazione. I sen. D’Alfonso, D’Arienzo (PD), Gelsomina Vono (IV) hanno messo in risalto gli aspetti positivi dell’accordo, che garantisce la remuneratività e la stabilità degli investimenti. La sen. De Petris (Misto-LeU), rilevando la persistenza di un pregiudizio ideologico contro l’intervento dello Stato, ha posto l’accento sui controlli a tutela della sicurezza e dell’interesse pubblico. Il sen. Bruzzone (L-SP) ha accusato la maggioranza di voler bloccare la Gronda di Genova, come dimostra il ritiro da parte di IV della propria mozione. Il sen. Cioffi (M5S) ha rivendicato al Governo il merito di aver rimesso mano alle concessioni al fine di migliorare l’efficienza della spesa e di garantire una sinergia tra proprietà statale e concorrenza privata. Il Sottosegretario di Stato Margiotta ha affermato che, nelle condizioni date, il Governo ha conseguito il miglior risultato possibile: l’accordo prevede un’uscita graduale dell’attuale proprietà e nuovi investimenti anche per la manutenzione, l’intervento di Cassa e depositi prestiti evita difficoltà nell’occupazione e nella transizione al nuovo concessionario; le tariffe autostradali sono calcolate dall’Autorità die trasporti. Il Governo ha espresso parere favorevole sulla mozione di maggioranza, ha chiesto a FI una riformulazione dei punti 1 e 5 del dispositivo, ha espresso parere contrario sulle mozioni di L-SP e FdI.

L’Assemblea ha avviato l’esame di mozioni sul glifosato. Il sen. De Bonis (Misto) ha illustrato la mozione 1-00093 (testo 2), che impegna il Governo: 1) a sospendere gli effetti del comunicato del Ministero della salute del 19 dicembre 2017 con cui si è recepito il rinnovo della sostanza attiva glifosato per 5 anni e ad assumere ogni idonea iniziativa in sede europea per promuovere la revisione delle decisioni assunte in merito all’utilizzo del glifosato con regolamento di esecuzione (UE) 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017; 2) a prevedere che i grani esteri, provenienti da aree dove il clima impone l’impiego di glifosato, siano assoggettati al principio di precauzione comunitario; 3) ad emanare una circolare che vieti la presenza di glifosato in tutte le stive di grano importato, anche se già sdoganato in altri porti europei, e a disporre, di conseguenza, l’intensificazione delle attività di controllo e monitoraggio in tutte le infrastrutture portuali italiane, in particolare nei porti della Puglia dove sbarcano la maggior parte delle navi contenenti grano duro proveniente dagli Stati Uniti e dal Canada, con lo scopo di garantire la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria; 4) a promuovere, anche mediante lo strumento della decretazione di urgenza, interventi normativi finalizzati a vietare l’utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti, oltre che a scoraggiare l’acquisto e l’utilizzo di grani esteri, che vengono miscelati con il grano duro nazionale, di ottima qualità, falsando le quotazioni del mercato italiano; 5) ad adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica nonché la salubrità dell’ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna.

La sen. Cattaneo (Aut) ha illustrato la mozione 1-00262, che impegna il Governo che impegna il Governo: 1) a realizzare con i Ministeri della salute, delle politiche agricole e dell’ambiente una valutazione complessiva delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili rispetto all’erbicida glifosato, corredata da analisi di impatto comparative degli erbicidi e delle tecniche agrarie succedanee utilizzabili in caso di divieti e restrizioni all’uso di detto erbicida; 2) ad acquisire dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una relazione di sintesi circa la quantificazione dell’eventuale maggiore onerosità e il profilo di rischio tossicologico di prodotti disponibili all’utilizzo per realizzare il diserbo manutentivo delle rispettive infrastrutture, qualora fosse vietato l’utilizzo del glifosato; 3) a subordinare ogni iniziativa normativa e regolamentare su eventuali restrizioni o ampliamenti dell’ambito permesso di utilizzo dell’erbicida glifosato all’acquisizione delle valutazioni sanitarie, ambientali ed economiche; 4) a trasmettere al Parlamento la relazione e ogni altro elemento informativo utile al fine di elaborare scelte politiche e legislative basate sulle migliori evidenze disponibili necessarie ad orientarsi nella disciplina di ambiti e materie ad elevata complessità tecnico-scientifica.

La sen. Lonardo (FI) ha illustrato la mozione 1-00272, che impegna il Governo 1) a sospendere gli effetti del comunicato del Ministero della salute del 19 dicembre 2017, con cui si è recepito il rinnovo della sostanza attiva glifosato per 5 anni e ad assumere ogni idonea iniziativa in sede europea per promuovere la revisione delle decisioni assunte in merito all’utilizzo del glifosato con regolamento di esecuzione (UE) n. 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017; 2) ad adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica, nonché la salubrità dell’ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna; 3) a promuovere, anche mediante lo strumento della decretazione di urgenza, degli interventi normativi finalizzati a vietare l’utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti.

