di SERGIO SIMEONE* – Tutto si può dire di Salvini, ma non che non sia lungimirante. Quando si trattò di votare per il Presidente della Commissione europea, negò i voti della Lega, a differenza del suo amico Orban, ad Ursula von der Leyen ed aveva visto giusto. Aveva subito capito che la pupilla di Angela Merkel gli avrebbe tagliato l’erba sotto i piedi.
Lui aveva proclamato che l’ Europa mai e poi mai ci avrebbe aiutato a risolvere i nostri problemi, e che anzi era il principale ostacolo al nostro sviluppo, ma quando il coronavirus ed il conseguente lock down hanno messo in ginocchio la nostra economia, Ursula, quasi a voler fare un dispetto al “capitano”, sposando il piano Merkel- Macron, ha fatto approvare il Recovery fund, con il quale l’Europa (e non i singoli Stati) si indebita per aiutare i Paesi più colpiti e tra questi innanzitutto l’Italia. Il colpo per Salvini è stato così forte che per pararlo si è affrettato a “spiegare” che ricevere gratis 80 miliardi è una grossa fregatura, facendo scompisciare dalle risate ( come avrebbe detto Totò) mezza Italia.
Ma Ursula non si è fermata qui. Nel suo primo discorso al Parlamento europeo ha annunciato che la prossima settimana la Commissione europea presenterà la proposta di abolizione del trattato di Dublino, quello che prevede che i migranti possono avanzare richiesta di asilo solo al Paese a cui sono approdati. Trattato che ha costretto per anni Italia e Grecia a tenersi tutti i profughi che approdavano sulle loro coste. Ma come, si sarà detto Salvini, io sui migranti ho costruito la mia fortuna politica. Per poter godere di questa rendita mi sono ben guardato dal partecipare alle 22 riunioni del negoziato per la riforma del trattato in modo che non se ne facesse niente ed io potessi continuare ad imprecare, rimanendo a casa, contro l’Europa che lascia l’Italia sola a lottare contro l’invasione. Ed ora la von der Leyen vuole abolire il trattato. Ma allora dica pure che ce l’ha con me. Che vuole la mia rovina politica.
Ma se per Salvini potrebbe finire la pacchia, anche per il suo compare Orban le cose potrebbero mettersi male. Lui ha pensato di essere più furbo di Salvini votando per la von der Leyen e rimanendo nel PPE, anche se guardato con disprezzo da tutti i suoi componenti , ma la Presidente non sembra voler fare sconti nemmeno al sovranista ungherese perché ha annunciato che la ricollocazione dei migranti nei vari Paesi UE dovrà essere vincolante. Ed ha ancora detto che la elargizione dei finanziamenti del recovery fund ai singoli Stati sarà subordinato al rispetto dei principi dello Stato di diritto. Insomma, come diceva Bettino Craxi, le volpi prima o poi finiscono in pellicceria. E questo vale anche per la volpe dei Balcani.
*Sergio Simeone, docente di Storia e Filosofia, è stato anche dirigente del Sindacato Scuola della Cgil
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