L’INCENDIO DI NOTRE-DAME/ Si cerca di capire perché l’allarme antincendio è scattato solo alla seconda allerta. Ci vorranno anni per il restauro. L’Isis esulta

(foto di Benoit Moser per BSPP via AP)

Spento il rogo che ha devastato ieri sera e per tutta la notte la cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, è il momento della solidarietà, ma anche delle polemiche sui soccorsi giunti in ritardo e sui lavori di restauro da cui sarebbe scaturito l’incendio. E si fa un primo bilancio dei danni: la volta della navata centrale è crollata, salve invece le torri e le opere d’arte all’interno, che saranno trasferite al Louvre. Al dolore non solo dei francesi ma del mondo intero per la devastazione di uno dei monumenti più importanti e più visitati dai turisti, patrimonio dell’unanità,  fa da contraltare, per fortuna, la solidarietà manifestata da privati e imprese per finanziarne la ricostruzione: sottoscrizioni sono arrivate da imprese e privati da ogni parte; a poche ore dal disastro è stata raggiunta la cifra dic circa un miliardo dieuro.

(foto di Kamil Zihnioglu per Ansa/AP)

Intanto ha preso avvio anche l’inchiesta giudiziaria. Il procuratore di Parigi, Rémy Heitz, ricostruisce la dinamica dei soccorsi: c’è stata una prima allerta alle 18.20, ma non è stato riscontrato nulla di anomalo. Una “seconda allerta” è scattata alle 18.43, quando il fuoco era arrivato al livello della struttura. Interrogati gli operai al lavoro nella cattedrale, il presidente di una delle società incaricate del restauro assicura: “Sono state rispettate tutte le procedure di sicurezza“. Nel frattempo – ha concluso – la chiesa era stata evacuata perché una messa era cominciata poco prima”. “Nulla indica un atto doloso“, ha spiegato il procuratore tornando a privilegiare l’ipotesi dell’incidente. Ciononostante l’Isis – attraverso il Site – ha salutato l’evento come “il colpo al cuore dei crociati”, come per attribuirsene il “merito” , quasi si trattasse di un’azione terroristica e non di un evento assolutamente casuale: sciaguratamente casuale per la mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio, vista l’ampiezza del cantiere, anche perché a Parigi, in particolare nelle ultime settimane, vi sono stati una serie di incendi di palazzi, con numerose vittime, tra cui anche dei pompieri.

Comunque, a temperare il dolore per la devastazione della cattedrale, c’è la conferma dei tecnici che la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è invece crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme. In ogni caso la stabilità della cattedrale e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti. La volta della navata centrale è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia: è quanto si è visto nelle prime immagini riprese dall’interno della cattedrale nella notte dai vigili del fuoco con i rilievi in marmo apparsi bruniti dal fumo e in fondo all’abside la croce dell’Altare maggiore con a terra pezzi di legno fumante.

Tutti gli esperiti convengono che il restauro di Notre-Dame “durerà anni”, come ha detto anche il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora “troppo presto” per valutare la durata precisa della ristrutturazione. “In ogni caso – ha dichiarato ai microfoni di France Info – ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti”. Riester ha precisato che “i due terzi del tetto sono andati in fumo” e che la “guglia è crollata all’interno della cattedrale, creando un buco nella volta”, anche “una parte delle vetrate” è andata “distrutta”.

Tra tanti messaggi giunti al governo francese da tutto il mondo da segnalare quello del Papa, che “prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina”.

 

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