La sen. Sbrana (L-SP) ha illustrato la mozione 1-00276, impegna il Governo: 1) a sostenere iniziative volte ad un utilizzo più responsabile dei fitofarmaci in agricoltura; 2) a potenziare, non solo presso i punti di entrata esterni del nostro Paese ma anche presso i punti di stoccaggio interni sul territorio, il sistema dei controlli per i residui di fitofarmaci e quindi sul loro utilizzo appropriato in agricoltura, con particolare riguardo ai prodotti destinati all’alimentazione umana importati da Paesi terzi per i quali sia possibile verificare il loro trattamento con glifosato oltre la soglia consentita in ambito europeo; 3) ad individuare processi produttivi ecosostenibili quali difesa integrata, lotta biologica e ricorso a principi attivi naturali di nuova generazione anche derivati dalle piante officinali ovvero biocidi ad uso insetticida, fungicida, erbicida e battericida; 4) ad assumere ogni utile iniziativa finalizzata alla promozione di programmi di ricerca sui sistemi produttivi agroalimentari, allo scopo di sostenere lo sviluppo di un’agricoltura maggiormente sostenibile ed innovativa; 5) a predisporre un piano nazionale sementiero che permetta, da una parte, di investire su colture quali leguminose, frutta in guscio e, soprattutto, frumento duro e tenero, che negli ultimi anni hanno perso superfici coltivate a favore di un forte aumento delle importazioni da Paesi terzi, e, dall’altra, sostenerne il prezzo sui mercati favorendo la coltivazione nelle zone storicamente vocate del Sud Italia.

Alla discussione hanno partecipato ha espresso i sen. Elena Fattori (Misto), Martelli (Misto), Zanda (PD), Aimi (FI), Vallardi (L-SP), Cattaneo (Aut). Il Vice Ministro Sileri ha espresso parere favorevole sulla mozione del sen. Bonis (Misto) e sulla mozione della sen. Cattaneo (Aut) a condizione di riformulazioni; ha accolto senza condizioni le mozioni di FI e L-SP. Hanno svolto dichiarazioni di voto a sostegno della mozione Cattaneo (Aut) i sen. Unterberger (Aut) e Comincini (IV) i quali hanno insistito sulla distinzione tra rischio e pericolo. La sen. Loredana De Petris (Misto-LeU) ha dichiarato invece voto contrario alla mozione della sen. Cattaneo (Aut), che non può vantare il monopolio della scienza; a sostegno della mozione n. 93 ha richiamato il principio di precauzione e gli studi già esistenti, ricordando le pressioni esercitate sulla decisione europea e le sentenze che hanno condannato la Monsanto. Il sen. Taricco (PD) ha annunciato voto favorevole a tutte le mozioni. La sen. Caligiuri (FI) ha ricordato le divisioni nel mondo scientifico e le distorsioni dell’agricoltura intensiva. Il sen. Bergesio (L-SP) ha posto l’accento sul sostegno alla produzione agricola italiana di qualità. Il sen. Mautone (M5S) ha dichiarato voto favorevole alla mozione n. 93 e a quella di FI, voto contrario alla mozione della sen. Cattaneo (Aut); contrario alle premesse della mozione di L-SP ma favorevole al dispositivo. A conclusione dell’esame di mozioni sulle scuole paritarie, l’Assemblea ha approvato le mozioni nn. 256 (testo 2) a prima firma della sen. Granato (M5S) e 275 (testo 2) a prima firma della sen. Sbrollini (IV). La mozione 1-00256 (testo 2), della sen. Granato (M5S) e altri, impegna il Governo: 1) ad adoperarsi, attraverso provvedimenti di propria competenza, per estendere alle scuole paritarie norme inerenti agli obblighi di pubblicazione di dati; 2) ad acquisire ai fini dell’erogazione del contributo straordinario statale i dati relativi alla riduzione o al mancato versamento delle rette, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza. La mozione 1-00275 (testo 2), della sen. Sbrollini (IV) e altri, impegna il Governo a dare piena attuazione alla libertà di scelta educativa attraverso un sostegno delle scuole paritarie nei limiti delle disposizioni costituzionali e delle normative vigenti. Il Sottosegretario di Stato per l’istruzione De Cristofaro ha accolto con riformulazione le mozioni nn. 256 e 275; ha chiesto modifiche della mozione di FI che non sono state accettate dai presentatori; ha espresso parere contrario alle mozioni di FdI e L-SP. La mozione 1-00232, Bernini(FI) e altri, impegnava il Governo a sostenere in maniera adeguata le scuole paritarie, dando piena attuazione alle libertà di scelta educativa, attraverso il sistema dell’applicazione del costo standard per studente e attraverso la detrazione fiscale del 100 per cento delle rette in attesa. La mozione 1-00259, del sen. Iannone (FdI) e altri, impegnava il Governo: 1) ad adottare tutte le iniziative necessarie ad assicurare anche alle scuole paritarie una ordinata e sicura ripresa dell’anno scolastico, garantendo un andamento gestionale e amministrativo coerente con le dinamiche generali del sistema scolastico integrato nazionale; 2) ad assicurare, rispetto alle difficoltà di carattere finanziario ed economico connesse alla sospensione delle attività didattiche, la continuità amministrativa e didattica delle scuole paritarie, anche mediante adeguate verifiche periodiche sui fabbisogni finanziari in relazione all’andamento futuro dell’emergenza epidemiologica e della eventuale ipotesi di nuove sospensioni o contrazioni di attività; 3) a tutelare il bacino di professionisti occupati nel comparto delle scuole paritarie, mediante ogni iniziativa atta a preservare i volumi e i livelli qualitativi e quantitativi di attività educativa, didattica e amministrativa prestata all’interno degli istituti; 4) ad assicurare un’adeguata tempistica nell’erogazione delle risorse stanziate, garantendo a famiglie e studenti, in modo omogeneo sul territorio nazionale, uniformità e parità di accesso e consentire alle scuole paritarie, all’inizio dell’anno scolastico a settembre, di essere nelle condizioni di garantire una regolare ripresa delle attività didattiche e dei servizi educativi di competenza. La mozione 1-00267 del sen. Pittoni (L-SP) e altri, impegnava il Governo: 1) a proseguire con le azioni positive messe in campo a favore delle scuole paritarie, in linea con quanto segnalato dalle opposizioni; in particolare: a prevedere la detraibilità integrale del costo delle rette; ad attribuire alle famiglie una quota pari al costo standard di sostenibilità per allievo, con una media di 5.500 euro, consentendo così la libera scelta educativa delle famiglie; a promuovere una concertazione tra Stato e Regioni, per trovare la piena copertura del docente di sostegno, sull’esempio di quanto fatto dalla Regione Lombardia che destina 3.000 euro per ogni allievo disabile che frequenta la scuola paritaria; a siglare intese con le 12.564 scuole paritarie, le quali dispongono degli spazi necessari per accogliere in sicurezza quel 15 per cento di studenti che a causa del distanziamento non troveranno posto nelle 40.749 sedi scolastiche statali. Dopo gli interventi delle sen. Binetti e Minuto (FI), il sen. Comincini (IV) e la sen. Cattaneo (Aut) hanno dichiarato sostegno alla mozione 275, mentre la sen. De Petris (Misto-LeU) ha dichiarato voto favorevole alla mozione della sen. Granato (M5S); hanno svolto infine dichiarazione di voto i sen. Maria Gallone (FI), Pittoni (L-SP) e Laura Granato (M5S). La seduta è terminata alle ore 20:00.

