7GIORNI IN SENATO (n 55)/ Dalle questioni internazionali alla commissione antirazzismo e antisemitismo. I numeri allarmanti degli infortuni sul lavoro

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO 

Martedì 29 ottobre. L’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario dei lavori fino al 7 novembre. Domani il Governo renderà comunicazioni sulla Siria, seguirà la discussione di mozioni sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e la ratifica di accordi internazionali. Giovedì 31 ottobre sarà discussa una relazione definita dalla Giunta delle elezioni e delle immunità. Dal 5 al 7 novembre sono previsti i decreti per il riordino dei Ministeri e il perimetro di sicurezza cybernetica. Sul calendario si è svolto un breve dibattito:  Zanda (PD) ha proposto una discussione sull’operato di Mario Draghi in occasione dell’avvicendamento al vertice della BCE; La Russa (FdI) si è dichiarato contrario a un’iniziativa che sembra preludere a una candidatura alla Presidenza della Repubblica.  Romeo (L-SP) ha sollecitato una comunicazione del Presidente del Consiglio sull’articolo del Financial Times che lo accusa di aver offerto consulenza a un fondo vaticano indagato per operazioni finanziarie sospette; Faraone (IV) si è dichiarato contrario, ricordando che Salvini non ha mai riferito sulle notizie di stampa relative a finanziamenti russi.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame di mozioni sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.  Segre (Misto) ha illustrato la mozione 1-00136 che descrive le modalità istitutive e le finalità della Commissione straordinaria. La senatrice Faggi (L-SP), illustrando la mozione 1-00176, ha negato che il razzismo sia un’emergenza nazionale, ha ricordato le minacce rivolte ai dirigenti della Lega, ha chiesto che tra i temi della Commissione siano inseriti: la valutazione dell’importanza della crescita economica e dell’accessibilità al welfare quale vero strumento per contrastare le tensioni sociali; l’importanza di politiche di gestione controllata dei flussi migratori a tutela dei cittadini italiani e dei migranti legalmente presenti sul territorio nazionale; l’incremento del controllo su centri di culto islamici illegali nei quali si svolge propaganda antisemitica; rispetto delle minoranze senza che da ciò derivi una negazione dell’identità o un arretramento culturale, e un dibattito sul tema della cristiano fobia. La senatrice Lonardo (FI) illustrando la mozione 1-00177 (testo 2) ha espresso piena solidarietà alla senatrice a vita Segre, oggetto di attacchi e minacce, e ha auspicato iniziative comuni per contrastare la diffusione dell’odio sui social.  Ciriani (FdI) illustrando la mozione 1-00181 ha espresso preoccupazione per un utilizzo della Commissione in chiave di pensiero unico politicamente corretto e ha chiesto di recepire nel testo istitutivo della Commissione il contenuto e i principi della risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa. Balboni (FdI) illustrando la mozione 1-00182 ha lamentato l’assenza nel testo istitutivo della Commissione dell’integralismo islamico quale fattore di rischio. La discussione, cui hanno partecipato  Anna Rossomando, Vanna Iori, Assuntela Messina (PD); Mautone (M5S); Nencini (IV-PSI) e Fiammetta Modena (FI), proseguirà nella seduta di domani. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Mercoledì 30 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 10. Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Di Maio ha reso comunicazioni sulla situazione in Siria. L’Italia si è attivata immediatamente per una posizione europea comune di condanna dell’operazione militare della Turchia in Siria e di sospensione della fornitura di armi. Si sta svolgendo un’istruttoria sulle commesse in corso. Sebbene la Turchia sia un alleato chiave della Nato, l’offensiva rischia di pregiudicare i risultati raggiunti dalla coalizione anti-Daesh soprattutto grazie ai combattenti curdi, e l’Italia si è adoperata per un’analoga condanna nell’ambito dell’Alleanza atlantica, ha ritirato le truppe e non parteciperà alla missione nel Sud della Siria. Una nuova riunione della coalizione anti-Daesh è prevista a Washington il 14 novembre. Il Parlamento europeo ha riconosciuto che le esigenze di sicurezza turca vanno affrontato con mezzi politici e diplomatici. Dopo aver dato conto degli sviluppi sul terreno, il ministro ha ricordato che l’intesa Turchia USA ha permesso di raggiungere una tregua e un primo ripiegamento curdo; l’accordo tra la Turchia e la Russia ha consentito una tregua ulteriore e ha interrotto l’operazione militare. L’Italia, attiva per l’assistenza umanitaria e la responsabilizzazione al dialogo, è aperta a tutte le soluzioni per la cessazione delle ostilità, ma non è disposta ad avallare operazioni di ingegneria demografica per alterare equilibri etnici, il rientro dei rifugiati in Siria deve avvenire su base volontaria e dignitosa e occorre mantenere la guardia alta contro Daesh. Il processo di pace deve seguire la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza, non logiche di spartizione.

