Vertice di centrodestra. Mandato a Salvini di incontrare M5s e Pd per le presidenze di Camera e Senato. No governo con Pd

A conclusione dell’incontro  tra i vertici del centrodestra svoltosi ieri sera a Roma a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno dato a Matteo Salvini il mandato di incontrare M5S e Pd per cercare una soluzione per le presidenze di Camera e Senato. In tale incontro tutti e tre i leader hanno chiuso ad ipotesi di fare accordi di governo con il Pd. La riunione a Palazzo Grazioli si è svolta in un clima cordiale.

Matteo Salvini era di ritorno da Strasburgo, dove, conversando con i giornalisti al Parlamento europeo, aveva detto: “Ha vinto le elezioni la coalizione di centrodestra, ma non è autosufficiente alla Camera e al Senato, però sicuramente non posso allearmi con chi ha male governato negli ultimi anni, quindi ipotesi di governi che prevedano Renzi e Boschi o Gentiloni sono inimmaginabili”. Inoltre Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti alla domanda su un eventuale governo con il M5S, ha precisato: “Nostro obiettivo è quello di un governo di centrodestra, con un programma di centrodestra, e poi chi vivrà vedrà”.

Inoltre ha precisato: “Smentisco notizie di contatti sulle due presidenze delle Camere; leggo sui giornali di retroscena, non ho sentito nessuno e siccome i contatti li terrò io con tutti, ascolterò, come è mio dovere, Di Maio, Renzi, Grasso e stasera stessa incontrerò prima gli alleati, Berlusconi e la Meloni”, ha aggiunto. “Sarebbe stata una scorrettezza incontrare gli altri prima di vedere i miei alleati”, ha precisato.

“Noi stiamo lavorando ad un programma di governo partendo da lavoro ed emergenza e se su questo programma ci sarà una maggioranza mi prendo il dovere e l’onere di governare. Non ho le smanie di andare al governo con chiunque, se per andare al governo devo portare chi è stato bocciato al voto, allora no”.

E ha precisato anche: “Io ho detto che il tetto del 3%, che fa parte delle regole, saremo contenti di rispettarlo, ma se devo trovare 31 miliardi di euro aumentando l’Iva e le accise allora contratteremo con Bruxelles in modo sereno per rispettare le esigenze italiane. L’euro è e rimane una moneta sbagliata, ma non c’è un’uscita solitaria ed improvvisa, i nostri esperti stanno lavorando ad un piano B”.

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