Mercoledì 22 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 Il Presidente del Consiglio Conte ha fornito un’informativa sugli esiti del Consiglio europeo: si è trattato di un vertice straordinario complesso, con esiti di portata storica; l’intesa raggiunta spinge ad affermare che l’Europa è stata all’altezza della sua storia e del suo destino. La crisi sistemica e simmetrica ha coinvolto tutti e il piano di finanziamento orientato alla crescita e allo sviluppo sostenibile (digitalizzazione e transizione ecologica) con titoli di debito interamente europei è una svolta rispetto alle politiche di austerità, che disegna un’Europa più coesa, solidale, più politica, in linea con il suo progetto originario. E’ l’unico unico percorso per preservare integrità del mercato unico e stabilità monetaria, nel quadro di una recessione senza precedenti che aggrava squilibri sociali e territoriali. L’interlocuzione sulla proposta della Commissione e sulla proposta franco-tedesca è stata complessa: il volume di 750 miliardi di euro è stato confermato, anche se è cambiata la proporzione tra prestiti e contributi a fondo perduto. Il Governo italiano ha lavorato non solo per la dignità del Paese ma anche per le prerogative delle istituzioni europee, rispetto a tentativi di indebolirle. Ci sono stati momenti in cui la rigidità di posizioni sembrava insuperabile: è prevalso il senso di responsabilità, con tenacia il confronto è proseguito a oltranza fino all’alba di ieri; il risultato non appartiene al Governo e neppure alla maggioranza bensì all’Italia intera. Il Governo italiano ha mantenuto la riserva e ha chiesto di chiudere prima le partite contabili; nelle ultime ore ha ottenuto una riformulazione del freno d’emergenza: il Consiglio può chiedere una discussione e una sospensione di tre mesi, ma sono confermate le competenze della Commissione sull’attuazione dei piani di riforma e sono state sventate le manovre per compromettere i meccanismi decisionali e l’efficacia del pacchetto. La risposta europea è determinata e tempestiva, il 10 per cento delle risorse può essere anticipato nel 2021. L’Italia avrà 209 miliardi, i trasferimenti sono aumentati a 81 miliardi, i prestiti a 36 miliardi; le risorse dovranno essere impegnate fino al 2023, poi inizierà la restituzione. Rispetto al bilancio pluriennale 2021-2027 la posizione italiana è rimasta negativa ma è migliorata; aumenta a 38 miliardi la dotazione per la politica di coesione; è stato confermato l’impegno a introdurre nuove risorse proprie; il 40 per cento della spesa è vincolato alla transizione ecologica. Il Governo si impegna per un piano di riforma lungimirante che colga le opportunità. Secondo il sen. Casini (Aut)il tema fondamentale non è il controllo europeo sulle riforme, bensì la novità della mutualizzazione del debito, il superamento di una logica intergovernativa. Occorre prendere atto dell’importanza dell’asse franco-tedesco, della divisione delle tradizionali famiglie politiche europee, del nuovo rapporto in Italia tra maggioranza e opposizione che chiede un coinvolgimento. Al Presidente del Consiglio, che ha dato prova di tenacia e resistenza, andrebbe delegata la decisione sul Mes al di fuori di posizioni ideologiche. La sen. Garnero Santanché (FdI), per ragioni patriottiche, ha appoggiato il Governo nella trattativa europea, anche se a parti invertite la maggioranza avrebbe tifato per Rutte; è però preoccupata perché i soldi arriveranno troppo tardi (forse nel secondo semestre del 2021), perché sono aumentati i prestiti rispetto ai contributi a fondo perduto, perché il freno d’emergenza e le condizionalità pongono un’ipoteca sulla sovranità, dalle pensioni alla gestione dell’immigrazione. Il Governo, che non è stato capace di sospendere le tasse, dovrebbe evitare toni trionfalistici e smettere di parlare di una pioggia di miliardi. Il sen. Renzi (IV) ha evidenziato che il Presidente del Consiglio ha fatto l’interesse del Paese in un quadro europeo. La risposta europea è cambiata rispetto al 2012 e spiazza sovranisti e nazionalisti. Il Mes ha minori condizionalità del Recovery fund e le risorse sarebbero disponibili a settembre. Anziché nominare una task force il Governo dovrebbe affidare a un dibattito parlamentare la definizione di un ambizioso piano di riforme. Secondo la sen. Bonino (Misto) il Governo è stato costruttivo – in Europa occorrono persistenza, ragionevolezza, visione, non pugni sul tavolo – ma la posizione italiana sarebbe stata più forte se fosse stato già definito il piano di riforme e se si accedesse al Mes. L’accordo raggiunto è importante, anche se la costruzione federale resta lontana, e il paese non deve sprecare questa occasione. Il sen. Marcucci (PD) ha festeggiato l’esito non scontato del Consiglio e ha insistito sulla necessità di fare le riforme richieste; ha quindi invitato il Presidente del Consiglio ad attivare il Mes che ha una condizionalità sull’utilizzo dei fondi. Il sen. Pichetto Fratin (FI) apprezza l’accordo per la dimensione economica, per la mutualizzazione del debito, per gli interessi favorevoli sui prestiti. Il Paese deve cogliere la sfida, non sprecare le risorse, mettere in campo politiche adeguate di modernizzazione: semplificazione, flessibilità del mercato del lavoro, riforma della giustizia. I controlli sulla spesa non vanno temuti anche perché è nota la difficoltà della capacità di spesa dell’Italia. Secondo il sen. Salvini (L-SP) quanto ci sarà di buono nell’accordo sarà valutato nei prossimi mesi. Per ora l’Italia ha ottenuto un prestito, che arriverà nel 2021 e andrà speso secondo i criteri stabiliti della Commissione, mentre sono stati tagliati i fondi della politica agricola comune. La Lega propone di utilizzare le risorse per sostenere agricoltura e pesca, per tagliare le tasse (13 miliardi basterebbero per la flat tax), per aiutare la scuola e le Forze dell’ordine, per aumentare le borse di studio in medicina, per digitalizzare i tribunali e tagliare la burocrazia. La sen. Ricciardi (M5S) ha evidenziato che il risultato ottenuto è dovuto alla capacità del Presidente del Consiglio e al sostegno del Movimento 5 Stelle; è stato smascherato il calvinismo frugale di Paesi che beneficiano di paradisi fiscali, la condivisione del debito futuro per finanziare il piano di ripresa è un passo importante, l’Italia è beneficiaria della quota maggiore del Recovery fund che consente investimenti nella transizione ecologica e nel digitale. E’ il momento della responsabilità, non della propaganda, e l’Italia deve mettere in atto anche un piano di autofinanziamento per ridurre la dipendenza dai mercati internazionali. La sen. De Petris (Misto-LeU), che in passato non ha risparmiato critiche all’Europa dell’austerità, ha sottolineato che, grazie alla credibilità del Governo e alla costruzione di alleanze che hanno sconfitto progetti regressivi, è stato raggiunto un traguardo importante, che restituisce fiducia e consente di modernizzare il Paese attraverso il Green New Deal e l’innovazione digitale. Alla discussione hanno partecipato anche i sen. Unterberger (Aut), Ciriani (FdI), Fedeli (PD), Cangini (FI), Bagnai (L-SP), Perilli (M5S). In apertura di seduta i sen. Loredana De Petris (Misto-LeU), Verducci (PD) e Bressa (Aut) hanno ricordato il sen. Maurizio Pieroni, il Presidente Casellati si è unito al cordoglio per la sua scomparsa e ha invitato l’Assemblea a raccogliersi in un minuto di silenzio. