7 GIORNI IN SENATO ( n.87)/ Dall’emergenza covid-19 alle interrogazioni con risposta scritta il confronto tra maggioranza e opposizione

 di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – L’Aula ha iniziato i lavori alle ore 10 di martedì 14 luglio e il ministro della Salute, Speranza, ha reso comunicazioni sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid-19. Dal 31 maggio ad oggi i contagiati nel mondo sono passati da 5 a 13 milioni (oltre 200.000 nuovi contagi al giorno) e i deceduti hanno superato il mezzo milione: l’aumento della diffusione del virus a livello internazionale e la presenza nel Paese di focolai di cui è difficile individuare l’origine indicano la necessità di rispettare le regole di protezione, distanziamento fisico e igiene (obbligo di mascherine in luoghi chiusi, divieto di assembramenti, divieto di ingresso e transito da una lista di Paesi e quarantena di 14 giorni per chi arriva da Paesi extra europei, controllo degli aeroporti).

Il Governo adotterà un DPCM per prorogare queste misure fino al 31 luglio. Nessuna decisione è stata assunta sulla proroga dello stato di emergenza, che spetterà al Parlamento. La democrazia è una forza non una debolezza: le misure restrittive hanno trovato rispondenza nel sentire comune, non sono state imposte secondo un paradigma securitario. Il Paese si trova ancora in una fase di emergenza – il virus continua a circolare, vi sono rischi legati al rientro di italiani da viaggi all’estero o all’arrivo di cittadini provenienti dall’estero – si tratta di capire quali siano gli strumenti formali più adeguati per gestirla e per essere tempestivi nelle procedure. I paesi che hanno puntato sull’immunità di gregge sono ancora nella tempesta; l’Italia, pur non essendo ancora approdata a un porto sicuro, è sulla strada giusta e deve valorizzare il modo con cui ha affrontato una situazione assolutamente inedita.

Il Governo è impegnato su quattro fronti: assicurare a tutti i cittadini il vaccino; realizzare ospedali Covid; aumentare il personale sanitario (29.000 nuove assunzioni più 9000 infermieri) e rafforzare i servizi domiciliari; garantire l’apertura in sicurezza della scuola.

Nella successiva discussione, la sen. Binetti (FI) ha invitato il Governo a esplicitare le questioni sulle quali intende coinvolgere il Parlamento; il sen. Romeo (L-SP) ha rilevato che un piano aggiornato di prevenzione pandemica è più utile di una proroga formale dello stato di emergenza; il sen. Parrini (PD) ha condiviso l’impostazione del ministro improntata alla prudenza; la sen. Maria Rizzotti (FI) ha chiesto al ministro maggiore rigore nel controllo delle coste; la sen. Fragolent (L-SP) ha posto l’accento sulle priorità dell’azione di governo che non necessita in questa fase di strumenti straordinari; secondo la sen. Santanché (FdI) lo stato di emergenza è ingiustificato, il Governo italiano, unico in Europa, accentua la linea della massima prudenza per prolungare uno stato di soggezione e per garantirsi consenso; secondo il sen. Nencini (IV), che ha raccomandato il coordinamento con le grandi città, lo stato d’emergenza va maneggiato con cura; la sen. Fattori (Misto) ha criticato l’idea di un vaccino sicuro e duraturo; secondo la sen. Boldrini (PD) l’azione del Governo è proporzionata ai rischi; il sen. Quagliariello (FI) ha rilevato che l’emergenza non può essere la visione entro cui tenere insieme questione sanitaria e ripresa economica; secondo la sen. Cantù (L-SP) è necessario un coordinamento tra Stato e Regioni nell’ipotesi di una recrudescenza del virus; la sen. Pirro (M5S) ha riportato dati che confermano il protrarsi dell’emergenza sanitaria.

In replica il ministro Speranza ha ribadito che l’Italia è fuori dalla tempesta ma non è in un porto sicuro; ha confermato preoccupazione per il quadro mondiale, richiamando le regole di prevenzione; ha manifestato orgoglio per l’impianto universalista del Servizio sanitario nazionale e per la presenza dell’Italia nel progetto di ricerca del vaccino. Espresso parere favorevole sulla proposta di risoluzione di maggioranza, non potendo accettare le proposte dell’opposizione, che esulano dall’oggetto delle comunicazioni, il ministro si è però dichiarato disponibile a discutere la proposta della Lega sul piano pandemico.