Alla successiva discussione hanno partecipato i senatori De Falco (Misto), Romani (FI), Casini (Aut), Bonino (Misto), Comincini (IV), Candiani (L-SP), Isabella Rauti (FdI), Alfieri (PD) e Airola (M5S). Sono state svolte osservazioni sull’interesse strategico dell’Italia a stabilizzare il Mediterraneo, sull’irrilevanza dell’Europa nell’accordo di Sochi, sull’importanza di riallacciare i rapporti con il governo di Damsco, che difende la comunità curda, sul rischio della crisi del Libano e le ripercussioni in Libia, le divisioni interne ai sunniti, la partita geopolitica che si sta giocando in Siria, l’avallo USA all’attacco turco e il ripensamento di Trump, il ruolo esclusivo di Iran e Russia nell’interruzione dell’operazione militare turca, il rischio di un’ondata migratoria di combattenti. M5S ha ricordato la coraggiosa posizione italiana anche sul blocco delle armi a partire dal precedente nel conflitto Arabia Saudita e Yemen. La Lega ha ribadito la convinzione dell’estraneità all’Unione europea della Turchia che utilizza divisioni e debolezze dei confini imperiali per ricattare. FdI ha posto l’accento sulla candidatura della Turchia a centro dell’islamismo.

In replica il ministro Di Maio ha convenuto con le osservazioni di Romani e Casini: l’aggressione turca destabilizza, mette a rischio la sicurezza europea, evidenzia il problema dei fighters di origine europea, mostra che gli equilibri geopolitici stanno cambiando, che i conflitti proliferano il terrorismo e sono maturi i tempi per un diverso rapporto con il governo siriano. Occorre insistere sulla centralità del Mediterraneo e guardare con attenzione alla situazione in Marocco, Algeria e Tunisia. Sulla questione del blocco degli armamenti, ha precisato che rispetto alle nuove commesse occorre il riconoscimento internazionale del conflitto in atto tra Turchia e Siria. L’Italia ha una capacità diplomatica, può giocare il suo ruolo se riesce ad aggregare l’Europa, e il comitato istituzionale è il faro per superare l’instabilità siriana. Gli obiettivi sono la difesa del popolo curdo e il blocco di operazioni di ingegneria diplomatica. Rispondendo alla senatrice Rauti ha evidenziato che il ritiro delle batterie antimissile è stato già avviato dal precedente Governo e del mancato rinnovo della missione in Siria è stata data comunicazione alla Camera; ha assicurato la sorveglianza del confine italo-sloveno. Al senatore Candiani ha risposto che l’ingresso della Turchia in Europa non è all’ordine del giorno, ma i paesi sovranisti orientali non erano favorevoli a condannare l’aggressione turca. In replica al senatore Alfieri, ha osservato che il tema della missione ONU richiama quello di una riforma delle istituzioni internazionali. Ha infine accolto la risoluzione di maggioranza, ed espresso parere contrario su quelle di opposizione.

Nelle dichiarazioni di voto, Laforgia (Misto-LeU) ha ricordato che l’Europa si è condannata all’irrilevanza e ha rafforzato Erdogan scambiando denaro con contenimento profughi;  Garavini (IV), preso atto del ridimensionamento del Nato e dell’irrilevanza dell’UE, ha auspicato un recupero del ruolo europeo in un’operazione di peace-keeping,  Urso (FdI) ha accusato il Governo di atteggiamento pilatesco e ha invocato fermezza nelle sanzioni contro la Turchia e la sospensione dei finanziamenti per le trattative di adesione alla UE.  Zanda (PD) ha ricordato che il ritiro di Trump ha lasciato campo libero all’offensiva turca, la mancanza di una politica estera e di una difesa comune ha condannato l’Europa all’irrilevanza.  Vescovi (L-SP) ha ricordato la distanza della Turchia dai valori europei e ha ribadito la richiesta del blocco definitivo dei finanziamenti europei. Malan (FI) ha ricordato la differenza storica tra l’impero ottomano e le attuali ambizioni di una Turchia intollerante nei confronti delle minoranze religiose.  Ferrara (M5S) ha sottolineato la posizione forte e chiara del ministro degli Esteri italiano e il coraggio del popolo curdo; ha invocato riflessioni sui passati finanziamenti a forze integraliste che hanno scatenato la guerra civile in Siria.