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori fino al 30 luglio. Oggi alle ore 12 il Presidente del Consiglio Conte renderà un’informativa sugli esiti del Consiglio europeo; seguirà la discussione di mozioni. Domani è previsto il sindacato ispettivo. Mercoledì 29 si terrà la discussione congiunta del programma nazionale di riforma e dello scostamento dall’obiettivo strutturale. Giovedì 30 sarà discussa la proposta di negare l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’allora Ministro Salvini. Seguirà alle ore 15 il sindacato ispettivo. Le proposte di modifica del calendario sono state respinte: il sen. Romeo (L-SP) aveva chiesto di inserire in calendario una serie di ddl tra cui quello per le vittime degli errori giudiziari; i sen. Malan (FI) e Ciriani (FdI) avevano chiesto una discussione con il Presidente del Consiglio e una deliberazione sull’utilizzo delle risorse, prima della votazione dello scostamento. L’Assemblea ha avviato l’esame di mozioni sull’occupazione giovanile. La mozione 1-00254 (testo 2), illustrata dalla sen. Parente (IV), impegna il Governo: 1) a definire e approvare un grande piano industriale di investimenti in digitale e di transizione in economia verde, connesso a un piano per la formazione e la valorizzazione delle competenze dei giovani e l’occupazione giovanile; 2) a rafforzare l’azione di governo per il riassetto dei vari istituti connessi alla formazione e riqualificazione professionale, con una disciplina di sistema per un vero “sistema duale formazione-lavoro”; 3) ad istituire un piano per l’integrazione della “cultura digitale” quale insegnamento fondamentale presso tutti i cicli di istruzione superiore secondaria; 4) ad adottare misure di sostegno per gli studenti universitari e le loro famiglie promuovendo il diritto allo studio e la riduzione delle tasse universitarie; 5) ad incrementare e rafforzare gli istituti tecnici superiori e ad effettuare il contestuale coordinamento con l’esperienza degli enti formativi che realizzano nei territori percorsi professionalizzanti brevi; 6) a rafforzare gli ammortizzatori sociali espansivi che possano tenere insieme accompagnamento alla pensione, ricambio generazionale e piani di formazione; 7) a valutare l’opportunità di rendere obbligatorio il servizio civile; 8) a predisporre uno specifico investimento sui giovani professionisti che scelgono di restare in Italia; 9) a rafforzare l’azione di governo per definire una normativa unitaria a partire dalla tutela del lavoro sulle piattaforme digitali; 10) a predisporre un grande progetto per l’imprenditorialità giovanile; 11) ad agevolare i percorsi parlamentari per una legge sulla parità salariale tra uomini e donne; 12) ad introdurre nuove specifiche misure per il sostegno e l’incentivazione del lavoro dei giovani nell’ambito della ricerca accademica e applicata. La mozione 1-00260, del sen. Ciriani (FdI) e altri, impegna il Governo: 1) ad adottare misure volte a consentire la ripresa dell’attività produttiva delle imprese mantenendo intatta la forza lavoro, avendo particolare attenzione per quella giovanile, tra quelle maggiormente a rischio, prevedendo iniziative normative volte alla riduzione del carico fiscale sui datori di lavoro che abbiano scelto o scelgano di non ricorrere alla cassa integrazione guadagni o all’assegno ordinario nella misura dell’80 per cento del trattamento di integrazione salariale, che lo Stato avrebbe corrisposto complessivamente ai dipendenti dell’impresa beneficiaria, nel caso in cui quest’ultima avesse fatto ricorso generalizzato agli ammortizzatori sociali; 2) a prevedere proposte di sgravi contributivi a favore dei datori di lavoro privati che dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, mantengono almeno l’80 per cento dei livelli occupazionali dei giovani lavoratori in forza alla data del 1° febbraio 2020, un incentivo, sotto forma di esonero dal 40 per cento del versamento dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per un periodo massimo di dodici mesi. La mozione 1-00268, della sen. Nisini (L-SP) e altri, impegna il Governo ad adottare un piano di intervento strutturato ed organico volto alla definizione di serie politiche attive per il lavoro, con il fine di incrementare l’offerta di lavoro, in modo particolare per i giovani, aumentare il tasso di occupazione giovanile, le entrate dell’erario in termini di contributi previdenziali, tralasciando le misure puramente assistenziali e puntando verso la valorizzazione delle risorse umane prodotte dal nostro Paese. La mozione 1-00273, illustrata dalla sen. Toffanin (FI), impegna il Governo: 1) a incentivare l’occupazione giovanile mediante un sistema di decontribuzione previdenziale integrale strutturale ed organica, non inferiore a 36 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori sotto i 35 anni a tempo indeterminato, nonché a tempo determinato mediante il riconoscimento per tutta la durata del rapporto dello stesso esonero, estendendolo successivamente, qualora il contratto venga convertito a tempo indeterminato, agli ulteriori mesi fino ai 36 o maggiori complessivi previsti; 2) a proporre norme volte ad introdurre forme di detassazione integrale in favore delle start-up innovative, mediante l’istituzione di un apposito Fondo; 3) ad adottare provvedimenti per la semplificazione burocratico-amministrativa per l’avvio di nuove imprese da parte di under 30; 4) a prevedere la possibilità per studenti universitari , in regola con i pagamenti delle tasse e con i crediti, di anticipare durante il corso di studi il periodo di praticantato obbligatorio, ove previsto, propedeutico all’abilitazione professionale; 5) a prevedere misure per l’efficientamento del sistema universitario, aumentando le risorse della quota del Fondo per il finanziamento ordinario delle università destinata alla promozione e al sostegno dell’offerta di qualità; 6) a prevedere iniziative normative per l’erogazione di contributi a giovani italiani di età inferiore a 25 o 28 anni, per la frequentazione, in un istituto ubicato in una regione differente rispetto a quella di residenza, di corsi altamente qualificanti nelle materie ambientali, dell’agro-alimentare, delle biotecnologie, dell’economia, delle nanotecnologie, dell’informatica, della meccatronica o della salute; 7) a rivedere profondamente il tema della staffetta generazionale; 8) ad adottare politiche per la conciliazione dei tempi vita/lavoro soprattutto per le donne; 9) ad incentivare la flessibilità contrattuale e ad eliminare l’obbligo della causale nei contratti a tempo determinato; 10) ad introdurre lo strumento del voucher soprattutto nei settori dell’agricoltura e del turismo, che ha dimostrato, durante la sua applicazione, di essere il principale strumento di lotta al lavoro nero; 11) ad incrementare i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento presso le aziende; 12) ad intervenire, con ulteriori provvedimenti normativi, per risolvere in via strutturale il problema del cosiddetto «imbuto formativo», affinché per ciascun laureato in medicina corrisponda un percorso formativo post laurea. Sono stati invece respinti i punti 9) e 10) che prevedevano di incentivare la flessibilità contrattuale e ad eliminare l’obbligo della causale nei contratti a tempo determinato; di introdurre lo strumento del voucher soprattutto nei settori dell’agricoltura e del turismo. È stata respinta la mozione 1-00268, della sen. Nisini (L-SP) e altri, che impegnava il Governo ad adottare un piano di intervento strutturato ed organico volto alla definizione di serie politiche attive per il lavoro, con il fine di incrementare l’offerta di lavoro, in modo particolare per i giovani, aumentare il tasso di occupazione giovanile, le entrate dell’erario in termini di contributi previdenziali, tralasciando le misure puramente assistenziali e puntando verso la valorizzazione delle risorse umane prodotte dal nostro Paese. L’Assemblea ha approvato con modifiche mozioni sulla tutela del patrimonio artistico nazionale (v. testi 2 nell’allegato al resoconto stenografico)

