RITA PAVONE FA 80/ Buon compleanno all’anti-diva ribelle per eccellenza: “Una cifra importante ma che non sento pesante”

di ALESSIA ALIMONDA/ ​Rita Pavone ha festeggiato i suoi ottant’anni, una cifra importante che, come ha dichiarato lei stessa, “non sente pesante”. E come potrebbe? La sua è stata una carriera incredibile, costellata di successi che l’hanno resa un’icona della musica italiana e non solo. La sua storia, fatta di talento e scelte coraggiose, è la dimostrazione che passione e determinazione sono la formula per una vita di soddisfazioni.

L’inizio di un mito: “La Zanzara” vola da Torino ad Ariccia. ​Tutto comincia a Torino, dove una giovanissima Rita lavora in una camiceria per aiutare la famiglia. Il suo destino cambia nel 1962, quando vince il Festival degli sconosciuti di Ariccia con brani resi celebri da Mina. Quella vittoria non è solo l’inizio di una carriera fulminante, ma anche l’incontro con l’uomo della sua vita, il patron del Festival Teddy Reno, che sposerà nel 1968. Un matrimonio che fece scandalo all’epoca, per la differenza d’età di 19 anni e per le polemiche legate al precedente matrimonio di lui, ma che ha resistito al tempo, regalando loro due figli, Alessandro e Giorgio.

​Dai dischi alla televisione: una stella che brilla ovunque. ​La vittoria ad Ariccia le apre le porte della RCA, e nel 1963 il successo esplode con brani come “La partita di pallone”, “Datemi un martello” e “Come te non c’è nessuno”, che diventano subito inni generazionali. La sua energia, il suo carisma e il suo fisico minuto le valgono il soprannome di “Zanzara di Torino”. ​Ma Rita non si ferma alla musica. La televisione la consacra con lo sceneggiato di Lina Wertmuller “Il giornalino di Gian Burrasca” (1964), dove interpreta il protagonista Gianni Stoppani e incide l’indimenticabile sigla “Viva la pappa col pomodoro”. Da allora, la sua presenza in TV è costante: da Studio Uno a Canzonissima, fino a Ballando con le stelle e Ora o mai più, dimostrando una versatilità e una capacità di reinventarsi in ogni epoca. Anche il cinema si accorge di lei, con i celebri “musicarelli” fatti su misura come “Rita la zanzara” e “Non stuzzicate la zanzara”.

Una carriera internazionale e una vita senza paura. ​Il suo talento valica i confini nazionali. Nel 1965, calca il prestigioso palco della Carnegie Hall di New York, un traguardo che pochi artisti italiani possono vantare. Nonostante le critiche e le difficoltà, come quelle legate al suo matrimonio, Rita Pavone ha venduto cinquanta milioni di dischi, un numero che parla da sé. ​La sua lunga carriera è segnata anche da partecipazioni al Festival di Sanremo e da momenti delicati, come l’operazione al cuore del 2005 che le ha salvato la vita. Di recente, ha continuato a scrivere la sua storia, pubblicando il suo primo libro, “Gemma e le altre”, e ricevendo il Premio Lunezia alla Carriera. ​Rita Pavone non è solo una cantante, ma un’artista a tutto tondo che ha segnato la storia della musica e dello spettacolo italiano. Con il suo carattere forte e la sua energia inesauribile, continua a essere un esempio di come affrontare la vita e la carriera, senza sentirsi mai “pesante”, anche a ottant’anni.

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