7GIORNI IN SENATO (n. 53)/ Due sedute dedicate alle crisi aziendali, all’attacco della Turchia ai curdi e alla Brexit

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO-

Martedì 15 ottobre -L’Aula si è riunita alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1362, Ratifica ed esecuzione del Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull’adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019, già approvato dalla Camera dei deputati. Dopo la relazione del senatore Alfieri (PD) è intervenuto il sottosegretario per gli Affari esteri Scalfarotto, per affermare che il legame transatlantico va rafforzato e ricordare le riforme del governo macedone in tema di sicurezza, lotta alla corruzione, Stato di diritto.

L’Aula ha ripreso i lavori alle ore 16:30 e in relazione alla discussione del ddl n. 1476, Conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali, il presidente della 10° Commissione, sentore Girotto (M5S), ha riferito che le Commissioni riunite Industria e Lavoro non hanno ancora concluso l’esame in sede referente.

La presidente Casellati ha convocato la Conferenza dei Capigruppo, che ha approvato modifiche al calendario dei lavori: l’esame del decreto lavoro e crisi aziendali è stato rinviato a domani alle ore 17; la votazione finale è prevista per giovedì alle ore 14. La settimana dal 21 al 25 ottobre è riservata ai lavori delle Commissioni. Dal 29 al 31 ottobre saranno discussi il documento istitutivo della Commissione monocamerale sulla sicurezza e lo sfruttamento del lavoro e le mozioni per il contrasto dell’intolleranza e del razzismo. Il ministro degli Esteri potrà rendere comunicazioni sulla situazione in Siria. Al termine della seduta, sull’uccisione in Siria di Hevrin Khalaf, attivista per i diritti delle donne, e l’invasione turca della zona curda della Siria, sono intervenuti i senatori Valeria Fedeli (PD), Stefania Pucciarelli (L-SP), Daniela Sbrollini (IV), Loredana De Petris (Misto-LeU), Alessandra Maiorino (M5S), Malan (FI), Urso (FdI), che hanno auspicato sanzioni europee contro la Turchia. La seduta è terminata alle ore 18:30.

Mercoledì 16 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30. L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1362, Ratifica ed esecuzione del Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull’adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019, già approvato dalla Camera dei deputati. Dopo la relazione del senatore Alfieri (PD) è intervenuto il sottosegretario per gli Affari Esteri, Scalfarotto, per affermare che il legame transatlantico va rafforzato e ricordare le riforme del governo macedone in tema di sicurezza, lotta alla corruzione, Stato di diritto. Hanno dichiarato voto favorevole i senatori D’Alfonso (PD), Laura Garavini (IV), Candura (L-SP), Aimi (FI), Alessandra Maiorino (M5S).

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ha reso comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2019, che discuterà dell’intervento militare della Turchia nel nord-est della Siria, della Brexit, del quadro finanziario pluriennale, di allargamento e mutamenti climatici. Rispetto all’azione destabilizzatrice della Turchia, l’Italia ha proposto subito una moratoria che assume maggiore efficacia dopo la conclusione del Consiglio degli Affari Esteri. Le preoccupazioni turche relative alla sicurezza vanno affrontate con strumenti politici e diplomatici; l’Italia invita la Turchia ad astenersi da azioni illegali nella zona esclusiva di Cipro. Le dichiarazioni del presidente turco sui rifugiati sono inaccettabili: sull’emigrazione occorre un approccio equilibrato, non sbilanciato su singole rotte migratorie, efficace nella redistribuzione e nei rimpatri, con una lista condivisa dei paesi di origine sicura che non giustifichi mancate solidarietà. In tema Brexit, hanno registrato progressi i negoziati sul confine irlandese, ma restano aperte tutte le opzioni entro il 31 ottobre: un accordo, una nuova proroga, l’uscita senza accordo. Il Governo italiano ha già adottato un decreto per tutelare i cittadini e le imprese italiane. In tema di quadro finanziario pluriennale, la proposta della Commissione non è ambiziosa ma equilibrata e prevede un tetto di spesa all’1 per cento; vanno rilevate criticità nelle modalità di spesa: criterio di convergenza esterna per l’agricoltura, indice di prosperità per la coesione, risorse proprie, vincoli macroeconomici. L’Italia auspica un bilancio all’1,3 che consenta di investire risorse in ricerca, innovazione, tutela dell’ambiente, e sostiene la necessità di armonizzazione fiscale in chiave antielusione e antievasione. Il Governo italiano il 10 ottobre scorso ha approvato un decreto clima e inserirà in bilancio misure per un Green New Deal. In tema di allargamento, l’Italia caldeggia l’adesione dell’Albania e della Macedonia del Nord, insiste per un trattamento non differenziato, e considera miope un ulteriore rinvio. Ove si discutesse di dazi USA, l’Italia è tesa ad evitare un impatto negativo sul made in Italy attraverso misure compensative interne e un negoziato bilaterale che ribadisca la partnership strategica tra Europa e USA, la lotta al dumping sociale ambientale e fiscale.