La mozione 1-00258, illustrata dalla sen. Rauti (FdI), impegna il Governo: 1) a predisporre con urgenza un piano straordinario di interventi espressamente finalizzato alla messa in sicurezza, alla tutela e alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, storico, artistico e museale su tutto il territorio italiano; 2) ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a garantire un’adeguata ed efficace difesa del patrimonio culturale e paesaggistico, anche attraverso una riforma organica della disciplina sanzionatoria in materia; 3) a predisporre l’adozione di strumenti tecnologicamente avanzati per un’adeguata azione di sorveglianza per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano e di contrasto dei reati contro di esso.

La mozione 1-00263, illustrata dalla sen. Montevecchi (M5S), impegna il Governo: 1) a definire i livelli essenziali delle prestazioni culturali assicurando il giusto equilibrio tra il diritto di accesso alla cultura e la tutela dei lavoratori, ai quali, proprio perché svolgono un servizio pubblico essenziale, devono essere garantite le tutele adeguate: giusta retribuzione, riconoscimento e giusto inquadramento professionale e contrattuale, sistema previdenziale e assistenziale che tenga conto delle tipicità; 2) a completare il piano per la fruizione del patrimonio culturale, anche al fine di renderlo fruibile a chi è in condizione di disabilità temporanea o permanente o con bisogni speciali; 3) ad adottare un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio italiano; 4) ad adottare tempestivamente le misure previste nella legge di bilancio per il 2020 in materia di recupero di beni immobili statali di interesse storico e culturale in stato di abbandono e riqualificazione delle aree industriali dismesse; 5) ad intervenire in progetti virtuosi di recupero dei centri storici, anche al fine di ripristinare un tessuto sociale residenziale; 6) ad adottare iniziative volte ad incentivare la conoscenza del patrimonio artistico italiano, delle arti e del paesaggio in tutte le scuole; 7) a intraprendere un percorso di completamento e revisione della riforma del settore dello spettacolo dal vivo, incluse le fondazioni lirico sinfoniche, con particolare riguardo alla danza e ai corpi di ballo; 8) a richiedere ulteriori stanziamenti europei a fondo perduto per il comparto culturale, ed a valorizzare, anche in campo internazionale, progetti con altri Paesi per la valorizzazione e conoscenza del nostro patrimonio di cultura immateriale.

