7GIORNI IN SENATO (n. 58)/ Due sedute dedicate al contenimento delle spese di Palazzo Madama e ai problemi dell’ambiente

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 19 novembre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30 L’Assemblea ha approvato il Rendiconto delle entrate e delle spese del Senato per l’anno finanziario 2018 (doc. VIII, n. 3) e il Progetto di bilancio interno del Senato per l’anno finanziario 2019 (doc. VIII, n. 4). Il Presidente della Commissione bilancio, sen. Pesco, ha riferito sui dati essenziali dei documenti: nel complesso, i dati più significativi del Rendiconto relativo al 2018 si sostanziano in una previsione delle entrate e delle uscite del bilancio, al netto dei risparmi da riversare, pari a 539 milioni di euro, una spesa effettiva pari a 487 milioni di euro, in diminuzione di euro 1,8 milioni rispetto al dato consuntivo dell’esercizio 2017 e un valore della dotazione finanziaria rimasta invariata dal 2012 nella misura di euro 505 milioni. Sul versante delle entrate, nel 2018 si sono registrate risorse finanziarie – al netto delle partite di giro e dei movimenti di cassa – per euro 547 milioni. Complessivamente, l’andamento delle entrate risulta in diminuzione di oltre 5 milioni di euro rispetto a quello dell’esercizio finanziario 2017. Sul fronte della spesa, il saldo finale della spesa effettiva presenta una contrazione dello 0,37 per cento rispetto all’esercizio precedente. I risparmi dovuti all’applicazione della riforma del calcolo dei vitalizi, approvata nel 2018, sono stati lasciati in un apposito fondo, istituito prudenzialmente fino alla fine dell’iter processuale in corso presso gli organi di giustizia interna.

Il senatore questore De Poli ha sottolineato un trend sempre decrescente in relazione ai risparmi: dal 2012 la spesa effettiva del Senato si è ridotta del 6,45 per cento. Le voci dove si registrano i maggiori risparmi concernono i servizi logistici, quelli assicurativi e la manutenzione ordinaria. Per quanto riguarda il progetto di bilancio interno, nel 2019 si registrano riduzioni della spesa di funzionamento della macchina amministrativa per un importo prudenzialmente stimabile in 12 milioni di euro. Palazzo Madama ha compiuto inoltre piccoli passi in avanti sul fronte dell’attenzione alle politiche per l’ambiente e per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare del Senato, promuovendo investimenti per l’efficientamento energetico. Fondamentale sarà continuare a investire sull’innovazione. Alla discussione congiunta hanno partecipato i sen. Donatella Conzatti (IV-PSI), Lanzi (M5S), Pittella (PD) e Paola Binetti (FI-BP): da più parti si è evidenziata la necessità – ormai non più rinviabile – di inquadrare i collaboratori parlamentari conferendogli un nuovo profilo e maggiore dignità. In replica, il sen. De Poli, dopo aver rimarcato le differenze tra le due Camere in relazione all’inquadramento dei collaboratori, ha auspicato che la questione sia affrontata quanto prima in Consiglio di Presidenza al fine di individuare una contrattualistica specifica e una retribuzione adeguata. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Laforgia (LeU), Daniela Sbrollini (IV-PSI), Collina (PD), Tiziana Nisini (L-SP), Malan (FI-BP) e Alessandra Maiorino (M5S). La seduta è terminata alle ore 18:00.

Mercoledì 20 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato l’esame del decreto clima ddl n. 1547, Conversione in legge del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e proroga del termine di cui all’articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.