Alla discussione hanno preso parte i senatori Alfieri (PD), Candiani (L-SP), Emma Bonino (Misto), Laura Garavini (IV), Tatjana Rojc (PD), Emanuele Pellegrini (L- SP), Gabriella Giammanco (FI), Elvira Evangelisti (M5S), Errani (Misto-LeU), Nadia Ginetti (IV), Urso (FdI), Ferrazzi (PD), Malan (FI), Simone Bossi (L-SP), Testor (FI), L’Abbate (M5S).

Il Governo ha accettato la proposta di risoluzione di maggioranza e ha espresso parere contrario sulle proposte di L-SP, FdI e FI. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole alla risoluzione di maggioranza i senatori Bressa (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Faraone (IV-PSI), Lorefice (M5S). Misto-LeU ha posto l’accento sulla necessità di trasformare la BEI in una banca d’investimenti per l’ambiente, di chiudere con le politiche di austerità, pagate dalle fasce deboli della popolazione, di lanciare un patto sociale europeo e di parlare con una voce europea unica rispetto alla Turchia. Aut e PD hanno sottolineato la svolta europeista del Governo, Italia Viva ha però denunciato la debolezza dell’Europa, che lascia massacrare i curdi dopo averli usati contro il terrorismo, e ha chiesto una forza di interposizione. Hanno dichiarato voto contrario i senatori Fasolari (FdI), Romeo (L-SP) e Stefania Craxi (FI).

FdI ha evidenziato che la svolta sull’immigrazione dopo il vertice di Malta non c’è stata, le dichiarazioni trionfalistiche del Governo italiano sono state sconfessate, l’Italia torna ad essere concepita come un campo profughi. Ha accusato di ipocrisia le forze di maggioranza che, per cinica convenienza, hanno taciuto sulle complicità di Erdogan con il terrorismo islamico. L-SP ha rilevato che gli unici risultati positivi sull’immigrazione sono stati conseguiti dal precedente Governo, i dazi USA che danneggiano le esportazioni italiane sono stati decisi da Francia e Germania non dagli Stati sovranisti, il Green New Deal è privo di misure concrete e la Germania, per convenienze elettorali, si oppone alle sanzioni contro la Turchia; il Presidente del Consiglio da avvocato del popolo rischia di trasformarsi in un funzionario compiacente. FI ha richiamato l’attenzione sui fondi europei non spesi per il Mezzogiorno, sulla cooperazione rafforzata, sull’adesione volontaria e sull’accordo dei ricollocamenti, ha criticato la subalternità culturale del Governo che condanna l’Italia all’irrilevanza e alla debolezza: soltanto un europeismo consapevole degli interessi nazionali può rimettere in discussione regole non più sostenibili. Nel pomeriggio il senatore Girotto (M5S), in qualità di presidente della 10a Commissione, ha chiesto un supplemento di tempo per l’esame del dl recante disposizioni urgenti per la risoluzione delle crisi aziendali poiché permangono nodi politici da sciogliere. Dopo gli interventi dei senatri Romeo (L-SP), Malan (FI-BP), Bertacco (FdI), Marcucci (PD) e Perilli (M5S), il Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo che ha stabilito un rinvio dell’esame del provvedimento alla prossima settimana, a partire da martedì mattina.

La seduta è terminata alle ore 18:00. La seduta di domani non avrà luogo. L’Aula riprenderà i lavori martedì  22 ottobre alle ore 9:30 con il seguente ordine del giorno:  Discussione del disegno di legge di  Conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali (1476).

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