La mozione 1-00264, illustrata dal sen. Verducci (PD), impegna il Governo: 1) a varare nel triennio 2020-2022 un efficace piano di assunzioni per compensare la vacanza organica del Ministero per i beni culturali; 2) a porre in essere misure straordinarie di reclutamento di personale che consentano di assicurare in maniera continuativa e strutturale l’effettività della sicurezza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale; 3) a proseguire nell’attuazione dei piani di finanziamento volti alla messa in sicurezza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale in corso e a implementarne di nuovi; 4) ad avviare un processo di regolamentazione del volontariato nel settore dei beni culturali, garantendo il rispetto dei ruoli tra professionisti e volontari e la tutela degli organici lavorativi del settore, nonché della qualità dei servizi culturali offerti; 5) a porre in essere azioni volte a definire livelli essenziali delle prestazioni e misure per la tutela e il riconoscimento della specificità professionale dei lavoratori dello spettacolo, a partire dai titolari di contratti intermittenti; 6) a valorizzare le piccole e medie imprese della cultura, rafforzando le misure a sostegno delle produzioni indipendenti; 7) a prevedere un percorso per l’istituzione di distretti culturali, con il fine di valorizzare i territori da un punto di vista storico, culturale, paesaggistico e naturale e costituire un sistema definito di relazioni per la valorizzazione di tutte le risorse culturali, materiali o immateriali; 8) a promuovere iniziative per il recupero del patrimonio edilizio per scopi artistico-culturali, volte in particolare allo sviluppo delle attività culturali e artistiche e al recupero del patrimonio immobiliare presente nei territori comunali in disuso, alla riqualificazione e alla destinazione del patrimonio edilizio con finalità di riutilizzo per scopi artistico-culturali e di rivitalizzazione delle città, promuovendo l’attrattività, la fruibilità e la qualità ambientale ed architettonica; 9) a valorizzare le significative risorse europee stanziate in campo di arti performative e di valorizzazione culturale ai fini dello sviluppo civile, culturale ed economico del Paese incrociandole con il sostegno, il recupero, la fruizione del diffuso patrimonio culturale.