Nelle dichiarazioni di voto, il sen. Zaffini (FdI) ha osservato che occorre una legge per prorogare lo stato d’emergenza; ha invitato il ministro a vigilare anche sui transiti nella UE; ha annunciato voto favorevole alla proposta di risoluzione dell’opposizione, contrario alla proposta di maggioranza, astensione sulle proposte di L-SP e FI. Il sen. Faraone (Italia viva) ha posto l’accento sul mutamento di fase e priorità, ha auspicato un confronto con i ministri economici e ha giudicato necessario il ricorso al Mes per migliorare le strutture sanitarie. Secondo il sen. Errani (Misto LeU) occorre contrastare l’idea che il problema epidemiologico sia risolto; il Parlamento può approntare uno strumento equilibrato per seguire l’evoluzione della pandemia. Il sen. Collina (PD) ha evidenziato la necessità di essere preparati ad affrontare una seconda ondata e di progettare la convergenza dei sistemi sanitari regionali. Il sen. Gasparri (FI) ha rilevato che il Governo, anziché spaventare operatori economici e turisti agitando la proroga dello stato di emergenza, dispone degli strumenti normativi per intervenire; ha poi criticato un’idea di lavoro agile che desertifica le città e mette in crisi le attività commerciali. Il sen. Salvini (L-SP) ha rilevato che la sola ipotesi di proroga dell’emergenza, non suffragata da dati scientifici, sta producendo danni enormi all’economia del Paese. Il sen. Toninelli (M5S) ha sottolineato le differenze tra la gestione responsabile del Presidente Conte e la gestione di Trump e di Bolsonaro; ha ricordato lo sforzo economico del Governo, la trattiva europea per i 170 miliardi all’Italia, gli errori della politica sanitaria della Lombardia che ha privatizzato i servizi.

L’esame del ddl n. 1874 (decreto rilancio) è stato rinviato alla seduta di domani, non essendo ancora concluso il lavoro in Commissione. La seduta è terminata alle ore 19:30.

Mercoledì 15 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1874, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, (decreto rilancio) già approvato dalla Camera dei deputati.

Il presidente della Commissione bilancio ha riferito sui lavori della Commissione, che non ha concluso l’esame in sede referente: considerata l’estrema ristrettezza dei tempi di conversione, di comune accordo si è rinunciato a esaminare 1500 emendamenti, nella consapevolezza della necessità dell’intervento che utilizza lo scostamento di 55 miliardi. Il sen. Pesco (M5S) ha però espresso delusione per l’impossibilità del Senato di apportare modifiche: i tempi di esame di ciascuna Camera dovrebbero essere rigorosamente limitati per consentire la doppia lettura. Il ddl è discusso senza relazione nel testo trasmesso dalla Camera. Il provvedimento che reca interventi per il sistema sanitario, la protezione civile, la pubblica sicurezza e le forze armate; fornisce liquidità e strumenti di protezione sociale alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie; garantisce e incentiva l’adozione di tutte le misure necessarie a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, pubblici e privati; sostiene le attività produttive e la domanda interna.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Grassi, Pellegrini, Lucidi, Fusco, Roberta Ferrero, Zuliani, Maria Saponara, Pillon, Simona Pergreffi, Vallardi, Ripamonti, Tiziana Nisini, Michelina Lunesu, Briziarelli, Candiani, Bossi (L-SP), Fiammetta Modena, Perosino, Floris, Mallegni, Maria Gallone, Damiani, Pichetto Fratin (FI), Mautone, Michela Montevecchi, Quarto, Maria Castellone, Cioffi (M5S), De Bertoldi, Urso, Zaffini (FdI), Steger (Aut), Comincini (IV), D’Arienzo, Mirabelli (PD).

Gli interventi delle opposizioni hanno rilevato che il provvedimento è ipertrofico, complicato, richiedendo un centinaio di decreti attuativi e contenendo troppe misure parziali ed elettoralistiche; per il taglio assistenziale degli interventi, si presta a tamponare più che a rilanciare l’economia; in un quadro in cui sono peggiorate le stime relative alla produzione industriale e all’occupazione del Paese, si profilano rischi concreti di declassamento economico e di tensione sociale.

