TERZA CONSULTAZIONE AL QUIRINALE/ Ultimo tentativo: rinuncia di Cinquestelle e Lega a Palazzo Chigi per un governo con un programma di tre punti. Ma Salvini non ci sta

Giornata di consultazioni-lampo di Mattarella oggi al Quirinale: 20 minuti per ciascun gruppo politico e chiusura in prima serata con la presidente del Senato, Casellati, e, infine, con il presidente della Camera, Fico. Dopo di che il capo dello Stato prenderà una decisione sull’assegnazione dell’incarico di formare il nuovo governo e, soprattutto, quale governo.

Il primo gruppo ad essere ricevuto stamattina sarà quello dei Cinquestelle, il cui leader, Luigi Di Maio,  ieri pomeriggio ha lanciato in tv la proposta a Salvini di un esecutivo politico Lega-5Stelle guidato da un premier terzo, ma senza Berlusconi. Contestualmente Di Maio ha annunciato il proprio passo indietro con la rinuncia alla sua candidatura per Palazzo Chigi e lanciando l’ipotesi di un accordo su pochi punti  programmatici (reddito di cittadinanza, modifica della legge Fornero, legge anticorruzione) per evitare il ricorso a un governo di tecnici. Ha ribadito, contestualmente, che il M5s voterà contro ogni altro tipo di governo: ‘di tregua’ o ‘del presidente’. Se la Lega dirà no, ‘non resta che il voto’. E, per scongiurare l’esercizio provvisorio, i pentastellati sono pronti a votare solo una ‘manovrina’ pre-elettorale per decreto che eviti l’aumento dell’Iva. Se la volontà di cambiamento espressa dai cittadini nelle urne fosse ignorata, Di Maio avverte che “è a rischio la democrazia rappresentativa”.

Ma su quella proposta non c’è stato alcun passo avanti nell’ennesimo “vertice” del centrodestra svoltosi nella tarda serata di ieri nella sede berlusconiana di Palazzo Grazioli a Roma, anche se Salvini ha ribadito di condividere l’aut aut di Di Maio “meglio il voto subito che un governo del presidente“. E Berlusconi avrebbe replicato: “Forza Italia dentro il governo e nessun appoggio esterno a un governo Lega-Cinquestelle”.

E infatti….

M5S: NO A TECNICI – “Oggi siamo in un’altra fase e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo con reddito cittadinanza, abolizione Fornero, e una serie di misure anti-corruzione”, ha ribadito Di Maio al termine dell’incontro con Mattarella. “Quando dico – ha detto inoltre – vogliamo fare un contratto con la Lega stiamo considerando una forza politica: la novità è che siamo disposti a trovare un presidente del Consiglio insieme. Se abbiamo eletto delle cariche istituzionali, è bene che continuino a fare le cariche istituzionali”.”Se non ci sono condizioni per un governo politico – ha detto ancora – consapevole dei problemi degli italiani e che non faccia solo quadrare i conti, allora per noi si deve tornare al voto nella consapevolezza che sarà un ballottaggio: ora è chiaro che ci sono due realtà politiche che competono per governo di questo Paese e gli italiani sceglieranno”.

CENTRODESTRA: PRONTI A FARE NOI IL GOVERNO – “Confidiamo che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza, che contiamo di poter trovare mettendoci in campo personalmente perché, stanti così le cose, la nostra coalizione rappresenta l’ambizione e la speranza di 60 milioni italiani. Confidiamo di poterci mettere nelle prossime ore finalmente a lavoro”, ha detto con voce concitata Matteo Salvini, a nome della delegazione del centrodestra, al termine delle consultazioni.

E il Pd? Sta a guardare, costretto dalla maggioranza renziana a continuare ad augurarsi che si arrivi alla soluzione peggiore per l’Italia, per consumare la sua “vendetta” contro l’elettorato che l’ha bocciata?

A mezzogiorno è entrata nello studio di Mattarella la delegazione del Pd. Dopo le quattro saranno ricevuti Leu, le Autonomie e i gruppi misti di Camera e Senato. Alle 17.30 e alle 18 saranno sentiti, infine i presidenti delle Camere.

 

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