La mozione 1-00266, illustrata dalla sen. Borgonzoni (L-SP), impegna il Governo: 1) ad individuare ulteriori risorse per finanziare un piano straordinario di interventi finalizzati alla manutenzione programmata per la messa in sicurezza, la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, artistico e museale su tutto il territorio italiano e per favorirne una fruizione COVID-free; 2) a predisporre un Piano strategico nazionale di valorizzazione del patrimonio UNESCO italiano con un nuovo modello di governance e di sviluppo ecosostenibile, tale da coinvolgere industrie culturali e turistiche quali attori partecipi per la ripresa economica, avvalendosi di tutti gli strumenti e i supporti possibili, come ad esempio l’ICOMOS (organizzazione internazionale non governativa che ha principalmente lo scopo di promuovere la teoria, la metodologia e le tecnologie applicate alla conservazione, alla protezione e alla valorizzazione dei monumenti e dei siti di interesse culturale); 3) a ratificare, in tempi brevi, la Convenzione di Nicosia del 2017, volta a prevenire e combattere il traffico illecito e la distruzione di beni culturali;4) ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a garantire un’adeguata ed efficace difesa del patrimonio culturale e paesaggistico, attraverso una riforma organica della disciplina sanzionatoria in materia, ricondotta all’interno del Codice penale; 5) ad implementare la cooperazione scientifica per la sperimentazione di avanzate tecnologie aerospaziali e sensoristiche, nell’ambito delle politiche di “Space Economy”, in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana, Agenzia Spaziale Europea, Enti di ricerca applicata delle Università e delle industrie di settore, per lo sviluppo di una piattaforma “AWARE” unica e modulare per l’intero territorio nazionale, anche con il coinvolgimento in processi formativi del personale del Ministero per i beni culturali, oltre a prevedere un reclutamento di nuove figure professionali specializzate, anche attraverso specifiche risorse economiche da assegnare al Ministero.

