Tre rumeni catturati per la rapina compiuta ai danni del medico e della moglie a Lanciano. Ancora ricercato il capo, che pare sia un pugliese

Era capeggiata da un italiano la banda criminale che a Lanciano ha compiuto la rapina in casa del medico abruzzese massacrandolo di botte e tagliando il lobo di un orecchio alla moglie per costringerli prima a confessare dove si trovava la cassaforte (inesistente) e poi a dare i codici per il prelievo con le carte del bancomat e della carta di credito. L’uomo, secondo la descrizione della vittima di una precedente rapina, “forse è un pugliese”. Proprio da questa testimonianza è dipesa la svolta che oggi ha portato, intanto, all’arresto dei tre romeni componenti di quella banda. “Anche se ho visto solo gli occhi dietro un cappuccio e sentito le voci, il capo forse è un pugliese e gli altri sono dell’Est Europa”, da detto il commerciante Massimiliano Delle Vigne ricordando il pestaggio subito.

I tre banditi fermati oggi stavano tentando la fuga ed erano diretti in Romania. Un quarto (forse proprio il capo) sarebbe riuscito a fuggire. Avevano addosso circa 3.400 euro. La Golf nera del medico, con cui erano fuggiti, è stata bloccata dopo un inseguimento dai carabinieri: è rimasta danneggiata sulla fiancata sinistra per un incidente avvenuto durante la fuga.

“La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l’ora”. Così ha detto il dottor Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso degli arresti. “Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l’ha sempre caratterizzata”, ha aggiunto.

”Li hanno presi? Bravi, ma a me non cambia niente. Certo, se me li dovessero far vedere in faccia, forse potrei riconoscerli”, dice una delle altre vittime della banda di altre rapine violente, il commerciante Domenico Iezzi, a cui è stato tagliato un dito. ”Mentre era lì a gonfiarmi di botte pieno di sangue uno di loro ha alzato leggermente il passamontagna e mi ha urlato di non guardarlo: non so – conclude – forse, ce la potrei fare. Fatemi vedere qualche foto”.

“Grazie alle nostre Forze dell’Ordine.  Queste bestie devono marcire in galera! #tolleranzazero”, commenta in un tweet il ministro Salvini. Si immagina che si riferisse anche (e soprattutto) al capo della banda, italiano, che invece deve essere ancora individuato e catturato.

PER I PRECEDENTI VEDI ANCHE: https://www.altroquotidiano.it/sequestrano-per-rapina-medico-e-famiglia-nella-villa-in-abruzzo-e-tagli-un-orecchio-alla-padrona-di-casa-per-farsi-consegnare-bancomat-e-carta-di-credito/

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