7GIORNI IN SENATO (n. 52)/ La relazione di Errani sulla manovra economica e l’ampio dibattito sulle difficoltà per farvi fronte

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 8 ottobre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30 aprendo la seduta il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha ricordato i due agenti della Polizia uccisi nella questura di Trieste lo scorso 4 ottobre e l’Assemblea si è raccolta in un minuto di silenzio. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche e il nuovo calendario dei lavori fino al 30 ottobre. Domani sarà discussa la Nota di aggiornamento al DEF. La prossima settima è previsto l’esame del decreto-legge sulla tutela del lavoro e le crisi aziendali che, ove necessario, proseguirà nella settimana successiva; il Presidente del Consiglio renderà inoltre comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo. La settimana dal 21 al 25 ottobre sarà riservata ai lavori delle Commissioni, in quella successiva è previsto il ddl di riordino dei Ministeri.

L’Assemblea ha poi deliberato il rinvio in Commissione delddl n. 1144, Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell’ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell’articolo 132, secondo comma, della Costituzione, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore, sen. Grassi, ha riferito sul provvedimento che, scevro da giudizi politici, dà attuazione alla volontà referendaria delle popolazioni interessate, sebbene in Commissione si sia discusso di un possibile termine di validità del pronunciamento avvenuto nel 2007. Alla questione sospensiva, avanzata da Verducci (PD), per chiedere un supplemento di istruttoria in Commissione, hanno dichiarato voto favorevole De Bertoldi (FdI) e Perilli (M5S). Hanno dichiarato voto contrario Arrigoni (L-SP) e Pagano (FI): il rinvio rappresenta un gesto arrogante che umilia la volontà popolare, le condizioni socio-economiche dei comuni marchigiani non sono mutate e M5S sta cedendo a un ricatto del PD. La seduta è terminata alle ore 17:35.

Mercoledì 9 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 L’Assemblea ha avviato l’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019. Il relatore, sen. Errani (Misto-LeU), ha riferito sul documento, che registra un peggioramento del quadro macroeconomico: il rallentamento di tutte le economie avanzate e in particolare dell’area euro risente delle tensioni commerciali e delle incertezze legate alla Brexit. La Nota di aggiornamento prevede un peggioramento del saldo strutturale di 0,1 per cento per il 2020 e il Governo intende presentare una richiesta di flessibilità alla Commissione europea. L’obiettivo di indebitamento netto rispetto al Pil passa dal 2,1 al 2,2 per cento nel 2020. Il Governo si impegna a riprendere il percorso di convergenza verso l’obiettivo di medio termine nel biennio 2021-2022, prevedendo una riduzione del deficit nominale a -1,8 per cento del Pil nel 2021 e al -1,4 per cento del Pil nel 2022. Il relatore, richiamando un Green New Deal, ha anticipato le linee della prossima manovra che prevede la disattivazione completa delle clausole di salvaguardia sull’IVA, il taglio del cuneo fiscale, il rinnovo degli incentivi Industria 4.0, eco bonus, sisma bonus, il contrasto all’evasione fiscale. Alla discussione hanno partecipato  Richetti (Misto), Donatella Conzatti (IV-PSI), Ferrazzi (PD), Siri (L-SP), Perosino (FI), Nencini (IV-PSI), Caterina Bini (PD), Roberta Ferrero (L-SP), Floris (FI), Elisa Pirro (M5S), D’Arienzo (PD), Pagano (FI), Antonella Faggi (L-SP), Caliendo (FI), Comincini (IV-PSI), Erica Rivolta (L-SP), Di Nicola (M5S), Vitali (FI), D’Alfonso (PD), Laura Mantovani (M5S), Tosato (L-SP), Damiani (FI), Monti (Misto), Romeo (L-SP), Emma Bonino (Misto), Marino (IV-PSI), De Bertoldi (FdI), Parrini (PD), Saccone (FI), Pesco (M5S).

Secondo la Lega, la manovra, che destina 23 miliardi alla sterilizzazione delle clausole IVA costa più di quanto rende ed è destinata a transitare il Paese dalla stagnazione alla recessione. Alcune coperture (lotta all’evasione e privatizzazioni) sono aleatorie ma, per motivi politici, saranno accettate dalla Commissione europea. Anziché colpire l’evasione delle grandi multinazionali e riformare in modo strutturale il fisco, il Governo lascia cadere la flat tax, prevede nuove imposte ambientali e una non chiara riduzione delle agevolazioni fiscali. Il PD che ha contestato duramente il reddito di cittadinanza appoggia ora questa misura.