La relatrice, sen. L’Abbate (M5S), dopo aver ricordato che in Italia si registra la più alta concentrazione di polveri sottili, ha riferito sul contenuto del provvedimento. L’articolo 1, modificato in sede referente, reca misure urgenti per la definizione di una politica strategica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria. Esso disciplina l’approvazione del programma strategico nazionale, delineandone i contenuti e definendo l’obbligo delle amministrazioni pubbliche di conformarsi agli obiettivi fissati, e istituisce un tavolo permanente di monitoraggio. L’articolo 2 reca misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane e istituisce un fondo con una dotazione finanziaria complessiva di 255 milioni di euro. L’articolo 3 reca disposizioni per la promozione del trasporto scolastico sostenibile; esso autorizza la spesa di 20 milioni di euro (10 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021) per il finanziamento di progetti sperimentali per la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico con mezzi di trasporto ibridi o elettrici. L’articolo 4 reca disposizioni in materia di azioni per la riforestazione. Si prevede il finanziamento di un programma sperimentale per la riforestazione delle città metropolitane, per un importo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. L’articolo 5 reca disposizioni in materia di commissari unici nell’ambito delle procedure d’infrazione in materia ambientale. Esso disciplina la nomina e le attività dei Commissari unici per la realizzazione degli interventi in materia di discariche abusive e di acque reflue attuativi di determinate procedure di infrazione europea. L’articolo 6 reca disposizioni in materia di pubblicità dei dati ambientali. L’articolo 7 riconosce, in via sperimentale, un contributo a fondo perduto a favore di esercenti commerciali di vicinato o di media struttura per incentivare la vendita di detergenti o prodotti alimentari, sfusi o alla spina; il contributo economico è pari alla spesa sostenuta per attrezzare gli spazi dedicati a tale tipo di vendita al consumatore finale ed è attribuito, nell’ordine di presentazione delle domande, a copertura della spesa sostenuta e comunque nella misura massima di 5.000 euro, a condizione che il contenitore offerto dall’esercente non sia un contenitore monouso. L’articolo 8 prevede infine il differimento dal 15 ottobre 2019 (corrispondente alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame) al 15 gennaio 2020 del termine per il pagamento dei tributi non versati per effetto delle sospensioni disposte, nel tempo, in seguito agli eventi sismici del 2016 (previsto dal comma 11 dell’articolo 48 del decreto-legge n. 189 del 2016), nonché per l’effettuazione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, sospesi in seguito ai medesimi eventi sismici. L’articolo 8-bis, da introdurre con emendamento della Commissione, reca una clausola di salvaguardia per le Regioni speciali e le province autonome di Trento e Bolzano.

Il relatore di minoranza, sen. Martelli (Misto), ha rilevato che le misure del provvedimento sono sostanzialmente volte a chiudere procedure d’infrazione e avrebbero trovato più adeguata collocazione nella legge europea. Ha poi avanzato una serie di rilievi critici: all’articolo 1 mancano norme sanzionatorie e risorse adeguate, gli articoli 2 e 3 prevedono un bonus per la mobilità sostenibile ma non incidono sulla richiesta di veicoli endotermici, la norma tesa ad evitare l’eccesso di imballaggi è di difficile applicazione, i dati ambientali non sono fruibili in assenza di una classificazione dei maggiori inquinanti dell’acqua, non è previsto un monitoraggio dell’efficacia della riforestazione.

Alla discussione hanno preso parte i senatori Fiammetta Modena, Maria Tiraboschi, Urania Papatheu, Berutti (FI), Ferrazzi, Taricco, Mirabelli (PD) Pazzaglini, Vallardi, Antonella Faggi, Briziarelli (L-SP), Quarto, Gisella Naturale, Agnese Gallicchio, Barbara Floridia (M5S), Nastri (FdI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Nadia Ginetti (IV-PSI).

Il ministro dell’ambiente Costa ha riconosciuto la parzialità del provvedimento che s’inserisce però in una strategia più ampia che prevede il piano energia e clima, le misure per il green new deal della legge di stabilità e il collegato del prossimo anno. Ringraziando la Commissione per il lavoro svolto, ha messo l’accento sul ruolo di programmazione del Cipe per lo sviluppo sostenibile e sugli incentivi come strumento per orientare le scelte di famiglie e imprese. La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che nella seduta di domani, con inizio alle ore 9, a conclusione del decreto clima, saranno discusse le mozioni su iniziative a favore di Venezia. I sen. Romeo (L-SP) Anna Maria Bernini (FI) e Ciriani (FdI) hanno chiesto che la prossima settimana il Presidente del Consiglio Conte riferisca sull’Ilva e sul meccanismo europeo di stabilità (MES) – questione fondamentale per il futuro e per la sovranità del Paese – evidenziando che la data del 10 dicembre è tardiva, ma la proposta di modifica del calendario è stata respinta. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Giovedì 21 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:00 e l’Assemblea con 136 voti favorevoli, 93 contrari e due astensioni, ha approvato, con modifiche, il decreto clima ddl n. 1547, Conversione in legge del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e proroga del termine di cui all’articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.