A conclusione della discussione di mozioni sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, l’Assemblea ha approvato la mozione n. 136 della senatrice a vita Segre, respingendo tutte le altre, per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Nella stessa giornata, a conclusione del dibattito sulle comunicazioni, rese dal ministro degli Esteri sulla situazione in Siria, è stata approvata la proposta di risoluzione della maggioranza. L’istituenda Commissione avrà compiti di osservazione, studio e iniziativa per l’indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di etnia, religione, provenienza, orientamento sessuale, identità di genere o altre particolari condizioni fisiche o psichiche. Avrà altresì funzioni di controllo e indirizzo per la concreta attuazione delle convenzioni e degli accordi sovranazionali e internazionali e della legislazione nazionale relativi ai suddetti fenomeni, svolgendo anche un ruolo propositivo, di stimolo e di impulso, nell’elaborazione e nell’attuazione delle proposte legislative. Tutte le altre mozioni sono state respinte. Nella seduta odierna – conclusasi la discussione con gli interventi dei senatori Cirinnà, Verducci (PD), Montevecchi (M5S), Garavini (IV), Binetti (FI) e Airola (M5S) – sono intervenuti  nelle dichiarazioni finali Bressa (Aut), Grasso (LeU), Faraone (IV-PSI), Fazzolari (FdI), Valeria Fedeli (PD), Stefania Pucciarelli (L-SP), Malan (FI-BP) e Marilotti (M5S). Il senatore Faraone (IV-PSI) ha espresso rammarico per il mancato raggiungimento di un testo unitario, auspicato da  Ferrari (PD), principalmente a causa dei Gruppi L-SP e FdI, su un tema bipartisan rispetto al quale in altri tempi si sarebbe certamente raggiunto un facile accordo. FdI, L-SP e FI hanno annunciato l’astensione: secondo Fazzolari (FdI) l’ambito di operatività della istituenda Commissione, che altro non è che la riproposizione della Commissione Jo Cox, fondata dall’allora presidente della Camera Laura Boldrini, avrebbe dovuto fare riferimento all’integralismo islamico quale nuovo antisemitismo europeo. Ad avviso della Lega la Commissione così come prevista andrebbe a sovrapporsi a organismi già esistenti; consentirebbe un utilizzo strumentale della stessa; non affronta fenomeni come la cristiano fobia. FI ha evidenziato che la Commissione voluta dalla maggioranza rischia di limitare la libertà di espressione. La seduta è terminata alle ore 18:30.

Giovedì 31 l’Aula si è riunita alle ore 9:30 e l’Assemblea ha rinviato alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari l’esame del documento IV, n. 1, Relazione sulla domanda di autorizzazione di cui all’articolo 68, secondo e terzo comma, della Costituzione, all’utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche alle quali ha preso parte il senatore Luigi Cesaro nell’ambito di un procedimento penale. Il relatore, Balboni (FdI), senza entrare nel merito dell’autorizzazione, ha riferito sull’eccezione di incompetenza sollevata in Giunta dalla difesa del senatore Cesaro. A maggioranza si è convenuto che la competenza della decisione spetta alla Camera di appartenenza al momento del fatto e non al momento della richiesta di autorizzazione in base alla sentenza della Corte costituzionale n. 252 del 1999. Il presidente della Giunta Gasparri ha invitato l’Assemblea a chiarire la questione con una norma di legge per porre fine a conflitti interpretativi e decisioni difformi.

