7GIORNI IN SENATO (n. 46)/ Dalla legge sulle violenze domestiche (approvata senza voti contrari) al miglioramento della finanza pubblica. E tutte le risposte alle interrogazioni

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 16 luglio alle ore 16:30 in apertura di seduta il senatore Ferrari (PD) ha rinnovato la richiesta di un’informativa del Presidente del Consiglio sulle trattative segrete tra esponenti della Lega e funzionari russi; la presidente di turno, Taverna, ha assicurato una risposta. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1200, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, già approvato dalla Camera dei deputati. I relatori, Emanuele Pellegrini e Elvira Lucia Evangelista (M5S), hanno riferito sul contenuto dei 21 articoli che individuano un catalogo di reati legati alla violenza domestica e di genere, introducono nuove fattispecie, inaspriscono le pene, velocizzano la procedura penale, accelerano le misure di sostegno alle vittime. La relatrice di minoranza, sen. Cirinnà (PD), ha sottolineato che la tutela delle vittime di violenza domestica non è un regalo ma una conquista delle donne. Pur condividendo le finalità del provvedimento, il PD ritiene che la violenza domestica costituisca un problema culturale da affrontare secondo un’ottica di lungo periodo. La maggioranza è stata sorda alle istanze di miglioramento del testo volte a conferire alle vittime un ruolo più attivo e a finanziare politiche di sostegno. Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Fantetti, Anna Carmela Minuto, Dal Mas, Fiammetta Modena, Maria Rizzotti (FI), Valeria Valente, Nadia Ginetti, Alfieri (PD), Ostellari, Pillon (L-SP), Angela Piarulli, Gelsomina Vono (M5S). Secondo le opposizioni la violenza domestica non può essere affrontata come un’emergenza, sarebbe stato opportuno recepire nel testo indicazioni emerse nell’ambito dell’inchiesta sul femminicidio e investire risorse sull’educazione nelle scuole; i Gruppi FI e PD hanno inoltre sollevato perplessità sull’obbligo per il pubblico ministero, previsto all’articolo 2, di sentire la vittima entro tre giorni. I senatori della Lega hanno invece sottolineato l’efficacia di un provvedimento che non è ispirato da un’ideologia sessista. La seduta è terminata alle ore 19:15.

Mercoledì 17 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e la Conferenza dei Capigruppo, riunitasi questa mattina, ha preso atto della disponibilità del Presidente del Consiglio a riferire sulle presunte trattative tra esponenti della Lega e funzionari russi mercoledì 24 luglio alle ore 16.30.

Questa settimana sono previsti il decreto sul miglioramento dei saldi di finanza pubblica, il ddl sulla chiamata dei docenti, il provvedimento sulla patente nautica. L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1200, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, già approvato dalla Camera dei deputati. Nel corso della seduta il presidente del Senato ha ricordato la figura di Andrea Camilleri, che si è spento questa mattina a Roma. L’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio.

Nella seduta di ieri i relatori, Emanuele Pellegrini e Elvira Lucia Evangelista (M5S), hanno riferito sul contenuto dei 21 articoli. La discussione generale si è conclusa oggi con gli interventi di Di Nicola, D’Angelo (M5S), Malan, Caliendo (FI), Grasso (Misto-LeU), Isabella Rauti (FdI), Valeria Fedeli (PD), Erica Rivolta (L-SP). Dopo la replica del sottosegretario per la Giustizia, Morrone, che ha ricordato il rifinanziamento del fondo per le vittime dei reati, è iniziata la discussione e votazione degli emendamenti che sono stati tutti respinti. Nelle dichiarazioni di voto, la senatrice Unterberger (Aut) ha annunciato voto favorevole, esprimendo un apprezzamento particolare per il dovere di informare la parte offesa e per la previsione del reato di violazione di misure di protezione; ha invece espresso perplessità sulla clausola di invarianza finanziaria, sulla lacuna relativa alla violenza economica, sulla mancata estensione ai matrimoni forzati e alle mutilazioni genitali femminili dell’obbligo per il pubblico ministero di sentire la vittima entro tre giorni dalla notizia di reato. Anche Balboni (FdI) ha annunciato voto favorevole esprimendo particolare apprezzamento per l’aggravio di pena per i matrimoni forzati e la diffusione di immagini di contenuto sessuale, ha manifestato però il timore che il termine di tre giorni per sentire la vittima, che inspiegabilmente non è stato esteso a tutte le fattispecie di reato, sia interpretato dalla magistratura come mero termine ordinatorio, anche perché il testo non implementa le risorse umane. La senatrice Conzatti (FI), nell’annunciare voto favorevole, ha espresso perplessità sull’impianto del testo che non affronta il problema alla radice: molte donne sono uccise dopo aver sporto denuncia, in Italia manca la presa in carico delle vittime di violenza domestica. Insistendo sulle radici culturali del problema, la senatrice ha rilevato che i corsi di rieducazione dovrebbero essere indipendenti dai benefici di pena. Hanno dichiarato un convinto voto favorevole le senatrici Nisini (L-SP) e  Maiorino (M5S), orgogliose di un testo che pone il Paese all’avanguardia del contrasto alla violenza contro le donne. Il termine di tre giorni per ascoltare la denunciante è una misura essenziale e concreta di presa in carico.

