di FRANCESCO MARIA PROVENZANO–
Martedì 10 novembre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30 e in apertura di seduta la Presidenza ha comunicato la presentazione del decreto-legge del 9 novembre, n. 149 (recante: Ulteriori misure per la tutela della salute e il sostegno dei lavoratori e delle imprese) e il parere della Giunta del Regolamento sulle audizioni in videoconferenza. L’Assemblea ha poi commemorato Giuseppe Di Vittorio (1892-1957): i sen. Pellegrini (M5S), Valeria Fedeli (PD), Erica Rivolta (L-SP), Errani (Misto-LeU) e Annamaria Parente (IV-PSI) ne hanno ricordato l’attività sindacale, la proposta di un piano del lavoro, l’impegno per i diritti dei lavoratori, la condanna dell’invasione dell’Ungheria. In considerazione dell’andamento dei lavori in Commissione, l’esame del ddl n. 1970 (decreto-legge recante misure urgenti connesse allo stato di emergenza epidemiologica) è stato rinviato a domani mattina. (La seduta è terminata alle ore 17:45).
Mercoledì 11 – L’Aula ha iniziato i lavori alle ore 11:30. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1970, conversione in legge del decreto legge 7 ottobre 2020, n. 125, recante misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuità operativa del sistema di allerta COVID, nonché per l’attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020. La relatrice, sen. Valente (PD) ha riferito sul provvedimento: l’articolo 1 proroga al 31 gennaio 2021 la possibilità per il Governo di adottare misure volte a contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus. In relazione all’andamento epidemiologico e secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio, tali misure potranno essere stabilite per specifiche parti o per tutto il territorio nazionale e per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, comunque reiterabili e modificabili. In considerazione della recrudescenza dell’epidemia, alle misure che possono essere adottate si aggiunge l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie che dovranno essere indossati non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto. Da tali obblighi restano esclusi: i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Sono comunque fatti salvi i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande. Sempre l’articolo 1 prevede che le Regioni, nei limiti delle proprie competenze, possano introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive, ovvero, nei soli casi e nel rispetto dei criteri previsti dai DPCM, anche ampliative, introducendo in tale ultimo caso la previsione della necessaria intesa con il Ministro della salute. L‘articolo 2 prevede l’interoperabilità dell’applicazione “Immuni” con le piattaforme che operano, con le medesime finalità, nel territorio dell’Unione europea. L’articolo 3 differisce al 31 ottobre 2020 i termini per l’invio delle domande relative ai trattamenti di cassa integrazione ordinaria collegati all’emergenza. L’articolo 4 è volto a dare attuazione alla direttiva (UE) 2020/739 della Commissione, del 3 giugno 2020, che riguarda l’inserimento del Sars-Cov-2 nell’elenco degli agenti biologici che possono causare malattie infettive. L’articolo 5 proroga la vigenza del DPCM del 7 settembre 2020. Infine, gli articoli 6 e 7 dispongono in merito alla copertura finanziaria e all’entrata in vigore del provvedimento.
La Commissione ha approvato emendamenti che prevedono: la proroga della notifica delle cartelle di pagamento, il rinvio di elezioni provinciali, la proroga degli organi sociali delle società in house, la proroga della contabilità speciale per emergenze connesse a eventi calamitosi, la proroga dei termini di tributi di enti locali, i permessi retribuiti per i sindaci dei comuni più piccoli affinché si dedichino a tempo pieno all’emergenza.
Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Grassi, Vescovi, Pillon, Sonia Fregolent, Marti, Ripamonti, Pittoni, Vallardi, Ostellari, Bagnai (L-SP), Maria Alessandra Gallone, Maria Virginia Tiraboschi, Fiammetta Modena, Perosino, Siclari, Maria Rizzotti, Pagano (FI), Monica Cirinnà, Caterina Bini (PD), Croatti, Airola, Grazia D’Angelo, Lannutti (M5S), Zaffini (FdI).
Pur ritenendo condivisibili le singole disposizioni, l’opposizione ha sostenuto “l’incapacità di programmazione del Governo, l’assenza di una visione di sistema, la confusione di fonti normative, la mancanza di controlli e di un’organizzazione interministeriale di supporto e coordinamento”. La sen. Tiraboschi ha svolto riflessioni sul nuovo rapporto tra settore pubblico e privato e sulla necessità di rivedere il Titolo V della Costituzione. Il sen. Bagnai ha evidenziato la politica europea del ricatto, con la minaccia della Commissione di sospendere gli acquisti di titoli da parte della BCE per i Paesi che non ricorrano al Mes. All’articolo 1 sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.14 (testo 2), 1.15, 1.900, 1.25 (testo 2), 1.19, 1.22 (testo 2), identico all’1.302 del sen. Augussori (L-SP) e altri, 1.33 (testo 2), 1.29, 1.35, 1.37 (testo 4), 1.500 (testo 2), 1.550, 1.502 (testo 2), 1.0.1000 (disposizioni in materia di riscossione), 1.0.204. All’articolo 2 è stato approvato l’emendamento della Commissione 2.7, all’articolo 3 sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 3.900, 3.5 (testo 2), 3.0.300 (testo 2), relativo alla proroga di atti amministrativi in scadenza. Approvati infine gli emendamenti della Commissione 4.0.100 (istruttoria AGICOM su posizioni dominanti nelle comunicazioni) e 5.0.6.
Hanno svolto dichiarazioni di voto favorevole i senatori di maggioranza Grimani (IV-PSI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Collina (PD) e Maria Laura Mantovani (M5S).
