Indagati dalla Procura di Lodi i 5 operai che avevano lavorato sullo svincolo ferroviario dove giovedì è avvenuto il deragliamento del Frecciarossa. Devoluto ai familiari dei due ferrovieri morti il salario delle 2 ore di sciopero

(foto Ansa di Matteo Bazzi)

Per il deragliamento del treno Frecciarossa Av 9595 Milano-Salerno avvenuto giovedì mattina poco dopo la partenza, mentre viaggiava a 280 chilometri l’0ra, provocando la morte dei due macchinisti (Giuseppe  Cicciù e Mario Di Cuonzo) e il ferimento di 28 passeggeri (tre dei quali ancora ricoverati in ospedale per le ferite riportate), sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Lodi  i 5 operai che la notte precedente avevano operato sullo svincolo dove la motrice si è staccata dai vagoni finendo contro una palazzina delle Ferrovie. Questo è il primo esito delle indagini del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer, che sta eseguendo per conto dell’Autorità giudiziaria gli accertamenti sul grave incidente.

Al centro dei rilievi c’è la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in “svio“. I tecnici e gli investigatori, infatti, dovranno chiarire come mai il sistema di rilevamento non abbia ricevuto una segnalazione di “svio” ma quella di “binari per dritto“.

Lo scambio, quindi, ha immesso il treno in un binario verso sinistra (in quel tratto scorrono più binari dell’alta velocità), ma alla velocità di 290 km/h cui procedeva, la carrozza n.1 con la motrice è praticamente decollata e, 6-700 metri dopo, ha impattato contro un carrello che si trovava su un binario morto, e poi contro una palazzina. Il carrello è stato ritrovato dentro la palazzina, mentre dalla cabina di pilotaggio, sventrata, i corpi dei due macchinisti sono stati proiettati fuori ad ulteriore grande distanza.

La polizia scientifica, intanto, ha recuperato l’hard disk delle telecamere posizionate sul perimetro della stazione di segnalamento fra Livraga e Ospedaletto Lodigiano, dove ha finito la sua corsa la motrice. E si prospettano degli accertamenti irripetibili sui binari che hanno comportato per il momento l’iscrizione dei 5 operai nel registro degli indagati  per omicidio e disastro colposo.

I sindacati – che per l’occasione hanno proclamato due ore di sciopero (motivandolo come gesto di solidarietà per le vittime del disastro) – rifiutano l’ipotesi – come unica causa dell’incidente – di un errore della squadra di operai intervenuti sullo scambio poco prima. Sentiti come testi, gli operai avrebbero detto di non aver terminato il lavoro completamente, ma di aver rimesso lo scambio in ordine e che il binario dagli agenti di manutenzione era stato restituito regolarmente a quelli di movimentazione. Secondo quanto si è saputo, in questo modo la centrale di Bologna non avrebbe potuto constatare l’anomalia.

Intanto non ci sono previsioni sui tempi in cui potrà essere ripristinata la linea dell’alta velocità. L’area, infatti, è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lodi, per cui, fino a quando non sarà disposto il dissequestro, Rfi non potrà iniziare i lavori di ripristino che riguardano fra l’altro i binari e  la rete aerea per una lunghezza di circa un chilometro.

Lo sciopero dei ferrovieri-  E’ stata altissima, secondo i sindacati, l’adesione allo sciopero di due ore dei ferrovieri dipendenti di tutte le aziende di settore, deciso dopo la morte dei due macchinisti alla guida del Frecciarossa, Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, alle cui famiglie sono state devolute le due ore di retribuzione di tutti coloro che hanno aderito allo sciopero. Gli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, di Trenitalia, Orazio Iacono, e di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile, hanno avuto un primo incontro a Roma con i sindacati dei trasporti. Altri ce ne saranno nelle prossime settimane.

Le condizioni dei feriti – I familiari dei due macchinisti attendono alla camera mortuaria dell’ospedale Maggiore di Lodi il dissequestro delle salme da parte della magistratura per poter celebrare i funerali. Nello stesso nosocomio sono ancora ricoverati due feriti, uno dei quali, un addetto alle pulizie, è stato operato per ricomporre una frattura a una gamba. Altri due passeggeri si trovano negli ospedali di Cremona e Pavia, mentre gli altri 27 feriti sono stati dimessi.

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