Hanno invece annunciato l’astensione  Grasso (Misto-LeU) e Cucca (PD) che, pur condividendo i principi ispiratori della legge, hanno lamentato la sordità della maggioranza alle proposte dell’opposizione, in particolare alle misure relative al contrasto della violenza di genere. Secondo il sentore Grasso (Misto-LeU) la violenza domestica va contrastata con iniziative culturali prima che con misure repressive. Secondo  Cucca (PD) il testo riduce la discrezionalità della magistratura, contiene misure di dubbia efficacia, come il termine di tre giorni, e sembra avere una finalità principalmente propagandistica.

L’Aula del Senato lo ha approvato con 197 sì, 47 astensioni e nessun voto contrario.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1383, Conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2019, n. 61, recante misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica. La relatrice, Accoto (M5S), ha illustrato il provvedimento che si inquadra nella negoziazione con la Commissione europea per il rispetto della regola del debito pubblico e del patto di stabilità. Il Governo ha adottato misure di assestamento del bilancio che comportano un miglioramento del saldo di 7,6 miliardi e riducono il deficit dal 2,4 all’1,9 per cento. Si evita la procedura d’infrazione per deficit eccessivo, senza ridurre la spesa programmata, intervenendo sui risparmi attesi nel 2019 derivanti dal minor utilizzo di risorse iscritte in bilancio per l’attuazione del reddito di cittadinanzae di quota 100.

Alla discussione generale hanno preso parte  Roberta Ferrero, Zuliani, Romeo (L-SP), Calandrini (FdI), Perosino, Pichetto Fratin (FI), Stefano, Misiani (PD), Marco Pellegrini (M5S). Secondo le opposizioni il provvedimento è conseguenza di errori commessi nella legge di bilancio; i Gruppi di maggioranza hanno invece evidenziato i dati positivi dell’economia italiana: crescita dell’occupazione e dei contratti a tempo indeterminato (il tasso di occupazione è il più alto dal 1977), aumento dello 0,9 per cento della produzione industriale, aumento degli investimenti dei comuni del 17 per cento, maggiori dividendi delle società pubbliche, fiducia dei mercati, spread a 188 punti base, vendita di titoli pubblici pluriennali a prezzi calanti. Il tasso di crescita del Paese è ancora insufficiente ma il problema ha rilevanza europea (la previsione di crescita della Francia è 0,2, quella della Germania 0,5) e conferma la necessità di un mutamento delle regole.

In replica la relatrice ha sottolineato gli effetti positivi delle politiche del Governo e ha ribadito che il provvedimento non reca una manovra correttiva, non aumenta le tasse e non prevede tagli alla spesa, ma recupera risorse dalle maggiori entrate. Respinti tutti gli emendamenti, il seguito è rinviato a domani. La seduta è terminata alle ore 19:15.

Giovedì 18 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea  con  133 voti favorevoli, nessun contrario e 82 astensioni ha approvato senza modifiche il ddl n. 1383,conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2019, n. 61, recante misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Il testo passa adesso all’esame della Camera.

Il provvedimento si inquadra nella procedura di negoziazione con la Commissione europea per il rispetto della regola del debito pubblico e del patto di stabilità. Il Governo ha adottato misure di assestamento che comportano un miglioramento del saldo di 7,6 miliardi e riducono il deficit dal 2,4 all’1,9 per cento. In sintesi, si evita la procedura d’infrazione per deficit eccessivo senza ridurre la spesa programmata, utilizzando i risparmi attesi nel 2019 (un miliardo e mezzo) che derivano dal minor utilizzo di risorse iscritte in bilancio per l’attuazione del reddito di cittadinanza e di quota 100.

Ieri si è svolta la discussione generale e sono stati respinti gli emendamenti.

