7GIORNI IN SENATO (n. 47)/ Assestamento di bilancio dello Stato e misure urgenti per il personale delle fondazioni liriche, oltre alla informativa di Conte sui rapporti Russia-Lega

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO-

Martedì 23 luglio l’Aula si è riunita allo re 16:30 con all’ordine del giorno. Su richiesta del presidente della 7a Commissione,  Pittoni (L-SP), è stato rinviato a domani l’esame del ddl n. 1347, conversione in legge del decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche.

Dopo che il presidente di turno Calderoli ha disposto un’inversione dell’ordine del giorno, l’Assemblea ha discusso e approvato i ddl n. 1387, Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2018, e n. 1388, Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019. I testi passano alla Camera. Le relatrici hanno evidenziato il miglioramento dei saldi di finanza pubblica e la riduzione del debito.

La senatrice Ferrero (L-SP) ha riferito sul rendiconto generale dello Stato: la gestione di competenza ha fatto conseguire nel 2018 un miglioramento dei saldi rispetto alle previsioni contenute nell’Assestamento 2018. Le operazioni complessive di bilancio hanno dato luogo a 840.677 milioni di accertamenti di entrate e 816.702 milioni di impegni di spesa, generando un avanzo complessivo di 23.975 milioni, pari a 26.036 milioni al netto delle regolazioni contabili. Rispetto al saldo dello scorso anno (10.441 milioni) si rileva un aumento di 15.595 milioni; alla formazione di tale risultato ha concorso la maggiore diminuzione delle spese, diminuite di 37.441 milioni (4,6 per cento) rispetto ai 854.143 milioni del 2017, mentre le entrate sono diminuite di 23.906 milioni rispetto agli 864.583 del 2017 (+2,8 per cento). Il differenziale delle operazioni finali presenta un saldo netto da finanziare di -19.986 milioni, attestandosi entro il limite fissato dall’articolo 1 della legge di bilancio per il 2018, con un miglioramento di 23.932 milioni (+119,7 per cento) rispetto alle previsioni definitive. Tale saldo, rispetto al 2017, presenta un miglioramento di 9.110 milioni. Al netto delle regolazioni contabili esso risulta pari a 17.925 milioni con un miglioramento di 23.685 milioni rispetto alle corrispondenti previsioni definitive. L’avanzo primario di bilancio (saldo netto da finanziare al netto della spesa per interessi) è risultato di 49.199 milioni, pari al 2,8 per cento del Pil (51.260 milioni al netto delle regolazioni contabili), superiore di 7.715 milioni rispetto a quello del 2017, con un miglioramento del 15,7 per cento. Infine, il ricorso al mercato finanziario, saldo contabile tra le entrate finali e le spese complessive, si attesta a -225.090 milioni, con un miglioramento di 44.769 milioni (20 per cento) rispetto alle previsioni definitive, nel rispetto del limite massimo fissato dall’articolo 1 della legge di bilancio per il 2018. Il saldo netto da finanziare si è attestato nel 2018 a -45.932 milioni, pari al 2,6 per cento del Pil (-43.971 milioni al netto delle regolazioni contabili); tale esito è da riferire al risultato combinato della gestione di competenza e di quella dei residui, che presentano rispettivamente un saldo negativo in termini di competenza di 40.201 milioni e di 5.731 milioni in termini di residui. Nel ciclo del bilancio 2018, con riferimento al triennio di programmazione 2018-2020, è stato integrato per la prima volta il processo di revisione della spesa, nell’ottica di un rafforzamento della programmazione finanziaria e con l’obiettivo di conseguire un maggior grado di sistematicità del processo di revisione della spesa. Le proposte di risparmio dei Ministeri sono confluite nella legge di bilancio, attraverso specifiche disposizioni normative, con le quali sono stati rivisti i parametri che determinano la spesa e, in più ampia misura, tramite azioni di razionalizzazione delle strutture e dei processi.

