7GIORNI IN SENATO (n.102)/ Il dibattito sulle comunicazioni del ministro Speranza che ha illustrato le misure anti-covid

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Mercoledì 2 dicembre l’Aula si è riunita alle ore 9:30 Il Ministro della salute Speranza ha reso comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19: i dati dell’ultima rilevazione della cabina di monitoraggio indicano che le ultime misure restrittive, adottate nei primi di novembre, stanno funzionando: diminuisce l’incremento quotidiano dei contagi e l’indice Rt è in discesa da 1,7 a 1,08. L’obiettivo del Governo è piegare la curva senza ricorrere a un lockdown generalizzato, ma permangono difficoltà: la sostenuta circolazione del virus può alimentare nuovi consistenti focolai ed è ancora forte la pressione sulle strutture sanitarie; per scongiurare una terza ondata, occorrono ancora sacrifici e una cura di mantenimento. A Natale non dovranno ripetersi le leggerezze estive: senza una consistente limitazione degli spostamenti la convivenza con il virus è difficilmente realizzabile. Il Governo è orientato a confermare il modello della classificazione delle Regioni in tre fasce e ha scelto di mantenere lezioni in presenza nella scuola primaria anche nelle Regioni rosse; durante le festività le misure dovranno essere rafforzate anche nel quadro del coordinamento europeo (limitare i contatti non indispensabili, disincentivare gli spostamenti internazionali, limitare gli spostamenti fra Regioni e, nei giorni di festa più importanti, fra comuni, evitare assembramenti in località turistiche).

Quanto ai vaccini, il ministro ha inviato un messaggio di ragionata fiducia: probabilmente a partire da gennaio avremo i primi vaccini; al momento nessuno vaccino è stato approvato dalle agenzie del farmaco europea e statunitense, ma gli studi forniti sono incoraggianti. Al momento non è intenzione del Governo obbligare alla vaccinazione, ma l’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge. La campagna di vaccinazione sarà imponente e la sua piena riuscita deve essere obiettivo di tutto il Paese. Il Ministro ha quindi illustrato le linee fondamentali del piano strategico: l’acquisto del vaccino sarà centralizzato e il vaccino sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani.

L’Italia partecipa ai contratti europei (a trattare con le industrie farmaceutiche non sono gli Stati bensì la Commissione europea) e disporrà di 208 milioni di dosi, che consentiranno di coprire tutta la popolazione, anche se non vi è ancora certezza sulla durata dell’immunità. Se tutti i processi autorizzativi andranno a buon fine, la distribuzione a livello europeo, in base al numero della popolazione, inizierà dal primo trimestre 2021. Saranno rispettati tutti i protocolli di sicurezza: non si possono ridurre i tempi e omettere le basi della sperimentazione. L’agenzia europea per i medicinali sta valutando progressivamente i dossier inviati dalle aziende e le prime valutazioni saranno comunicate entro la fine dell’anno. I contratti sottoscritti dalla Commissione europea sono subordinati ai processi autorizzativi che non hanno certezza assoluta, ma il Paese deve essere pronto allo scenario migliore.

Il cuore della campagna di vaccinazione è previsto tra la prossima primavera e l’estate. Le prime categorie da vaccinare saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti delle residenze per anziani, le persone in età avanzata; con l’aumento delle dosi, seguirà il personale dei servizi essenziali (personale scolastico e delle forze dell’ordine, personale delle carceri). Logistica approvvigionamento stoccaggio e trasporto saranno di competenza del commissario straordinario ed è previsto il contributo delle Forze armate. Per quanto riguarda la governance del piano di vaccinazione è previsto il coordinamento fra Ministero della Salute, commissario e Regioni; la prima fase della vaccinazione sarà centralizzata. Sul piano organizzativo a livello nazionale saranno definiti standard di esecuzione, a livello territoriale saranno localizzati i siti ed eseguiti controlli. Per le attività del piano si sta costruendo un sistema informativo al fine di assicurare omogeneità sul territorio nazionale. E’ prevista infine una farmacosorveglianza aggiuntiva (l’Aifa condurrà studi indipendenti) anche sulla risposta immunitaria.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Maria Alessandra Gallone, Paola Binetti, Moles (FI), Doria, Erika Stefani, Centinaio (L-SP), Lanzi, Marinello, Mollame (M5S), Elena Cattaneo (Aut), Annamaria Parente (IV-PSI), Elena Fattori (Misto), Rampi, Paola Boldrini (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU).