Oggi nelle dichiarazioni di voto, il senatore  Steger (Aut) ha annunciato l’astensione giudicando positiva la mancata apertura di una procedura d’infrazione per debito eccessivo, ma chiedendo al Governo dati attendibili sull’impatto finanziario di quota 100. Errani (Misto-LeU), annunciando l’astensione, ha auspicato che il Governo migliori le relazioni con l’Europa, affronti le criticità del reddito di cittadinanza, discuta in Parlamento le emergenze legate a scuole, sanità, Mezzogiorno; ha chiesto infine dati più precisi sull’occupazione, che tengano conto della diminuzione delle ore lavorate.  Calandrini (FdI), nell’annunciare l’astensione, ha auspicato invece un cambiamento più incisivo di regole europee, che hanno provocato la crisi economica più lunga della storia, ha sollecitato maggiori investimenti e misure di riduzione della pressione fiscale.  Manca (PD), nell’annunciare l’astensione sulla correzione, ha criticato il sovranismo, la politica economica e la politica estera del Governo, ritenendo che producano incertezza, confusione e isolamento. Tosato (L-SP), nell’annunciare voto favorevole, ha rilevato che il provvedimento dà ragione al Governo che ha mantenuto gli impegni assunti con i cittadini, ha garantito maggiore giustizia sociale, non si è arreso alla Commissione europea, dimostrando che è praticabile una politica economica espansiva con i conti pubblici in ordine.  Damiani (FI) ha rilevato che le misure bandiera del Governo, reddito di cittadinanza e quota 100, non hanno avuto l’impatto stimato sul Pil, le domande accolte sono la metà di quelle previste.  Pesco (M5S), nell’annunciare voto favorevole, ha sottolineato l’importanza di accantonare e risparmiare le somme non sospese a fini di trasparenza e equilibrio del bilancio; ha giudicato inoltre sorprendenti i risultati forniti dall’INPS sulle principali misure adottate dal Governo, per il reddito di cittadinanza sono state accolte un milione di richieste.

L’Assemblea ha discusso, dalla sede redigente, e approvato il ddl n. 763, Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n. 107, in materia di ambiti territoriali e chiamata diretta dei docenti. Il testo passa alla Camera. Il relatore, Barbaro (L-SP), ha illustrato il provvedimento costituito da un solo articolo che modifica la legge della buona scuola, abolendo l’istituto della chiamata per competenze dei docenti, cosiddetta chiamata diretta, in quanto eccessivamente discrezionale, ed elimina il riferimento agli ambiti territoriali del ruolo. Il sottosegretario per l’Istruzione, Giuliano, ha sottolineato che la modifica elimina disfunzionalità e rende più spedita l’inaugurazione dell’anno scolastico. L’assegnazione dei docenti avverrà per singole istituzioni scolastiche, i vincitori di concorso sceglieranno in base alla graduatoria i posti disponibili nella Regione. Nelle dichiarazioni di voto, la senatrice De Petris (Misto-LeU), pur condividendo l’abolizione della chiamata diretta, ha annunciato l’astensione, criticando la mancata eliminazione del riferimento all’ambito regionale e auspicando assunzioni per coprire gli oltre 150.000 posti scoperti. Iannone (FdI), pur annunciando voto favorevole, ha giudicato parziale il provvedimento: in ragione di scelte sbagliate del passato, la scuola versa in uno stato di precarietà e d’emergenza. L’intera legge della buona scuola andrebbe abolita, bisognerebbe intervenire su precariato, vertenza dei diplomati magistrali, formazione continua dei docenti, alternanza scuola-lavoro, edilizia scolastica. La senatrce Malpezzi (PD), nell’annunciare voto contrario, ha contestato la confusione tra chiamata per competenze e chiamata diretta e ha difeso le scelte operate con la legge della buona scuola. Anche  Cangini (FI) ha annunciato voto contrario: i principi della buona scuola, pur realizzati male, sono condivisibili e rinnegare il merito individuale non rende un servizio alla scuola. Pittoni (L-SP) e Bianca Granato (M5S) hanno richiamato rispettivamente i principi della libertà d’insegnamento e della non applicabilità alla scuola di logiche aziendali. L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1401, Modifiche di termini in materia di obbligo di patente nautica e di formazione al salvamento acquatico, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore,  Santillo (M5S), ha riferito sul provvedimento che, al fine di evitare danni agli operatori commerciali del settore, differisce i termini relativi all’obbligo di patente nautica per la guida di motori fuori bordo con potenza di 40 cavalli e cilindrata superiore a 750 e alla formazione per il brevetto di assistenti bagnanti. Dopo l’intervento di  Mallegni (FI), hanno dichiarato voto favorevole  D’Arienzo (PD), Campari (L-SP), Malan (FI), Giulia Lupo (M5S). 