La relatrice senatrice Pirro (M5S) ha illustrato l’assestamento, che ha lo scopo di aggiornare a metà esercizio le previsioni di bilancio formulate a legislazione vigente, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto. L’articolo 1 dispone l’approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2019, indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell’entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome. L’articolo 2 dispone la riduzione degli importi del Fondo di riserva per le spese obbligatorie, il cui importo viene ridotto di 130 milioni di euro; dei Fondi speciali per la reiscrizione in bilancio di residui passivi perenti delle spese correnti e in conto capitale, ridotti di 50 milioni di euro; del Fondo di riserva per le spese impreviste, ridotto di 150 milioni; del Fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa, ridotto di 500 milioni. Le variazioni proposte con il ddl determinano un miglioramento del saldo netto da finanziare (corrispondente alla differenza tra entrate finali e spese finali) pari a 1.919 milioni di euro in termini di competenza e 3.393 milioni in termini di cassa. Conseguentemente, il saldo netto da finanziare si attesta su un valore di -58,9 miliardi rispetto ad una previsione iniziale di -59,4 miliardi. Anche gli altri saldi evidenziano un andamento positivo: il risparmio pubblico (dato dalla differenza tra entrate correnti e spese correnti al lordo degli interessi) registra un miglioramento di 364 milioni rispetto alla previsione iniziale. I dati relativi al ricorso al mercato (pari alla differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, queste ultime date dalla somma delle spese finali e del rimborso prestiti) evidenziano un impatto positivo pari a circa 5,3 miliardi. Le variazioni proposte con il ddl di assestamento risultano coerenti con i livelli programmatici fissati con la legge di bilancio e, nel complesso, riflettono in larga parte l’adeguamento degli stanziamenti di bilancio alle stime formulate con il Documento di economia e finanza 2019. Il miglioramento del saldo netto da finanziare in termini di competenza è dovuto essenzialmente ad un decremento delle spese finali per 668 milioni di euro (che passano da 637.991 a 637.323 milioni di euro), parzialmente compensato da una riduzione delle entrate finali di 232 milioni di euro (che scendono da 578.638 a 578.406 milioni di euro). Le variazioni proposte con il ddl di assestamento sono volte ad ottenere un miglioramento dell’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni di circa 5,6 miliardi, in linea con quanto convenuto dal Governo italiano nell’ambito della negoziazione avviata con la Commissione europea. In termini di cassa, il ddl di assestamento per il 2019 determina complessivamente un miglioramento del saldo netto da finanziare di 1.929 milioni di euro, derivante da una riduzione delle entrate finali per 232 milioni e da una variazione in diminuzione delle spese finali per 2.160 milioni. Migliorano anche gli altri saldi: il saldo primario di 158 milioni di euro, il risparmio pubblico di 2.055 milioni e il ricorso al mercato di 6.586 milioni.

Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Ferro, Fantetti (FI), Manca (PD), Tosato (L-SP), De Bertoldi (FdI) e Pesco (M5S). Respinti gli emendamenti, si sono svolte le dichiarazioni di voto: Unterwalder (Aut), annunciando l’astensione, ha apprezzato il miglioramento dei saldi, ma ha lamentato il maggiore aumento della spesa corrente rispetto alla spesa in conto capitale e ha invitato il Governo a snellire la burocrazia e a sbloccare i cantieri.  Errani (Misto-LeU), nell’annunciare voto contrario, ha ricordato che il Paese è in stagnazione (quest’anno si registra una riduzione di un miliardo di ore lavorate), ha salutato positivamente gli investimenti per i comuni ma ha lamentato l’inerzia di Investitalia, ha suggerito infine l’introduzione di un sistema di garanzia per il credito alle piccole imprese e un piano green per le infrastrutture e la riconversione ecologica dell’economia.  Calandrini (FdI) ha annunciato un voto contrario, pur riconoscendo il miglioramento dell’indebitamento netto e del saldo netto da finanziare; ha mosso critiche alle voci assestate, ha evidenziato la necessità di cambiare i rapporti con l’Europa, ha sollevato interrogativi sulla prossima manovra di bilancio che dovrà sterilizzare le clausole IVA. Il sen. Misiani (PD), nell’annunciare voto contrario, ha ricordato che le maggiori entrate sono conseguenza della fatturazione elettronica introdotta dal precedente Governo e che la crescita è ferma; il fondo per lo sviluppo è stato tagliato e nella prossima manovra un Governo, che è diviso sulle principali questioni e ha rinunciato a contrastare l’evasione fiscale, dovrà reperire 28 miliardi per sterilizzare le clausole IVA. La sen. Rivolta (L-SP) ha annunciato voto favorevole a documenti che mostrano il sostanziale equilibrio della politica economica del Governo che ha mantenuto gli impegni assunti salvaguardando i conti pubblici; ha ricordato in particolare lo stanziamento di 300 milioni per i comuni, le misure per le partire Iva, le politiche di sostegno alle famiglie.  Pichetto Fratin (FI), nell’annunciare voto contrario, ha posto l’accento sulle inefficienze e i ritardi della macchina burocratica: l’assestamento di 7,5 miliardi e il calo dell’indebitamento netto dal 2,4 al 2,1 per cento potrebbero dipendere da un’incapacità di spesa, come suggerisce l’andamento dei residui passivi, e non pongono fine alla sorveglianza europea. Marco Pellegrini (M5S), nell’annunciare voto favorevole, ha evidenziato i successi del Governo che ha tenuto insieme equità sociale ed equilibrio dei conti e, utilizzando risparmi di spesa e maggiori dividendi di Banca d’Italia e di Cassa depositi, ha evitato la procedura d’infrazione e ha confermato un rapporto deficit/Pil al 2,04 per cento. La situazione italiana dal giungo 2018 ad oggi è migliorata: la disoccupazione è scesa sotto il 10 per cento, i contratti a tempo determinato sono aumentati, lo spread è sceso a 196 punti base, i titoli del debito si collocano facilmente a tassi decrescenti. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Mercoledì 24 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1374, conversione in legge del decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Ministero per i beni e le attività culturali e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020.