Il testo passa alla Camera. Sono stati approvati emendamenti della Commissione che introducono il coordinamento con il piano nazionale integrato per l’energia e il clima, istituiscono il tavolo permanente sull’emergenza climatica, introducono il coordinamento delle politiche pubbliche per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e le campagne di informazione ambientale nelle scuole, il fondo per il rimboschimento e la tutela idrogeologica delle aree interne. Approvati anche emendamenti del Governo per la qualità dell’aria nelle aree protette nazionali, il Programma Italia verde, il Programma sperimentale mangia plastica, il programma sperimentale Caschi verdi per l’ambiente. Questa mattina sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 6.1 (testo 2), 6.2 (testo 2), 6.5, 6.7, 7.10 (testo 2), 7.13, 7.15 8testo 2), 7.16 e 8.0.10 che reca la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali. Nelle dichiarazioni di voto favorevoli, la senatrice Unterberger (Aut) ha sostenuto che la leva fiscale deve essere solo l’ultimo tassello del percorso di riconversione ecologica, che non deve intaccare l’occupazione. Ha sollecitato un piano multilivello che premi le imprese impegnate nel riciclo, richiamando il bonus verde per il fotovoltaico, il bonus per le imprese turistiche e per i pneumatici. La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha annunciato un convinto voto favorevole, ponendo l’accento sul piano strategico nazionale per contrastare i cambiamenti climatici e ricordando che il green new deal è la missione di questo Governo: promuovere un nuovo orientamento della produzione e dei consumi può costituire un’opportunità per il Paese. Il senatore Comincini (IV-PSI) ha posto l’accento sul superamento delle procedure di infrazione e sulla campagna per la sensibilizzazione e formazione ambientale nelle scuole. Le senatrici Messina (PD) e Moronese (M5S) hanno richiamato gli sconvolgimenti climatici in atto e ricordato che il decreto è solo un primo tassello di un progetto più ampio che prevede il piano energia e clima e le misure green new deal della legge di stabilità e del collegato. Hanno annunciato voto contrario il sen. Maffoni (FdI) secondo cui il provvedimento non stanzia fondi e reca misure approssimative; il Governo è privo di un reale progetto ambientale e utilizza la leva fiscale per fare cassa. Il sen. Arrigoni (L-SP) ha posto l’accento sugli aspetti contraddittori e propagandistici del decreto, che detta misure inapplicabili sulle plastiche, non prevede incentivi per i veicoli alimentati da energie rinnovabili, ignora i cardini dell’economia circolare e penalizza le imprese più impegnate sul versante dello sviluppo sostenibile. Anche la senatrice Gallone (FI) ritiene che il provvedimento contenga misure spot, parziali, inefficaci, ed eluda i nodi dell’utilizzo della plastica e del funzionamento dei termovalorizzatori, ma ha espresso l’auspicio che le proposte del Gruppo FI siano riconsiderate in sede di bilancio.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame di mozioni su iniziative a favore di Venezia alla luce dei recenti eventi alluvionali. Il sen. Ferro (FI) ha illustrato la mozione n. 191, dei sen. Bernini (FI), Romeo (L-SP) Ciriani (FdI) e altri, che impegna il Governo ad aderire immediatamente alla richiesta di dichiarazione di calamità naturale avanzata dal comune di Venezia per fronteggiare i danni; a intervenire presso la gestione commissariale del consorzio Venezia per il completamento del Mose; avviare immediatamente l’iter della nuova legge speciale per Venezia. Il sen. Ferrazzi (PD) ha illustrato la mozione n. 192, sottoscritta dai Gruppi di maggioranza, che prevede 17 punti e impegna il Governo: a individuare risorse per far fronte ai danni dell’alta marea; a estendere al comune di Chioggia lo stato d’emergenza; a procedere a interventi di contrasto e mitigazione delle acque alte; ad aggiornare e rifinanziare la legge speciale per Venezia; procedere speditamente verso il completamento di dighe a scomparsa (Mose); a realizzare il piano di adattamento ai cambiamenti climatici; a varare misure fiscali per imprese commercianti e artigiani colpiti dal disastro; a istituire una zona economica speciale nel veneto; ad affrontare nella prima riunione del comitato interministeriale la questione del passaggio di grandi navi; ad accelerare interventi di bonifica nel sito di interesse nazionale di Venezia Porto Marghera; ad estendere l’art bonus a Venezia; a varare un piano di contenimento di flussi turistici; ad avviare il recupero del patrimonio culturale ed ecclesiastico danneggiato; ad acquisire elementi sulle condizioni di sicurezza degli impianti GPL.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Errani (Misto-LeU), Comincini (IV), Pittella (PD), Erika Stefani (L-SP), Crucioli (M5S). Il Governo ha espresso parere favorevole su entrambe le mozioni. Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e trasporti Traversi ha espresso parere favorevole su entrambe le mozioni. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Loredana De Petris (Misto-LeU), Sbrollini (IV), Urso (FdI), D’Arienzo (PD), Pizzol (L-SP), Causin (FI), L’Abbate (M5S). La settimana dal 25 al 29 novembre sarà riservata ai lavori delle Commissioni. L’Aula riprenderà i lavori Martedi 3 dicembre alle ore 16:00.

 

Commenta per primo

Lascia un commento