Forza Italia ha criticato una manovra finanziaria che – sostiene – accumula 100 miliardi di debito nel prossimo triennio, aumenta la pressione fiscale al 41,9 per cento, mantiene il reddito di cittadinanza, misura assistenzialista di pura spesa pubblica che non ha ridotto la disoccupazione e non ha sostenuto i consumi. Fratelli d’Italia ha dichiarato contrarietà a una manovra che poggia su basi molto fragili: 14 miliardi di deficit, questa volta accettati dalla Commissione europea, 7 miliardi di recupero dell’evasione, maggiori entrate. Mancano risorse per lo sviluppo e per le piccole imprese. Il PD ha posto l’accento sull’importanza della sterilizzazione delle clausole IVA, sulla necessità di dialogare e non confliggere con la Commissione europea, sulla riduzione del debito pubblico. M5S ha rivendicato con orgoglio la lotta al lavoro nero e all’evasione fiscale, che ammonta a 110 miliardi di euro, e ha posto l’accento sul pragmatismo di una manovra che punta a ridurre la spesa per interessi sui titoli e ad evitare l’aumento dell’IVA, che produrrebbe effetti regressivi sui consumi e sul Pil. In replica, il relatore sen. Errani (Misto-LeU), ha ricordato che la manovra di 30 miliardi è condizionata da dati oggettivi: la crescita del Pil dello 0,1 anziché dell’1,5, i mancati incassi delle privatizzazioni, la necessità – riconosciuta unanimemente – di sterilizzare 23 miliardi di clausole. La strategia del Governo, le cui novità sono la ripresa del dialogo con l’Europa e la transizione ecologica, deve essere dunque valutata sul triennio. Per sbloccare gli investimenti occorre intervenire sulla pubblica amministrazione, per aiutare le piccole imprese favorire innovazione e aggregazione.

Il relatore ha auspicato infine un nuovo patto sociale. Il vice ministro dell’economia Misiani ha affermato che la manovra, nonostante il peso della disattivazione delle clausole, è espansiva perché fissa l’indebitamento netto programmatico al 2,2 anziché all’1,4, migliora il tasso del Pil e dell’occupazione. Ha quindi richiamato gli elementi qualificanti: gli investimenti per lo sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente (il Governo punterà a spendere le risorse già stanziate, migliorando l’efficienza dell’amministrazione); il taglio del cuneo fiscale, alternativo alla flat tax, che sarà definito nel confronto con le parti sociali e non sarà finanziato con clausole di salvaguardia; l’intervento per gli asili nido e l’incremento di due miliardi del fondo sanitario nazionale. Ha poi giustificato il mantenimento del reddito di cittadinanza in quanto misura universalistica e strutturale contro la povertà, e ha precisato che quota cento è misura transitoria, che sta costando meno rispetto alle previsioni e andrà in scadenza nel 2021. Sul versante del recupero dell’evasione, il Governo non varerà condoni e punterà a incentivare l’uso della moneta elettronica, senza penalizzare l’uso del contante. Infine, ha sottolineato che un primo dividendo del Governo europeista è la diminuzione nel 2020 della spesa per interessi sul debito.

Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato voto favorevole i sen. Steiger (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Annamaria Parente (IV-PSI), Manca (PD), Agnese Gallicchio (M5S). Hanno dichiarato voto contrario i sen. Calandrini (FdI), Bagnai (L-SP) e Pichetto Fratin (FI). La seduta è terminata alle ore 18:00.

Giovedì 10 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha approvato il ddl. 257-702, Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005 i voti a favore sono stati 147, 46 i contrari e 42 le astensioni. Ora il testo passa ora alla Camera.

Il relatore, Alfieri (PD), ha spiegato che la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa nasce dal confronto fra quaranta Stati europei sui danni al patrimonio culturale causati dai conflitti verificatisi in Europa negli anni immediatamente precedenti. Il suo presupposto è che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino pienamente fra i diritti umani, ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità e a godere delle arti. Pur includendo la tutela e la conservazione fra le azioni prioritarie, la Convenzione focalizza l’attenzione anche su altri temi, quali: il diritto al patrimonio culturale come facoltà di partecipare all’arricchimento o all’incremento del patrimonio stesso e di beneficiare delle attività corrispondenti; lo sviluppo sostenibile; il dialogo e l’apertura tra culture; la mondializzazione; la partecipazione e la crescita della sinergia di competenze fra tutti gli attori. Il provvedimento di ratifica, frutto dell’unificazione di due ddl, si compone di cinque articoli che riguardano, rispettivamente, l’autorizzazione alla ratifica (articolo 1), l’ordine di esecuzione (articolo 2), le misure attuative della Convenzione (articolo 3), la copertura finanziaria (articolo 4) e l’entrata in vigore (articolo 5). Respinte le questioni sospensiva e pregiudiziale, avanzate dal Gruppo L-SP, hanno preso parte alla discussione generale Margherita Corrado (M5S), Nadia Ginetti (IV-PSI), Verducci (PD), Vescovi (L-SP), Paola Binetti (FI-BP) e Trentacoste (M5S). Approvato l’articolato, nelle dichiarazioni finali, sono intervenuti Loredana De Petris (LeU), Daniela Sbrollini (IV-PSI), Marcucci (PD), Candura (L-SP), Aimi (FI-BP) e Michela Montevecchi (M5S). Secondo L-SP la Convenzione mette in discussione i valori e le tradizioni nazionali consegnando il patrimonio culturale italiano all’Europa. FI ha dichiarato l’astensione: pur condividendone le finalità, il testo è ambiguo in diversi punti e non chiarisce appieno l’orientamento della Convenzione. La maggioranza ha evidenziato che, nel rispetto delle eredità culturali, la ratifica apre a nuove prospettive nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, senza imporre specifichi obblighi di azione ai Paesi firmatari, liberi di valutare i mezzi più convenienti per l’attuazione delle misure previste. La senatore Corrado (M5S), in dissenso da Gruppo, ha definito il testo della Convenzione fumoso e pasticciato. In apertura di seduta, dopo aver commemorato Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni e Presidente della Provincia di Milano, recentemente scomparso, i senatori Alfieri (PD), Aimi (FI-BP), Ferrara (M5S), Loredana De Petris e Laura Garavini (IV-PSI) hanno stigmatizzato l’attacco turco contro i curdi in Siria, invocando una risposta unitaria dell’Europa e della NATO.

