7GIORNI IN SENATO/ L’approvazione-lampo di legge di stabilità e riforma Rai

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Lunedì 21 dicembre niente Aula perchè sono in discussione alla Commissione Bilancio i disegni di legge di stabilità e di bilancio (Ddl n. 2111-B e 2112-B). Le Commissioni in sede consultiva hanno presentato i propri rapporti alla 5a Commissione entro le ore 14 di oggi, mentre alle 16 è scaduto invece il termine per gli emendamenti.

Martedì 22 l’Aula si  riunisce alle 9,30 ed  avvia l’esame dei ddl n. 2111-B, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Legge di stabilità 2016), e n. 2112-B, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018, già approvati dal Senato e modificati dalla Camera dei deputati”. Nel passaggio alla Camera il ddl si è arricchito di misure di spesa: l’indebitamento netto aumenta dal 2,2 al 2,4 per cento nel 2016 e il saldo netto da finanziare sale a 35,4 miliardi. Resta confermato l’obiettivo del pareggio strutturale di bilancio nel 2018. Le relatrici,  Zanoni (PD) e Chiavaroli (AP),  riferiscono sulle modifiche approvate dall’altro ramo del Parlamento. La Camera ha introdotto misure per la sicurezza per 2,6 miliardi (fondo per il potenziamento della sicurezza cibernetica, fondo per l’ammodernamento delle dotazioni delle Forze dell’ordine, fondo per interventi contro la minaccia terroristica, bonus di 80 euro per il personale, credito d’imposta per installare impianti di allarme e videosorveglianza); ha inoltre potenziato le misure per la cultura (fondo di 500 milioni per la riqualificazione delle aree degradate, fondo integrativo per le borse di studio, card per i diciottenni per l’acquisto di libri, l’accesso a musei e la fruizione di spettacoli). Ha introdotto anche le norme del decreto salva banche, che prevedono l’istituzione di un fondo per la tutela dei detentori di obbligazioni subordinate; il pacchetto per il Sud (credito d’imposta con tetti per gli investimenti e riserva del 20 per cento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese). Il relatore di minoranza, D’Alì (FI-PdL), critica la manovra nel metodo e nel merito: il governo ha compresso i tempi e gli spazi di intervento del Parlamento e ha aumentato l’indebitamento e il saldo netto da finanziarie senza sottoporre alla Camere la nota di variazione del Documento di economia e finanza. Respinta la questione sospensiva proposta da Malan (FI-PdL), inizia la discussione generale: intervengono  Giovanna Mangili, Puglia, Barbara Lezzi, Endrizzi, Gaetti del M5S; Scilipoti Isgrò, Carraro, Ceroni, Boccardi di FI-PdL; Tosato della Lega Nord ; Maurizio Romani del Misto-IdV; Raffaela Bellot del Misto; Bruni, Liuzzi di CR; Mazzoni, D’Anna di AL; Bocchino del Misto; Paola De Pin di GAL; Elena Cattaneo di Aut; Uras di SEL; Di Biagio di AP; Laura Cantini del PD. Le opposizioni  rilevano che la manovra di 999 commi contiene prebende e microinterventi, volti a conquistare consenso elettorale, ma lascia irrisolti numerosi problemi: la neutralizzazione effettiva delle clausole di salvaguardia, le pensioni, il rinnovo dei contratti pubblici, il finanziamento degli enti locali. I gruppi di centrodestra, in particolare, pongono l’accento sull’aumento del debito e la mancata attuazione della spending review. Approvati senza modifiche gli articoli del ddl di bilancio con le annesse tabelle, il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi pone la questione di fiducia sull’approvazione del ddl n. 2111-B (legge di stabilità) nel testo approvato dalla Camera. Nella discussione sulla fiducia intervengono Alessandra Bencini del gruppo Misto-IdV; i sen. Gasparri e Galimberti di FI-PdL; Compagnone e Barani di AL; Loredana De Petris di SEL; Arrigoni della Lega Nord e Montevecchi del M5S. Nelle dichiarazioni di voto negano la fiducia  Anna Cinzia Bonfrisco di CR), Silvana Comaroli della Lega Nord, Barani di AL), Quagliarello di GAL, Uras di SEL), Giarrusso del M5S) e Mandelli di FI-PdL. Annunciano la fiducia  Zeller di Aut, Azzollinidi AP e Santini del PD. I gruppi di opposizione rilevano che la manovra in deficit di 999 commi contiene prebende e microinterventi, volti a conquistare consenso elettorale, ma lascia irrisolti numerosi problemi: la neutralizzazione effettiva delle clausole di salvaguardia, le pensioni, il rinnovo dei contratti pubblici, il finanziamento degli enti locali. Sull’utilizzo dei margini di flessibilità, legati alla clausola investimenti, pende inoltre il giudizio della Commissione europea e l’Italia rischia una procedura d’infrazione per deficit eccessivo. I Gruppi di maggioranza pongono l’accento sulla disattivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016, l’eliminazione della Tasi sulla prima casa, l’esenzione Imu sui terreni agricoli, il superammortamento al 140 per cento per i macchinari acquistati dalle imprese, la decontribuzione al 40 per cento per le assunzioni a tempo indeterminato, la proroga dell’ecobonus, lo stanziamento per i farmaci innovativi, l’aumento della no tax area per i redditi di pensione, l’istituzione del Fondo per la lotta alla povertà, l’aumento a 3000 euro del tetto all’uso del contante.

