UNIVERSITA’/ Non è il caso di annunci-spot governativi per la ricerca

jacopodionisiodi JACOPO DIONISIO* – Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, attraverso la sua enews ha confermato lo stanziamento, che dovrebbe avvenire il 1° maggio, di due miliardi e mezzo per la ricerca. Renzi ha dichiarato che così “ricerca e cultura smettono di essere i settori da tagliare e diventano quelli su cui investire”. Non capiamo perché, allora, questi ipotetici fondi non siano presenti già nella Legge di Stabilità 2016. Ma sembra che non ci sia grande intesa sull’entità del finanziamento tra i membri del governo, visto che il ministro Stefania Giannini, sempre nel mese di marzo, aveva dichiarato che sarebbero stati stanziati 2 miliardi di euro per il biennio 2016-2017 su punti molto fumosi (‘internazionalizzazione, capitale umano, infrastrutture per la ricerca, Mezzogiorno, partnership pubblico privato’). A parte il fatto che appare singolare che l’agenda sulla Ricerca venga dettata dal presidente del Consiglio e non dal ministero di competenza. In ogni caso, Renzi deve scoprire le carte: non si capisce da dove spuntino questi fondi, non contenuti in Legge di Stabilità, né dove e come verranno investiti.
Gli interrogativi sono troppi e i timori sono istintivi: non ci sorprenderebbe che, di questi 2,5 miliardi, più della metà siano riferiti al progetto dello Human Technopole. Non accettiamo strumentalizzazioni su una data significativa come quella del primo maggio, se questi fondi veramente esistono vanno inseriti e stabilizzati immediatamente all’interno del sistema universitario statale. Occorre dire basta a misure una tantum e annunci spot: c’è bisogno di un piano di sviluppo e investimento di lungo periodo su università e ricerca, affinché il sistema non collassi completamente e si possa tornare a veder crescere il numero di immatricolati, di ricercatori e docenti, ad esempio partendo dallo sblocco delle limitazioni al reclutamento e da un investimento significativo nel diritto allo studio.

*Jacopo Dionisio coordinatore nazionale

dell’Unione degli Universitari

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