Gli interventi di maggioranza hanno ricordato le principali misure, dalla proroga degli ammortizzatori sociali agli investimenti sulla sanità, dall’ecobonus ai contributi a fondo perduto per le imprese, dal taglio dell’Irap alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ha reso comunicazioni in vista del Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 luglio 2020: nella riunione in presenza si discuterà la proposta della Commissione europea del 27 maggio di un fondo per la ripresa di 750 miliardi (500 di sovvenzioni e 250 di prestiti), il quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la proposta franco-tedesca del 18 maggio. Entrambe le proposte – ha sottolineato Conte – sono coerenti con quanto l’Italia ha affermato: occorrono strumenti finanziari innovativi in un quadro di solidarietà debito comune, per affrontare una crisi simmetrica senza precedenti, rispetto alla quale risposte nazionali appaiono anacronistiche e inefficaci. Il rischio Covid, che viene dopo due crisi finanziarie, mette in gioco i pilastri della UE, la difesa delle catene del valore europee, la convergenza sociale. Le istituzioni europee, d’altronde, hanno già assunto decisioni che hanno superato l’angusta impostazione rigorista: la sospensione del patto di stabilità, la flessibilità sugli aiuti di Stato, i programmi d’acquisto della BCE, la linea Sure e il fondo BEI.

L’Italia – ha affermato ancora Conte – ha dato un contributo decisivo alla nuova impostazione: il Recovery fund è stato definito necessario e urgente, le decisioni vanno assunte entro luglio evitando compromessi al ribasso; i criteri di allocazione e la governance del Next generation Europe non vanno stravolti, sono centrali gli obiettivi sociali e l’economia verde, occorre assicurare nuove risorse al bilancio europeo.

Sulla questione dei rebates, il loro mantenimento è condizionato all’apertura su un accordo di alto profilo sul Next generation Europe. Dopo la pausa estiva l’Italia, che assume la responsabilità di un programma di riforme, presenterà un piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nella successiva discussione, il sen. Casini (Aut) ha apprezzato l’iniziativa franco-tedesca e ha giudicato irricevibili le lezioni di Paesi che godono di inaccettabili privilegi fiscali; i sen. Romano e Pellegrini (M5S) hanno posto l’accento sulla discontinuità di politiche economiche e sullo slancio europeista impresso dal Governo italiano; il sen. Paragone (Misto) ha spiegato che i soldi del Recovery fund non andranno all’economia reale; il sen. Saccone (FI) ha invitato il Premier ad aprirsi al confronto con l’opposizione, evidenziando che i decreti non hanno prodotto gli effetti sperati e l’Italia non riesce a spendere i fondi; il sen. Candiani (L-SP) ha confrontato le mille pagine del decreto rilancio di 55 miliardi con le quattro pagine del provvedimento con cui la Germania ha stanziato 130 miliardi; la sen. Mantovani (M5S) ha posto l’accento sulla necessità di un piano di digitalizzazione del Paese, di investimento sulla cultura scientifica e di contrasto alla fuga di cervelli; il sen. Urso (FdI) ha ricordato che, secondo stime di organizzazioni internazionali, l’Italia è tra i Paesi più avanzati quello più colpito dalla crisi Covid, con una caduta del Pil di 12 punti percentuali: in questo quadro, il Paese non può attendere, le uniche misure europee efficaci sono state quelle della BCE; il sen. Richetti (Misto) ha insistito sul ricorso al Mes quale unico strumento che mette a disposizione risorse immediate; la sen. Giammanco (FI) ha posto l’accento sul fattore tempo, ha chiesto informazioni sui fondi europei per la sicurezza sociale, ha invitato il Governo a non dimenticare il Sud e il ponte sullo Stretto; il sen. Iwobi (L-SP) ha ricordato il deficit delle istituzioni europee e ha ricordato il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo; la sen. Ginetti (IV) ha osservato che la creazione di uno strumento di debito comune europeo toglie spazio ai sovranisti e che il ricorso al Mes è irrinunciabile se sarà prorogato lo stato di emergenza; il sen. Alfieri (PD) ha ipotizzato un nuovo ruolo europeo nell’ordine mondiale governato da USA e Cina e ha sottolineato il lavoro svolto dall’attuale Governo che ha superato l’isolamento e l’ostilità del Governo precedente; il sen. Romani (FI) ha chiesto al Presidente Conte se il ricorso al Mes consente alla BCE di acquistare titoli sul mercato primario, anziché sul mercato secondario, e se il programma dell’Europa digitale e verde è compatibile con la struttura industriale dell’Italia; il sen. Salvini (L-SP) ha ricordato i provvedimenti assunti in autonomia dai Governi di Francia, Germania e Regno Unito; in Italia invece le imprese hanno anticipato la cassa integrazione, le banche non hanno erogato credito, il Governo non ha rinviato le scadenze fiscali e attende soldi europei che arriveranno forse nella primavera del 2021; la sen. Ricciardi (M5S) ha ricordato gli effetti distorsivi della politica fiscale olandese e ha auspicato un piano italiano di autofinanziamento, basato su titoli e crediti fiscali come strumenti di scambio.