L’Assemblea con 162 voti favorevoli e 125 contrari  rinnova la fiducia al governo, approvando definitivamente il ddl n. 2111-B, recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016). Approva poi definitivamente il ddl n. 2112-B, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.

Infine, l’Assemblea approva definitivamente il ddl n. 1880-B, che contiene la Riforma della RAI. grazie alla quale l’emittente viene messa sotto lo stretto controllo del governo. Altro che sottrarla ai partiti, come aveva promesso Renzi (…capo del governo e segretario del Pd).

Al termine della seduta  chiedo un giudizio sul ddl di stabilità al senatore Vittorio Fravezzi componente della Commissione Bilancio e vice presidente vicario del gruppo della Autonomie PSI MAIE, il quale  mi ha dice testualmente: “Il disegno di legge di stabilità approvato oggi in via definitiva dal Senato ha molti meriti, soprattutto quello di puntare sulla ripresa economica rispondendo anche ai bisogni delle imprese, dei lavoratori dipendenti e delle famiglie. La manovra contiene molte norme volte a far crescere e rendere più competitiva la nostra economia, puntando soprattutto sul rilancio degli investimenti pubblici. Dopo anni crescono gli stanziamenti in favore del settore infrastrutturale e si supera, almeno parzialmente, il patto di stabilità interno che aveva frenato in questi anni gli investimenti dei Comuni virtuosi. C’è stato un cambio di rotta, ed il governo ha avuto il coraggio di rompere con alcuni “dictat” imposti dall’Ue, forse troppo rigidi in quanto non tengono conto della situazione in cui versa la nostra economia reale. Bene anche le diverse misure fiscali che hanno impatti positivi sulle imprese, come le misure di welfare a vantaggio dei lavoratori dipendenti e delle famiglie. Per attuare tutto ciò sono stati sfruttati tutti i margini di flessibilità possibili che ci auguriamo la UE possa riconoscerci una volta superate le riserve espresse a novembre. Senza che venisse stravolto l’impianto originario della manovra – prosegue Fravezzi  – il testo è stato migliorato durante il suo passaggio parlamentare. Esprimiamo particolare soddisfazione per l’esser riusciti a risolvere diverse questioni sollevate e sostenute dal nostro Gruppo come il rispetto dell’accordo finanziario del 2014 che garantisce alle Province Autonome di Trento e Bolzano certezza nella programmazione finanziaria per gli anni futuri e l’esclusione delle due Province autonome da richieste di compartecipazione alla spesa sanitaria, le agevolazioni per l’edilizia popolare e per i piccoli agricoltori, la riapertura dei termini per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci e la trasformazione agevolata in società semplice delle società (possibilità ampliata anche alle imprese individuali), l’equiparazione dell’Imis all’Imu per evitare la doppia imposizione per i fabbricati non locati nonché le misure per il rientro dei cervelli e quelle a sostegno dei Vigili del Fuoco Volontari”.

La seduta termina alle ore 1735 con l’arrivederci al 12 gennaio e gli auguri (anche da parte nostra, a tutti i lettori) di buon Natale e buon anno.

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