Nell’annunciare voto contrario, il sen. Calandrini (FdI) ha accusato il Governo di non aver utilizzato i poteri straordinari dell’emergenza per potenziare il Servizio sanitario nazionale; il sen. Vitali (FI), pur ribadendo che la gestione della pandemia è stata superficiale e approssimativa, ha dato atto al Governo di aver accolto in questa occasione proposte dell’opposizione, inoltre ha precisato che dietro l’emendamento relativo ad AGICOM non c’è un accordo politico e che la legge di bilancio costituirà il banco di prova di un rapporto diverso fra maggioranza e opposizione; il sen. Centinaio (L-SP) ha denunciato la confusione generata dalla successione di decreti e ha ribadito che la collaborazione con la minoranza non può consistere in una telefonata del Presidente del Consiglio prima della conferenza stampa. (La seduta è terminata alle ore 20:30).
Giovedì 12 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e nella seduta si sono svolte le seguenti interrogazioni a risposta immediata.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, De Micheli, ha risposto all’interrogazione 3-02084, illustrata dal sen. Urso (FdI) sulla partecipazione di due investitori stranieri nell’acquisto di Autostrade per l’Italia: dopo la revoca delle concessioni nel settembre 2018, il Governo ha approfondito le proposte di Atlantia e Aspi e ha avviato l’iter transattivo per la definizione del piano economico finanziario, tenendo conto della manutenzione delle strade e dei livelli occupazionali. La magistratura accerterà le responsabilità rispetto al crollo del ponte Morandi e ad altri filoni di indagine, in ogni caso la trattativa di Cassa Depositi e Prestiti si muove su prezzi di mercato e il Ministero ha modificato i rapporti con i concessionari introducendo controlli più stringenti. L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto: la trattativa avviene su prezzi esorbitanti e un fondo straniero speculativo rischia di prendere il controllo delle autostrade italiane.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli, ha risposto all’interrogazione 3-02081, illustrata dal sen. Durnwalder (Aut), sull’estensione alle piccole aziende agricole degli incentivi del conto termico: il Ministro condivide la necessità di promuovere ogni forma di efficientamento energetico, ma ritiene che in questo caso occorra un’analisi costi benefici perché l’ampliamento della platea dei beneficiari del conto termico ha ricadute sulla bolletta.
Il ministro dello Sviluppo Economico ha poi risposto all’interrogazione 3-02088, illustrata dal sen. Carbone (IV-PSI), sulle misure per far fronte alla crisi dello stabilimento Whirpool di Napoli, e all’interrogazione 3-02076, illustrata dal sen. Ruotolo (Misto-LeU) sulla dismissione dello stabilimento Whirpool a Napoli: nonostante l’intervento del Governo, che ha messo a disposizione benefici (decontribuzione, contratto di sviluppo, 20 milioni per la Campania, investimenti in ricerca e sviluppo per finanziare nuovi prodotti e processi, fondo Mise per la salvaguardia occupazionale, prestiti Sace), l’azienda americana ha deciso di chiudere la produzione. Il Governo si sta adoperando per un progetto alternativo affinché i lavoratori continuino ad operare con un altro gruppo ed eventualmente su un altro prodotto. Consapevole del numero di persone coinvolte e del rischio che la criminalità si inserisca nella vicenda, il ministro ha garantito sostegno ai lavoratori e ha invitato il Parlamento a discutere una riforma che dia al Governo strumenti per intervenire rispetto alle chiusure aziendali da parte di multinazionali che beneficiano del sostegno dello Stato e poi delocalizzano la produzione. Il sen. Ruotolo in replica ha posto l’accento sulla incomprensibilità della decisione di Whirpool e sull’opportunità di riaprire una trattativa con l’azienda americana.
Il ministro dello Sviluppo Economico ha risposto all’interrogazione 3-02086, illustrata dal sen. Pagano (FI), sui molteplici tavoli di crisi aziendale aperti presso il Ministero: il Governo sta lavorando al piano di ripresa nazionale; per le esigenze di liquidità immediata l’ultimo decreto ristori ha messo a disposizione un miliardo di contributi a fondo perduto (6 miliardi sono stati già erogati, due sono previsti dal primo decreto). La strategia del Governo punta a rendere strutturale il pacchetto 4.0 ampliando massimali e aliquote per incentivare investimenti. I tavoli del Mise hanno salvaguardato più di 8000 posti di lavoro. Il recovery fund sarà molto importante per affrontare le fragilità produttive. Il sen. Pagano in replica ha evidenziato che mancano i decreti attuativi e quindi molte risorse non sono arrivate.
Il ministro Patuanelli ha risposto all’interrogazione 3-02083, illustrata dal sen. Lucidi (L-SP), sulla chiusura del sito industriale Treofan a Terni: la situazione di Terni è simile a quella di Napoli, la chiusura non dipende da una crisi produttiva bensì dalla volontà di una multinazionale di conquistare quote di mercato. Il ministro ha rinnovato l’invito al Parlamento a varare una normativa organica per impedire queste operazioni e ha sollecitato gli imprenditori italiani a rilevare gli stabilimenti.
Il ministro dello Sviluppo Economico ha risposto all’interrogazione 3-02089, illustrata dalla senatrice Boldrini (PD), sul processo di riforma delle Camere di commercio: lunedì 16 novembre si riunirà il tavolo per completare il processo di riforma e semplificazione. Il ministro Patuanelli ha risposto infine all’interrogazione 3-02087, illustrata dal sen. Anastasi (M5S), sull’efficacia della misura del superbonus al 110 per cento in edilizia.
La settimana dal 16 al 20 novembre sarà riservata ai lavori delle Commissioni e pertanto non ci sarà seduta dell’Aula.
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