L’Assemblea ha avviato l’esame del documento, dalla sede redigente, istitutivo di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Dopo la relazione della senatrice Parente (IV), che ha ricordato la scelta del testo base di maggioranza e la proficua discussione e l’approvazione di un emendamento di minoranza che estende l’indagine ai luoghi di lavoro pubblico, sono stati approvati i 7 articoli del documento. Nelle dichiarazioni di voto favorevoli, Errani (Misto-LeU), ricordando il nesso tra sfruttamento e incidenti, ha evidenziato la necessità di capire il cambiamento profondo intervenuto nel mondo del lavoro per ridefinire garanzie per lavoro dipendente e autonomo. La senatrice Conzatti (IV-PSI) ha richiamato lo sfruttamento del lavoro minorile, le molestie sui luoghi di lavoro, la formazione alla sicurezza dei lavoratori.  La Pietra (FdI) ha riportato dati sconcertanti sull’aumento degli incidenti del lavoro in Europa; per quanto riguarda l’Italia, 1218 sono stati gli incidenti mortali nel 2019 e risultano in aumentano nel 2019. Laus (PD) ha posto l’accento sui minori stranieri più esposti all’illegalità, sulla zona grigia tra criminalità e sub appalto. De Vecchis (L-SP) ha ricordato che la Lega rappresenta istanze popolari e socialiste, le liberalizzazioni dei governi di centrosinistra hanno esteso il subappalto, favorito la concorrenza sleale, trasformato la sicurezza in un costo. La senatrice Toffanin (FI), riconosciuta la necessità di indagare il lavoro nero e le cooperative illegali, ha espresso l’auspicio che la Commissione non assuma un approccio giustizialista.  Romano (M5S) ha richiamato i diritti costituzionali in tema di dignitosa e equa retribuzione, orario di lavoro, salute e sicurezza. L’Assemblea ha rinviato alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari l’esame del documento IV, n. 1, Relazione sulla domanda di autorizzazione di cui all’articolo 68, secondo e terzo comma, della Costituzione, all’utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche alle quali ha preso parte il senatore Luigi Cesaro nell’ambito di un procedimento penale. 

Il relatore, sen. Balboni (FdI), senza entrare nel merito dell’autorizzazione, ha riferito sull’eccezione di incompetenza sollevata in Giunta dalla difesa del sen. Cesaro. A maggioranza si è convenuto che la competenza della decisione spetta alla Camera di appartenenza al momento del fatto e non al momento della richiesta di autorizzazione in base alla sentenza della Corte costituzionale n. 252 del 1999. In un successivo incontro con i colleghi dell’analoga Giunta della Camera dei deputati è emersa un’interpretazione difforme dell’altro ramo del Parlamento che distingue tra materia di insindacabilità e materia di autorizzazione in cui prevarrebbe l’interesse a garantire della libertà e integrità del plenum. Per approfondire la questione il relatore ha proposto il rinvio. Il Presidente della Giunta, Gasparri (FI), ha invitato l’Assemblea a chiarire la questione della competenza con una norma di legge per porre fine a conflitti interpretativi e decisioni difformi.

Poi si sono svolte le interrogazioni. 

Il sottosegretario per l’Ambiente, Morassut, ha risposto all’interrogazione 3-00355, a prima firma del senatore Causin (FI), sulle misure per fronteggiare il dissesto idrogeologico in particolare nella Regione Veneto: sono stati compiuti diversi passi avanti per sbloccare le risorse, riunire competenze in un referente unico, conferire urgenza al piano stralcio. Lo stesso sottosegretario ha risposto all’interrogazione 3-00503, a prima firma della senatrice L’Abbate (M5S), sulla bonifica della discarica sita in Contrada Martucci a Conversano (Bari): richiamate le competenze in materia di bonifica, ha dato conto delle iniziative adottate dalla Regione Puglia e dell’esito negativo di un’indagine sul superamento della soglia di contaminazione. Il sottosegretario per la Giustizia ha risposto all’interrogazione 3-00777, di Modena e Vitali (FI), sulla realizzazione di interventi di edilizia penitenziaria, dando conto dell’approvazione del programma dei lavori e della costruzione di nuove strutture detentive per diminuire il sovraffollamento carcerario. Secondo la senatore Modena il decreto semplificazioni non risolve il problema come dimostrano le continue aggressioni alla polizia penitenziaria. Il sottosegretario al Lavoro Di Piazza ha risposto alle interrogazioni 3-00692 e 3-00737, a prima firma del senatore Nannicini (PD), sul blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori al trattamento minimo, assicurando che è fermo proposito del Governo garantire condizioni pensionistiche a chi ha speso una vita di lavoro e sacrifici.

La seduta è terminata alle ore 18:30. L’Aula si riunirà martedì 5 novembre alle ore 16:30.

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