Ore 12: il presidente Conte parla alla Camera. Ma la giornata decisiva per il governo è la seduta di domani in Senato. L’accusa di Zingaretti a Renzi

Il presidente del Consiglio si presenterà oggi alle 12 alla Camera e martedì mattina in Senato per rilanciare la sua azione di governo. Ma se alla Camera Italia Viva mostra crepe – dopo Vito De Filippo oggi anche Michela Rostan annuncia che voterà la fiducia – al Senato il gruppo di Matteo Renzi al momento non mostra cedimenti. E non appare all’orizzonte, dopo che l’Udc si è sfilato, un gruppo di costruttori in grado di garantire una maggioranza assoluta al Senato, dove si giocherà la vera partita. I numeri certi a Palazzo Madama, a quanto emerge anche dopo un vertice di maggioranza con il ministro D’Incà e i capigruppo, parlano di 151 senatori. “Il mio obiettivo non è mai stato cacciare Conte – dice, senza arrossire, Matteo Renzi – ma non sarò compartecipe di disegni mediocri, voteremo le misure che servono al paese ma non siamo nella maggioranza”. Il suo è un tentativo di  scrollarsi di dosso la responsabilità di aver aperto una crisi al buio. Ma per il Pd e M5s la colpa della crisi porta solo il suo nome: “Una cosa è rilanciare – attacca Nicola Zingaretti – un’ altra cosa è distruggere. Se non si rispettano le opinioni degli altri, avendo la presunzione di tenere in considerazione solo le proprie, allora viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme”. Il Pd in direzione dà il via libera al passaggio parlamentare di Conte, “è un dovere e non un diritto chiedere la fiducia”, precisa il leader del Pd.

E si aggiorna a dopo la seduta  di martedì  al Senato per capire i passi successivi. A sua volta Luigi Di Maio per il M5s aggiunge: “Non lasceremo mai gli italiani nelle mani di persone irresponsabili”. E il M5s ripete ancora una volta per bocca di Vito Crimi, di Alfonso Bonafede e dei capigruppo nelle due Camere, che “Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade”.

Ciononostante Ettore Rosato dal fronte Italia Viva sembra lasciare uno spiraglio: “Se Conte vuole, la crisi si può risolvere in due ore”. Ma il ministro Boccia rdeplica; “I parlamentari di Iv sono stati eletti nelle liste il Pd e spero che votino con il Pd”.

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