AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS al 2 febbraio/ Sceso al 3,9% il tasso di positività dei tamponi. Le ultime novità sui vaccini in Italia e nel mondo

Nelle ultime 24 ore sono stati 9.660 i test positivi al coronavirus registrati in Italia su 244.429 test effettuati (tra tamponi molecolari e antigenici). Quindi il tasso di positività è sceso al 3,9% (in calo dell’1,7% rispetto al giorno prima). Le vittime sono state 499.

Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia sono attualmente 2.214, quindi 38 in meno rispetto a ieri; gli ingressi giornalieri sono 158. I ricoverati con sintomi sono invece 20.317, quindi 57 in più.

Tutte le Regioni sotto la quota dei mille nuovi casi.  Nello specifico, la Sicilia ha comunicato il maggior numero di test positivi: 984, seguita da Campania (919) e Lombardia (912). Otto regioni continuano a non comunicare il dettaglio dei test antigenici rapidi positivi:  Sicilia, Liguria, Marche, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. (nella foto: tampone effettuato al liceo Virgilio di Roma)

VACCINAZIONI IN ITALIA E NEL MONDO

Oltre 100 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 sono state somministrate in tutto il mondo, a meno di due mesi dal lancio delle prime campagne, secondo un calcolo dell’agenzia France Presse basato su fonti ufficiali. Per la precisione 101.317.005 iniezioni di vaccino per il coronavirus sono state effettuate in 77 paesi o territori.
L’obiettivo nazionale di Israele è di “vaccinare il 90% degli over 50 nelle prossime 2 settimane”. Lo ha detto in una conferenza stampa il premier Benyamin Netanyahu secondo cui “il 77%” di questa fascia di popolazione ad oggi è stata già immunizzata”. “Abbiamo a disposizione milioni di dosi, il vaccino – ha aggiunto – è la chiave per sconfiggere il covid”. Netanyahu ha poi insistito che la campagna vaccinale in corso consentirà all’economia israeliana di diventare “la più veloce a crescere nel mondo”. Dalla prossima settimana, potrebbe essere allentato l’attuale lockdown in maniera graduale.

L’efficacia di AstraZeneca.   “A seguito delle numerose interpretazioni di stampa delle ultime ore, AIFA precisa che la posizione della Commissione tecnico scientifica è rimasta invariata rispetto a quella espressa nella riunione del 30 gennaio. In attesa di ulteriori studi, l‘indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenzialmente per la popolazione tra i 18 e 55 anni e senza patologie gravi, per la quale sono disponibili dati più solidi“. Lo precisa in una nota l’Agenzia italiana del farmaco. “Si attendono – rileva – maggiori evidenze sul rapporto beneficio/rischio del vaccino prima di suggerirne la somministrazione nei soggetti di età più avanzata”.

Il ministro della Salute Roberto Speranza – secondo quanto apprende l’Ansa – sarebbe in ‘pressing’ sull’Aifa per accelerare il via libera agli anticorpi monoclonali. Un pressing che sarebbe già in atto da tempo e che ultimamente è stato supportato da nuovi studi. L’agenzia per il farmaco ha pubblicato il 22 gennaio scorso il bando per lo studio clinico sugli anticorpi monoclonali contro il Covid-19 e proprio ieri il Presidente Palu li ha definiti “salvavita”. “Sulla loro efficacia – ha detto – ci sono fior di studi e nessuna controindicazione”. Intanto recentemente la Germania ha dato il suo primo ok alla cura.

Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per mercoledì 3 febbraio il vertice con le Regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini alla luce dei tagli annunciati dalle case farmaceutiche e del via libera al vaccino di Astrazeneca. All’incontro, in programma alle 17,30, saranno presenti anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.

Nelle vaccinazioni anti-Covid, priorità verrà data alla categoria degli insegnanti subito dopo l’immunizzazione degli anziani. E’ quanto apprende l’ANSA in merito alla rimodulazione del piano vaccinale. Gli insegnanti saranno dunque tra le categorie prioritarie per la vaccinazione. Si tratta di una bozza che potrebbe tuttavia subire ancora delle modifiche e che dovrebbe essere discussa con le regioni.

“Ci stiamo muovendo per vedere se sul mercato possiamo trovare altri vaccini”. Lo spiega il presidente del Veneto Luca Zaia, sottolineando che ritiene la cosa “legittima” se fatta nel rispetto delle regole. “E’ altrettanto legittimo – cominciare a ragionare sui comparti ‘covid free’: noi dobbiamo essere i primi con le nostre imprese”.

“Il traguardo di vaccinare tutta la regione Lombardia prima di giugno è assolutamente possibile”: è quanto ha detto Guido Bertolaso, nuovo consulente della Lombardia per la campagna vaccinale regionale, nel corso di una conferenza stampa con il presidente Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti. “Non voglio soldi, faccio il volontario e mi sono abbassato lo stipendio: da un euro a zero”, ha aggiunto.

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