La relatrice senatrice Russo (M5S) ha riferito sul contenuto del ddl, che all’articolo 1 interviene sui rapporti di lavoro delle fondazioni lirico-sinfoniche per limitare l’abuso del contratto a termine, definire e a ampliare le dotazioni organiche, avviare assunzioni tramite prove selettive pubbliche e stabilizzare il personale precario storico. La Commissione in sede referente ha approvato diversi emendamenti: l’1.9 (testo 2) propone di ridurre a 36 mesi la durata del contratto a tempo determinato, che viene limitato a sostituzioni temporanee; l’1.7 estende l’ambito di applicazione della normativa ai teatri di tradizione e ai soggetti finanziati dal Fondo unico per lo spettacolo; l’1.55 (testo 2) inserisce un richiamo alle finalità istituzionali prioritarie delle fondazioni lirico-sinfoniche; l’1.60 (testo 2) e l’1.61 (testo 2) prevedono che siano indicati il numero di contratti a termine stipulati nell’ultimo biennio e il numero dei posti vacanti. L’articolo 2 autorizza la spesa per attività di supporto alle attività del Ministero; l’articolo 3 riguarda la semplificazione e il sostegno al cinema e al settore audiovisivo; l’articolo 4 esclude lo spettacolo viaggiante dall’obbligo di utilizzare biglietti nominali; l’articolo 5 accelera le procedure di appalto per la realizzazione di interventi relativi al campionato di calcio UEFA 2020.

Il relatore di minoranza, Rampi (PD), pur riconoscendo l’urgenza dell’intervento, ne ha lamentato l’incompletezza; ha segnalato quindi la necessità di un provvedimento per i lavoratori dello spettacolo dal vivo e di un investimento straordinario per il cinema. Alla discussione generale hanno preso parte  Tatjana Rojc, D’Arienzo, Vanna Iori, Simona Malpezzi (PD), Giovanna Petrenga (FdI), Rufa (L-SP), Giro (FI), Michela Montevecchi (M5S).

Con 133 voti favorevoli, 11 contrari e 89 astensioni, l’Aula ha approvato, in prima lettura, il ddl n. 1374, di conversione del decreto-legge 28 giugno, n. 59, con misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Mibac e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020.

La parola passa ora alla Camera.