Il sen. Centinaio ha parlato di fallimento del Governo, costretto a ricorrere a pesanti misure restrittive in conseguenza del mancato piano di intervento per scuole e trasporti. Il Ministro ha accolto la proposta di risoluzione n. 2 di maggioranza e ha espresso parere favorevole sugli impegni a) e c), relativi alla campagna di vaccinazione, della proposta di risoluzione n. 1 dell’opposizione.

Nelle dichiarazioni di voto il sen. Casini (Aut), dopo aver precisato che alcuni senatori del Gruppo delle Autonomie non approvano la risoluzione di maggioranza per la mancata considerazione dei problemi delle zone montane, ha auspicato una ridefinizione dei rapporti istituzionali tra Stato e Regioni e ha criticato la tendenza al commissariamento dei Ministeri.

Il sen. Faraone (IV-PSI) ha posto l’accento sull’obiettivo dell’immunità di gregge, sul contrasto dei novax, sull’impiego delle Forze armate nella campagna di vaccinazione; ha suggerito infine al Governo di non limitare gli spostamenti fra i comuni e di non chiudere i ristoranti nei giorni festivi.

Il sen. Zaffini (FdI) ha sottolineato il fallimento dell’applicazione immuny, la mancata effettuazione di test sulla popolazione, la mancata definizione di un piano pandemico nazionale e di protocolli per cure domiciliari, l’emanazione di decreti a grappolo; ha rilevato infine il ritardo europeo rispetto al Regno Unito che avvierà le vaccinazioni la prossima settimana.

Il sen. Errani (Misto-LeU) ha invitato il Governo a concertare il prossimo DPCM con le Regioni, ma ha sottolineato il carattere nazionale del servizio sanitario e l’opportunità di una revisione delle competenze regionali; ha invocato la trasparenza sui vaccini e la sospensione della disciplina dei brevetti e ha ipotizzato di attribuire valore normativo al piano di vaccinazione.

Il sen. Collina (PD) ha invocato una linea di rigore condivisa e coerente a livello nazionale durante il periodo natalizio; ha apprezzato l’azione del Ministro sul piano europeo e ha sollecitato la presentazione di un piano di investimenti per la sanità al fine di concretizzare il ricorso al Mes.

Il sen. Ferro (FI) ha chiesto al Governo di rendere comunicazioni chiare e precise sui vaccini e di lavorare subito per il superamento della crisi economico-sociale del Paese, evitando patrimoniali e utilizzando il Mes per modernizzare la sanità.

Il sen. Salvini (L-SP) ha ragionato su cosa non ha funzionato: i mancati aumenti contrattuali per il personale sanitario, l’assenza di cure domiciliari, il funzionamento del trasporto pubblico, l’intervento del commissario straordinario e delle task force, il ritardo europeo sul vaccino; ha chiesto infine al Governo di garantire programmazione agli operatori economici e di considerare i ricongiungimenti familiari durante le festività.

La sen. Pirro (M5S) ha ricordato che M5S ha invertito la tendenza al depauperamento della sanità pubblica, in particolare della medicina territoriale, e si sta adoperando perché la somministrazione del vaccino avvenga in modo gratuito e uniforme su tutto il territorio nazionale.

Il sen. Paragone (Misto), in dissenso dal Gruppo, ha sollevato la questione dei contratti segreti con le multinazionali farmaceutiche.

La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che mercoledì 9 dicembre alle ore 16 il Presidente del Consiglio dei Ministri renderà comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Da lunedì 14 dicembre fino a venerdì 18 saranno esaminati i decreti ristori e immigrazione. (La seduta è terminata alle ore 16:30).

Questa settimana corrente è stata riservata ai lavori delle Commissioni, impegnate in particolare sul decreto ristori. Sono stati assegnati alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze, per essere esaminati in sede referente, sia il ddl n. 2027, di conversione in legge del decreto-legge n. 154 del 23 novembre, con misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (decreto ristori-ter), sia l’A.S. n. 2031, di conversione del decreto-legge n. 157 del 30 novembre (decreto ristori-quater), la cui presentazione è stata annunciata in Aula il 2 dicembre.

L’aula è convocata mercoledì 9 dicembre alle 16 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre.

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