Alle ore 15 sono state svolte le seguenti interrogazioni a risposta immediata. Il ministro per lo sviluppo economico Patuanelli ha risposto all’interrogazione n. 1172, illustrata dal senatrice Laniece (Aut), sulla previsione di incentivi in favore delle piccole centrali idroelettriche: anche le piccole centrali hanno accesso agli incentivi a condizione che rispettino le direttive sull’acqua a tutela dell’ambiente. Il ministro ha poi risposto all’interrogazione n. 1164, illustrata dal sen. De Bonis (Misto), sulla condizione dell’azienda Ferrosud Spa: in pendenza di un giudizio, non è possibile vendere il pacchetto azionario della società; il Governo comunque vigilerà sui commissari e valuterà al prossimo tavolo. Il ministro ha risposto all’interrogazione n. 1168, illustrata dal sen. Urso (FdI), sulla risoluzione dei diversi tavoli di crisi aziendale aperti presso il Ministero dello sviluppo economico: premesso che è difficile dire quanti tavoli siano aperti, perché non c’è una procedura d’entrata e d’uscita, ad oggi ne risultano attivi 158; il decreto sulle crisi aziendali in esame al Senato crea un’apposita struttura, ma la cosa più importante è rilanciare una politica industriale che consenta agli imprenditori di programmare gli investimenti e creare una linea pubblica di credito in un momento in cui non è conveniente per le banche erogarlo. Il ministro ha risposto all’interrogazione n. 1171, illustrata dal sen. Vallardi (L-SP), sull’informazione e la tutela del consumatore con riguardo ai prodotti originali italiani: premesso che il decreto interministeriale per la tutela del consumatore sarà firmato, è importante mettere le imprese trasformative nelle condizioni di etichettare i prodotti. Il ministro ha risposto all’interrogazione n. 1167, illustrata dalla sen. Testor (FI) sugli interventi di sostegno alle imprese turistiche italiane danneggiate dal fallimento del gruppo Thomas Cook: sono al vaglio misure di sostegno e interventi urgenti per i lavoratori che dovranno essere vagliate da tutte le amministrazioni coinvolte ed essere compatibili con la normativa europea; il Mise attiverà un tavolo e si adopererà per la creazione di un fondo prontamente disponibile per fronteggiare tutte le crisi aziendali. Il ministro ha risposto all’interrogazione n. 1173, illustrata dal sen. Ferrari (PD), sui profili di criticità della recente normativa in tema di interventi per la riqualificazione energetica e antisismica: premesso che l’ecobonus è riuscito a mobilitare 16 miliardi di investimenti in quattro anni, ci sarà un tavolo di confronto con tutti gli operatori del settore per modificare la recente normativa ed evitare gli effetti negativi sulle piccole e medie imprese. Il ministro ha risposto all’interrogazione n. 1170, illustrata dal sen. Girotto (M5S), sulle misure di compensazione delle spese per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica, assicurando interventi adeguati sul decreto crescita. Il ministro per le politiche giovanili e lo sport Spatafora ha risposto all’interrogazione n. 1169, illustrata dalla sen. Vono (IV), sul finanziamento del fondo nazionale per il servizio civile: l’incremento di 70 milioni consentirà di integrare con 12.000 posti il bando già pubblicato per 40.000 giovani. In apertura di seduta, dopo aver commemorato Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni e Presidente della Provincia di Milano, recentemente scomparso, i sen. Alfieri (PD), Aimi (FI-BP), Ferrara (M5S), Loredana De Petris e Laura Garavini (IV-PSI) hanno stigmatizzato l’attacco turco contro i curdi in Siria, invocando una risposta unitaria dell’Europa e della NATO. La seduta è terminata alle ore 17.00. L’Aula è convocata per martedì 15 ottobre alle 16:30.

Commenta per primo

Lascia un commento