TRENT’ANNI DOPO/ Quella sede del Pd emiliano con Casini davanti alle foto di Gramsci, Togliatti, Matteotti e Di Vittorio

di MATTEO COSENZALa foto di Pierferdinando Casini davanti alle immagini di Togliatti, Gramsci, Di Vittorio e Matteotti in una sede del Pd emiliano di Casalecchio di Reno mi ha fatto ricordare una piccola storia del Pci di cui scrissi su “Paese sera”.

Era il settembre 1988, un anno prima della “svolta della Bolognina” di Achille Occhetto, ma già le acque erano in movimento se non agitate. Maurizio Valenzi, che di certo non era mai stato e mai fu nella “sinistra” interna essendo invece uno dei più autorevoli esponenti dell’area riformista (Amendola, Chiaromonte, Napolitano), scrisse una lettera ai compagni della federazione napoletana la cui minuta originale, in inchiostro verde “togliattiano”, con correzioni e cancellazioni, potete vedere nella foto.

Che cosa fosse accaduto lo lascio dire a lui: «Cari compagni, qualche settimana fa, dopo un certo periodo di assenza da Napoli, partecipando ad uno degli ultimi Comitati Federali ho notato che dalla grande parete dietro il tavolo della presidenza erano state rimosse le due gigantografie di Gramsci e Togliatti. È rimasta soltanto quella di Berlinguer. Ho chiesto a diversi compagni che cosa era successo ma non ne sapeva niente nessuno di quelli che ho interrogato. Vorrei capire quando, come e perché ciò è stato deciso e da chi. A me non pare che si tratti di una questione estetica anche se è avvenuta contemporaneamente alla ripulitura della sede. Certo, nel momento attuale la cosa acquista un particolare significato. Ma in tutti i modi sono costretto a dirvi che dissento totalmente da questa operazione perché il fatto non può avvenire casualmente considerato che una tale decisione non poteva essere presa né
dal solo segretario della Federazione, né dalla segreteria e non poteva avvenire surrettiziamente. Attendo una vostra risposta che sveli questo mistero se lo è, o che mi dia una spiegazione politica se vi è. Ci conto perché non vorrei essere costretto a riproporvi la questione in modo meno riservato. In attesa, fraterni saluti. Maurizio Valenzi».

L’ex sindaco di Napoli consegnò la lettera a Umberto Ranieri che la girò al segretario della federazione, Antonio Napoli. E questi , peraltro della medesima area riformista del Pci, rispose puntualmente con la lettera (firma in inchiostro verde togliattiano) che potete leggere in foto e nella quale negava che l’operazione fosse stata una “scelta politica” ma che era stata determinata da una “valutazione estetica”. Sia stato come sia stato, l’operazione e lo scambio di lettere fotografavano (è il caso di dire) plasticamente quanto stava avvenendo. Ora, vedo quelle foto bolognesi in cui mi sembra ci sia qualcosa di strano. E, senza alcuna malizia, ho l’impressione che quelle quattro foto (sicuramente due più delle altre) siano abusive in quella sede e che Casini sia a casa propria.

Commenta per primo

Lascia un commento