Alle 16,30 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso un’informativa su presunte trattative tra esponenti del partito Lega-Salvini Premier e personalità di nazionalità russa. Dopo aver sottolineato di non essersi mai sottratto all’interlocuzione con il Parlamento, entrando nel merito della vicenda, il Presidente Conte ha precisato che il signor Savoini non riveste incarichi formali in qualità di consulente o esperto per membri del Governo. Il medesimo è stato tuttavia presente in una missione ufficiale a Mosca, avvenuta nei giorni 15 e 16 luglio 2018, al seguito del ministro Salvini nonché invitato al Forum Italia-Russia, come sollecitato dal signor Claudio D’Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale del vicepresidente Salvini. Dopo aver ribadito che la linea di politica internazionale e la collocazione dell’Italia non sono mai state guidate dalle relazioni di singole forze politiche con forze politiche estere, confermando di essersi sempre adoperato affinché interessi “di parte” fossero severamente vagliati al filtro dei bisogni dei cittadini italiani e degli interessi nazionali, Conte ha evidenziato la presa di distanza del Governo dall’inchiesta della Procura di Milano: allo stato non vi sono elementi tali che possano incrinare la fiducia nutrita nei confronti di tutti i componenti del Governo.

Dopo l’informativa, hanno preso la parola i senatori Casini (Aut), Loredana De Petris (LeU), Ciriani (FdI), Parrini (PD), Romeo (L-SP), Stefania Craxi (FI-BP) e Patuanelli (M5S).  Tutte le opposizioni hanno preliminarmente rimarcato che i banchi del Gruppo M5S fossero in gran parte vuoti, a testimonianza della situazione drammatica in cui versa l’Esecutivo, ormai inesorabilmente disgregato. Secondo Casini (Aut), richiamando il Governo a maggiore coerenza nei consessi internazionali rispetto agli annunci, l’Esecutivo dovrebbe contornarsi di figure istituzionali di più alto livello negli incontri ufficiali.  De Petris (LeU) ha stigmatizzato l’atteggiamento del ministro Salvini che rifugge dalla verità ed ha agginto che il Presidente Conte non è riuscito a dissipare le ombre circa la presenza di interessi e poteri contrari al bene dei cittadini. Ad avviso di Ciriani (FdI), premesso che la vicenda appare piuttosto come il copione di un film spionistico di serie B, la maggioranza deve smetterla di usare l’Italia per le sue liti da cortile.  Parrini (PD) ha criticato duramente l’intervento del Presidente Conte: parole evasive che, a suo parere, non hanno chiarito il ruolo delle figure interessate dalla vicenda. Restano troppi punti interrogativi e Salvini si dimostra il ministro della fuga e del tradimento. Secondo Stefania Craxi (FI-BP) Conte si è limitato a riassumere notizie di stampa: la sua presenza è dettata dalla necessità di soddisfare esigenze propagandistiche di una parte della maggioranza.  Romeo (L-SP) ha parlato di ipotesi fantasiose originate dall’acredine del PD a fronte del consenso sempre crescente nei confronti della Lega: la magistratura farà il suo dovere. La Lega è comunque favorevole all’istituzione di una Commissione di inchiesta sul finanziamento ai partiti. Su tale proposta ha convenuto anche Patuanelli (M5S) che ha mostrato non poco imbarazzo nel giustificare l’assenza di molti senatori del suo Gruppo: pur ribadendo la leale collaborazione basata sul principio della buona fede, a suo parere sarebbe dovuto venire il ministro Salvini a riferire sui fatti. Al termine del dibattito Marcucci (capogruppo PD) ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Salvini da parte del PD. La seduta è terminata alle ore 20.:00.

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha incontrato a Palazzo Giustiniani i giornalisti per la tradizionale cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione Stampa Parlamentare.