L’Assemblea è poi passata allo svolgimento delle seguenti interrogazioni.

Il sottosegretario  per le Infrastrutture Dell’Orco, ha risposto all’interrogazione 3-00498 del sen. Ferrazzi (PD) e altri, sulla soppressione del treno Frecciarossa no stop Venezia-Roma. D’Arienzo (PD) in replica si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Il sottosegretario Dell’Orco ha risposto all’interrogazione 3-00724 della senatrice Gaudiano (M5S) sulle criticità presenti nella stazione ferroviaria di Salerno. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta. Il sottosegretario Dell’Orco ha poi risposto all’interrogazione 3-00407 del senatore Trentacoste (M5S) e altri, sulla gestione del servizio idrico di Enna. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto. Il sottosegretario ha risposto infine all’interrogazione 3-00492 della senatrice Russo (M5S) sul progetto di riconversione di parte della centrale Enel Ettore Majorana di Termini Imerese (Palermo). L’interrogante di è dichiarata non soddisfatta.

Alle ore 15 si sono svolte altrei interrogazioni a risposta immediata. Il ministro per i rapporti con il Parlamento Fraccaro ha risposto all’interrogazione 3-01029, illustrata dal sen. Laforgia (Misto-LeU), sullo svolgimento di confronti con le parti sociali presso il Ministero dell’Interno: i tavoli di crisi sono gestiti con grande impegno, la loro istituzione deve essere richiesta dalle organizzazioni sindacali o dalla proprietà; i tavoli per la soluzione di vertenze seguono procedure trasparenti e sono aperti a tutte le forze politiche; il Governo è la sola sede per garantire tutte le parti.

Il ministro Fraccaro ha risposto all’interrogazione 3-01028, illustrata dal sen. Urso (FdI), sui trattamenti pensionistici dei rappresentanti sindacali: la lotta alle diseguaglianze è un punto concreto e qualificante dell’attuale Governo; la disparità di trattamento non trae origine dal decreto legislativo del 1996, bensì dalla gestione previdenziale e dal sistema di calcolo; il Ministero sta mettendo a punto dettagli per riformare la materia e in tempi brevi sarà eliminato anche questo privilegio.

Il ministro Fraccaro ha risposto all’interrogazione 3-01031, illustrata dalla senatrice Parente (PD), sull’attuale situazione di tavoli di crisi aziendale: le crisi aziendali traggono origine da una perdita di competitività negli ultimi anni; è in corso una ricognizione del numero dei tavoli; le convocazioni tra giugno e luglio sono state 33 e non 14; molti tavoli si riferiscono a situazioni che erano date per risolte e il Mise si fa carico anche di crisi regionali.

Il ministro Fraccaro ha risposto all’interrogazione 3-01032, illustrata dal senstore Bagnai (L-SP), sull’attuazione della riforma del credito cooperativo: il ministro dello Sviluppo sta ultimando lo schema di decreto da trasmettere al ministro dell’Economia e alla Banca d’Italia; sarà garantita la natura mutualistica del credito cooperativo messa a rischio dalla riforma del precedente Governo.

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha risposto all’interrogazione 3-01033, illustrata dal sen. Malan (FI), sugli interventi a tutela della salute dei minori vittime di abusi: della vicenda degli abusi dei servizi sociali di Reggio Emilia, che rientrano nelle competenze della Regione, si sta occupando il ministro della Giustizia, che ha disposto verifiche ispettive per le procedure d’affido e il commissariamento della cooperativa il Forteto. Il Ministro della salute, per quanto di competenza, ha chiesto accertamenti agli ordini professionali dei sanitari coinvolti nella vicenda.

Il ministro della difesa Trenta ha risposto all’interrogazione 3-01010, illustrata dal sen. Minnino (M5S), sulle procedure di valutazione per l’avanzamento di carriera del personale militare: il ministro ha istituito un tavolo in vista di una proposta di modifica del codice militare volta a garantire trasparenza, obiettività, celerità, uniformità alle procedure di valutazione del personale di tutte le Forze armate. La seduta è terminata alle ore 16:15.  L’Aula del Senato tornerà a riunirsi martedì 23 luglio alle ore 16:30.

 

Commenta per primo

Lascia un commento