7GIORNI IN SENATO (n. 31)/ Correttivi alle leggi elettorali di Camera e Senato. Le risposte di Conte alle interrogazioni

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO 

Martedì 19 febbraio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea, con 136 voti favorevoli e 101 contrari, ha approvato il ddl n. 881 recante disposizioni in materia elettorale. Il testo passa alla Camera.

Nella seduta del 7 febbraio il relatoreGarruti (M5S), aveva illustrato il provvedimento e si è svolta la discussione generale. La finalità del ddl è rendere neutra la normativa elettorale per le Camere rispetto al numero dei parlamentari per cui, eventuali modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione non richiederanno specifici interventi. L’articolo 1 modifica il testo unico per l’elezione della Camera dei deputati, limitandosi ad individuare, per le diverse circoscrizioni per le quali la legge vigente indica il numero dei collegi uninominali, il rapporto frazionario la cui applicazione restituisce gli stessi numeri attualmente fissati. L’articolo 2 modifica il testo unico per l’elezione del Senato, mantenendo inalterato il sistema elettorale vigente e individuando, per le diverse circoscrizioni per le quali la legge indica il numero dei collegi uninominali, il rapporto la cui applicazione restituisce gli stessi valori numerici attualmente previsti. L’articolo 3 prevede una delega al Governo per la determinazione dei collegi uninominali e plurinominali, che può essere esercitata solo qualora, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, sia approvata la modifica costituzionale per la riduzione del numero dei componenti delle Camere.

Oggi, in replica, il relatore ha ribadito che il provvedimento rappresenta l’unica soluzione per rendere flessibile la legge elettorale rispetto al numero dei parlamentari. Ha quindi segnalato di avere presentato emendamenti per garantire le prerogative delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Il senatore Ferrari (PD) ha avanzato una proposta di non passaggio all’esame degli articoli, osservando che il ddl imprime alla legge elettorale una forte curvatura maggioritaria e, qualora fosse approvata la riduzione dei parlamentari, comporterebbe soglie di sbarramento al dieci per cento.

A favore della proposta si sono pronunciati il senatore La Russa (FdI), che considera illogico un intervento sul sistema elettorale nella mera eventualità di una riforma che riduca il numero dei parlamentari, e la senatrice Loredana De Petris (Misto-LeU), secondo la quale il ddl amplifica i difetti del meccanismo elettorale vigente. Respinta la proposta di non passare all’esame degli articoli, l’Assemblea ha approvato gli emendamenti del relatore 1.100, 2.100, 2.101 e 3.100.

Hanno poi svolto dichiarazione di voto finale favorevole i senatori Durnwalder (Aut), Augussori (L-SP) e Grassi (M5S). I Gruppi di maggioranza hanno evidenziato l’approccio minimalista e la portata tecnica del ddl che, in vista della riduzione del numero dei parlamentari, si limita a correggere un difetto del Rosatellum, sostituendo i rapporti interi con i rapporti frazionati e rendendo esatta la proporzione dei seggi in ogni circoscrizione.

Hanno annunciato voto contrario i senatori Loredana De Petris (Misto-LeU), Collina (PD) e Malan (FI). Misto-LeU ha criticato in particolare l’aumento della dimensione dei collegi, l’indeterminatezza dell’effetto del voto, la possibilità di pluricandidature, che indeboliscono la rappresentanza. Il PD ha ribadito la propria contrarietà alla riduzione del numero dei parlamentari e all’approvazione di norme elettorali che, sganciate da un disegno organico di riforma costituzionale, sviliscono il Parlamento. FI, sulla base di rilievi tecnici, ritiene che il ddl modifichi in realtà la natura del sistema elettorale, eliminando la quota proporzionale al Senato, creando una disomogeneità tra le Camere e indebolendo il radicamento territoriale degli eletti.

In apertura di seduta i senatori Marcucci (PD), Pichetto Fratin (FI) e Errani (Misto-LeU) hanno chiesto al presidente di convocare la Conferenza dei Capigruppo, lamentando un ritardo nei lavori delle Commissioni imputabile alla dialettica interna alla maggioranza. Il presidente, per valutare il prosieguo dei lavori, ha convocato alle ore 15 la Conferenza dei Capigruppo, che ha approvato modifiche e integrazioni al calendario: l’esame del ddl sul reddito di cittadinanza inizierà lunedì 25 febbraio alle ore 10,30, ove concluso in Commissione. Questa settimana l’Aula terrà seduta solo per il question time di giovedì pomeriggio.