La mozione 1-00269, illustrata dal sen. Aimi (FI), impegna il Governo: 1) a reperire, nell’arco del proprio mandato, le risorse necessarie ad allineare la spesa pubblica destinata alla “cultura” alla media europea in rapporto al PIL degli Stati membri; 2) a recepire nell’ordinamento nazionale i principi stabiliti dalla Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, con particolare attenzione all’articolo 639 del Codice penale in materia di deturpamento e imbrattamento di cose altrui; 3) a promuovere, con il sostegno della Commissione Nazionale UNESCO e dell’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa con sede a Venezia, la convocazione di un’assise sui beni culturali materiali ed immateriali denominata “Stati generali della Cultura e dell’Identità nazionale”, come occasione di riflessione sul rapporto tra passato, presente e futuro. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Giovedì 23 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 15:00 e la seduta è dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata con i Ministri degli affari esteri, delle infrastrutture e dell’innovazione tecnologica.

Il Ministro degli affari esteri Di Maio ha risposto all’interrogazione 3-01819, illustrata dal sen. Ruotolo (Misto-LeU) sulle circostanze della morte del connazionale Mario Carmine Panciolla in Colombia, il cooperante assegnato alla missione di monitoraggio dell’accordo di pace tra FARC e Governo colombiano: il Ministro ha assicurato il massimo impegno per far luce sull’accaduto; l’ambasciata italiana a Bogotá è in contatto con la famiglia e con le autorità colombiane che hanno nominato un magistrato speciale per seguire il caso; domani la salma del cooperante tornerà in patria. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto. Il Ministro Di Maio ha risposto all’interrogazione 3-01805, illustrata dal sen. Ferrara (M5S), sui seguiti del caso di Mario Carmine Panciolla: il Ministro, che intende incontrare a breve la famiglia di Mario Panciolla, è in attesa dei risultati dell’autopsia e ha garantito massimo impegno e tempestività rispetto alle tre linee di inchiesta, quella colombiana, quella delle Nazioni Unite e quella italiana. L’interrogante si è dichiarato pienamente soddisfatto.

Il Ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli ha risposto all’interrogazione 3-01814, illustrata dal sen. La Russa (FdI), sulla situazione della viabilità stradale e autostradale della Liguria: il Ministro ha riconosciuto i disagi conseguenti alle ispezioni delle gallerie e alle riparazioni per garantire la sicurezza; il 7 luglio sono state impartire direttive per superare le criticità ed entro il 28 luglio saranno ripristinate condizioni normali di viabilità. L’interrogante ha espresso sconcerto per il rimpallo di responsabilità tra Ministero e società Autostrade. Il Ministro De Micheli ha risposto all’interrogazione 3-01813, illustrata dal sen. Grimani (IV), sulla riduzione delle tariffe autostradali: le misure di contenimento del Covid hanno allungato i tempi di valutazione dei piani economici; in ogni caso per il 2020 non ci sarà un incremento tariffario. Il Ministro delle infrastrutture ha poi risposto all’interrogazione 3-01811, illustrata dal sen. Malan (FI) sulle gare per le concessioni autostradali e il subentro nel capitale di Autostrade per l’Italia: la decisione del Consiglio dei ministri di avviare una transizione, anziché una revoca (che non avrebbe consentito investimenti, continuità occupazionale, manutenzione della sicurezza), implica una continuità del rapporto di concessione. L’intervento azionario di Cassa e depositi non implica una statalizzazione, sarà ridefinito l’assetto societario e nuove risorse saranno reperite sul mercato. L’interrogante ha dichiarato di non essere rassicurato: l’intervento di Cassa depositi e prestiti può essere molto costoso. Il Ministro De Micheli ha risposto all’interrogazione 3-01815, illustrata dal sen. Campari (L-SP) sul nuovo assetto societario di Autostrade per l’Italia Spa: l’azionista Atlantia si è reso disponibile all’aumento di capitale di Cassa depositi e prestiti e non vi è stato passaggio diretto di denaro; dopo l’ingresso di nuovi investitori ci sarà il passaggio in borsa. Le condizioni per il ripristino di un rapporto fiduciario con il concessionario prevedono 4 miliardi di risarcimenti, 14 miliardi di investimenti, potenziamento dei controlli e delle verifiche. L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto: il Ministro non ha detto quanto vale Aspi, l’impressione è che l’operazione statalizzi le perdite e privatizzi gli utili.

Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano ha risposto all’interrogazione 3-01812, illustrata dalla sen. Boldrini (PD), sulla diffusione e l’efficacia dell’applicazione “Immuni”: l’applicazione è stata istallata da 4 milioni di italiani (il 12 per cento della popolazione), finora sono state allertate 23 persone e inviate 46 notifiche a soggetti positivi; il problema non è valutare una soglia minima, anche con un utilizzo inferiore al 60 per cento l’applicazione, che è solo una delle misure di lotta al virus, dà un contributo alla riduzione dei casi e dei decessi.

La seduta è terminata alle ore 17:10.

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