Giovedì 25 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato l’esame del doc. XVI, n. 2, Relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla questione del seggio non assegnato nella Regione Sicilia. Il relatore,  Urraro (M5S), ha ricordato che il M5S non ha candidati non eletti nei collegi siciliani a cui assegnare il seggio vacante; mancando una specifica norma di legge, la circostanza inedita va affrontata sulla base di un’interpretazione analogica della legge elettorale e dei principi generali dell’ordinamento, bilanciando i tre principi costituzionali della salvaguardia del plenum del Senato, dell’elezione del Senato su base regionale e del rispetto della volontà popolare. Non essendo risultato possibile assegnare il saggio a un candidato supplente in possesso dei requisiti, in Giunta è prevalsa la tesi dell’assegnazione del seggio a un candidato del M5S eletto in un’altra circoscrizione. I relatori di minoranza Malan (FI) e Cucca (PD), hanno contestato la validità della proposta: M5S non può avere più eletti rispetto al numero dei candidati presentati nella Regione; la Costituzione afferma che il Senato è eletto su base regionale e il seggio vacante va assegnato in Sicilia, la sua attribuzione a un candidato della circoscrizione dell’Umbria determinerebbe uno squilibrio nella composizione del Senato. Il relatore di minoranza, Grasso (Misto-LeU), ha argomentato a favore della proposta di non assegnazione del seggio per l’intera legislatura. Respinta la questione sospensiva, avanzata dalla senatrice Ginetti (PD), a favore della quale si sono pronunciate le senatrici De Petris (Misto-LeU) e Rossomando (PD), è iniziata la discussione generale, alla quale hanno preso la parola Nadia Ginetti, Giacobbe, D’Alfonso, Laura Garavini, Tatjana Rojc (PD); Errani (Misto-LeU); Caliendo (FI) e La Russa (FdI). Le opposizioni ritengono che la Giunta non abbia la facoltà di interpretare la legge elettorale, abbia quindi travalicato le sue competenze votando una proposta illegittima e incostituzionale.

Alle ore 15, i ministri Tria, Moavero Milanesi e Bonafede hanno risposto in Aula alle seguenti interrogazioni a risposta immediata.

Il ministro della Giustizia, Bonafede, ha risposto all’interrogazione 3-01065, illustrata dal senatore Balboni (FdI), sul sistema di affidamento dei minori: il ministro ha istituito una squadra di esperti per un monitoraggio capillare degli affidi su tutto il territorio; ritiene inoltre necessario istituite una banca dati, che non può ovviamente censire l’orientamento sessuale delle persone. Senza interferire negli accertamenti in corso della magistratura, l’ispettorato sta conducendo un’indagine sulla vicenda di Bibbiano. La valutazione dell’idoneità genitoriale spetta agli operatori, ma la legge prevede che la bigenitorialità sia un criterio privilegiato. L’interrogante ha posto l’accento sul movente ideologico emerso con lo scandalo di Bibbiano: i bambini venivano sottratti alle famiglie d’origine per essere affidate a coppie omosessuali. Il Ministro dell’economia e finanze Tria ha risposto all’interrogazione 3-01067, illustrata dal sen. Campari (L-SP), sull’Iva sui farmaci veterinari: i medici veterinari non possono vendere farmaci, la vendita al dettaglio può avvenire solo nelle farmacie. L’interrogante ha sollecitato una revisione della normativa. Il ministro Tria ha poi risposto all’interrogazione 3-01070, illustrata dal sen. Pesco (M5S) sulla posizione debitoria delle aziende sanitarie della Regione Lazio: il prossimo 30 luglio è convocata una riunione dei tavoli tecnici per verificare i conti e il patrimonio netto della Regione nell’ambito dell’esecuzione del piano di rientro. L’interrogante ha sollevato perplessità sul commissariamento. Il ministro degli affari esteri Moavero ha risposto all’interrogazione 3-01068, illustrata dal sen. Giacobbe (PD), sul fondo per il piano Africa: il Ministero degli esteri ha la supervisione dei progetti dell’Agenzia per la cooperazione e qualsiasi iniziativa è sottoposta alla valutazione del Comitato interministeriale. Il sen. Alfieri (PD) si è dichiarato insoddisfatto. Il ministro Moavero ha poi risposto all’interrogazione 3-01069, illustrata dal sen. Aimi (FI), sulle politiche di contrasto dei flussi migratori irregolari: la questione migratoria va affrontata in sede europea rendendo operative proposte che risultano già condivise; l’Italia ha proposto di iscrivere nel bilancio europeo ingenti investimenti diretti nei paesi di origine e transito, di realizzare un vero contrasto alla rete di trafficanti, di anticipare l’esame di richieste di asilo nei paesi più vicini a quelli d’origine, di assumere a livello europeo la negoziazione e gli oneri relativi agli accordi di rimpatrio. L’interrogante ritiene che la questione migratoria sia affrontabile anche a livello nazionale.

La seduta è terminata alle ore 17:30.

L’Aula del Senato è convocata per martedì 30 luglio alle ore 15:00: saranno esaminati il ddl di delegazione europea 2018 e connesse relazioni e il ddl sulla proroga dei termini del codice della nautica di diporto.

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