Giovedì 21 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 15 e nella seduta si sono svolte interrogazioni a risposta immediata rivolte al presidente del Consiglio dei ministri.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte  ha risposto all’interrogazione n. 620, illustrata dal senatore Steger (Aut), riguardante le misure per sostenere l’economia e la stabilità dei conti pubblici: nonostante il rallentamento dell’economia europea, dovuto alle tensioni commerciali, il Governo è fiducioso nelle stime di crescita, non ritiene necessaria una manovra correttiva, confida nella capacità della politica economica di invertire la tendenza. I fondamentali dell’economia nazionale sono solidi e la legge di bilancio contiene misure prudenziali. L’interrogante ha ribadito preoccupazione per il quadro macroeconomico, esprimendo dubbi sul suo miglioramento nel secondo semestre.

Il presidente Conte ha risposto all’interrogazione n. 625, illustrata dal senatore Mallegni (FI), sull’impulso all’attività di Governo al fine di favorire il miglioramento del quadro economico finanziario: il Governo ha approvato numerose misure fiscali a favore delle imprese (Ires, taglio dei premi e contributi previdenziali, deducibilità Imu su beni strumentali, detassazione degli utili reinvestiti, sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione) e ribadisce l’impegno a sterilizzare le clausole IVA. L’interrogante ha ribadito la convinzione secondo cui il Governo aumenterà le tasse.

Il presidente Conte ha risposto all’interrogazione n. 621, illustrata dalla senatrice De Petris (Misto-LeU), concernente la garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni nell’ambito del regionalismo differenziato: l’articolo 116 della Costituzione prevede la possibilità di attribuire alle Regioni condizioni particolari di autonomia e il Governo sta concludendo l’istruttoria con le Regioni che ne hanno fatto richiesta. Il testo dell’intesa, che sarà discusso in Parlamento, garantisce il principio di solidarietà nazionale; il trasferimento di competenza avverrà sulla base dei costi storici e le risorse per le altre Regioni rimarranno invariate. In replica il senatore Errani (Misto-LeU) ha contestato un modo di procedere che antepone il trasferimento di competenze alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Il presidente del Consiglio ha risposto all’interrogazione n. 622, illustrata dalla senatrice Rauti (FdI), riguardante la titolarità delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia: la proprietà delle riserve auree è della Banca d’Italia, che gestisce le riserve valutarie, comprese quelle auree, sulla base di finalità istituzionali definite peraltro dai Trattati europei, che vietano trasferimenti di attività dalle banche centrali agli Stati. L’interrogante ritiene necessario un intervento normativo per chiarire che le riserve auree appartengono alla Nazione.

Il presidente del Consiglio ha risposto all’interrogazione n. 626, illustrata dal senatore Marcucci (PD), concernente le misure volte a fronteggiare il peggioramento dei dati congiunturali dell’economia: per contrastare una congiuntura negativa che era prevedibile fin dal terzo trimestre del 2018, il Governo ha messo in campo una manovra espansiva, che prevede investimenti nell’ammodernamento infrastrutturale e nella messa in sicurezza del territorio.

Il presidente Conte ha risposto all’interrogazione n. 623, illustrata dal senatore Bergesio (L-SP), sulla salvaguardia del ruolo produttivo dello stabilimento Alstom di Savigliano: il Governo ribadisce l’impegno a contrastare le delocalizzazioni e a seguire la vicenda di Alstom Ferroviaria. Conte ha risposto, infine, all’interrogazione n. 624, illustrata dal senatore Patuanelli (M5S), sull’avvio delle strutture di coordinamento per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio: l’istituzione della cabina di regia Strategia Italia e della struttura di missione InvestItalia servono a garantire un flusso costante di risorse agli enti locali e a migliorare la capacità di progettazione e di spesa. Il Governo intende modificare il codice degli appalti e avvalersi della flessibilità europea per il piano di investimenti volti a contrastare il dissesto idrogeologico. La seduta è terminata alle ore 16:30.

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