La Presidenza ha comunicato la presentazione di cinque proposte di risoluzione: la n. 1 sottoscritta dai Capigruppo di maggioranza, la n. 2 del sen. Calderoli (L-SP), la n. 3 della sen. Bonino (Misto) e altri, la n. 4 firmata dai Capigruppo di opposizione, la n. 5 del sen. Paragone (Misto) e altri.

Il Governo ha espresso parere favorevole sulla proposta di maggioranza e contrario sulle altre.

Hanno svolto dichiarazione di voto a favore della proposta di maggioranza la sen. Unterberger (Aut), il sen. Errani (Misto-LeU) il quale ha ricordato che spetta all’Italia scegliere quali strumenti europei utilizzare; la sen. Garavini (IV) la quale ha annunciato voto favorevole anche alla proposta n. 3 che chiede il ricorso al Mes; il sen. Pittella (PD) ha sottolineato che è interesse del Paese fare le riforme e ha annunciato con dispiacere voto contrario alla proposta n. 3 che esula dalle questioni all’ordine del giorno.

Dall’opposizione, il sen. Fazzolari (FdI) ha argomentato che il ricorso al Mes è un atto di sottomissione per dimostrare che l’Italia ha bisogno dell’Europa, in realtà il pacchetto europeo non regala nulla al Paese che rimane invece un contributore netto: il Presidente del Consiglio dovrebbe puntare a riequilibrare rapporti di forza sfavorevoli. La sen. Bernini (FI) ha rilevato i cambiamenti europei ma ha esortato il Governo a padroneggiare e utilizzare bene le risorse, a presentare in Europa un piano di riforme più concreto e dettagliato, a revocare l’ipotesi di prorogare lo stato di emergenza. Il ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà ha posto la questione di fiducia sull’approvazione del ddl, nel testo licenziato dalla Camera.

La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione sulla fiducia che si svolgerà domani. (La seduta è terminsta alle ore 20).

Giovedì 16 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1874, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (decreto rilancio), già approvato dalla Camera dei deputati. 

Il ministro per lo sviluppo economico Patuanelli ha risposto all’interrogazione 3-01781, illustrata dal sen. Pichetto Fratin (FI), sui casi di subentro dello Stato nell’azionariato delle aziende, con particolare riferimento al Gruppo Atlantia: posto che in un’economia liberale lo Stato si limita a dettare le regole, l’ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale sociale di Autostrade per l’Italia (Aspi) si giustifica in una contingenza storica in cui lo Stato è chiamato a svolgere un ruolo guida negli assetti strategici e negli investimenti infrastrutturali. L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto e ha ipotizzato una turbativa d’asta.

Il ministro della difesa Guerini ha risposto all’interrogazione 3-01783, illustrata dalla sen. Rojc (PD), sui programmi di sviluppo della difesa sostenuti dall’Italia in ambito europeo: la partecipazione al sistema di difesa europea è un obiettivo strategico; è in atto la revisione delle regole Pesco e l’Italia è favorevole ad un aumento del fondo. Il sen. Vattuone (PD) si è dichiarato soddisfatto.

Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport Spatafora ha risposto all’interrogazione 3-01778, illustrata dalla sen. Garnero Santanché (FdI), sulle prospettive di riapertura degli stadi in condizioni di sicurezza: il ministro è impegnato a garantire la riapertura a settembre. L’interrogante si è dichiarata insoddisfatta.

Il ministro per lo Sport ha poi risposto all’interrogazione 3-01780, illustrata dalla sen. Sbrollini (IV), sull’annunciata riforma del settore sportivo: entro la settimana partiranno i bonifici per le associazioni sportive che ne hanno fatto richiesta; la proposta del credito d’imposta, che non ha trovato accoglienza nel decreto rilancio, troverà spazio nell’ambito del prossimo scostamento; il ministro ha fornito assicurazione sulle palestre nelle scuole e condivide l’esigenza di salvaguardare l’autonomia dello sport. L’interrogante si è dichiarata parzialmente soddisfatta.

Il ministro Spatafora ha risposto infine all’interrogazione 3-01782, illustrata dal sen. Romeo (L-SP), sull’elaborazione di un piano di contrasto alla diffusione delle droghe tra i giovani, riferendo sulle iniziative del Dipartimento antidroga che però non rientra nelle sue competenze specifiche; la questione della legalizzazione va rimessa al dibattito parlamentare. L’interrogante ha ipotizzato che le droghe servano a anestetizzare i giovani, a disinnescare il loro potenziale di trasformazione. La seduta è terminata alle ore 16:00. 

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