Tentativo in extremis del presidente Steinmeier per evitare che la Germania torni di nuovo alle urne dopo il no dei liberali alla coalizione con la Cdu della Merkel

Germania disorientata dopo la rottura della trattativa tra i liberali di Lindner e la Cdu di Angela Merkel per una coalizione di governo. Il capo dello Stato, Frank-Walter Steinmeier, ha rivolto un appello a tutti i partiti in Germania: “Mi aspetto che siano disponibili al dialogo per formare un governo in tempi vicini. Tutti i partiti sono tenuti a servire il Paese. Chi si presenta alle elezioni per avere la responsabilità politica non può tirarsi indietro quando ce l’ha nelle sue mani”.

Tre gli scenari ora possibili: a) una Grosse Koalition con l’SPD, b) un governo di minoranza, c)  nuove elezioni. Per il leader del partito della destra oltranzista tedesca Alternative fuer Deutschland, Alexander Gauland, “è tempo che Merkel se ne vada”. L’Spd  intanto esclude una nuova edizione della Grosse Koalition dopo il fallito tentativo di un governo Cdu-Csu, Verdi e Liberali. Piuttosto i socialdemocratici chiedono di andare a nuove  elezioni.

La Spd, per bocca del leader Martin Schulz, ribadisce in conferenza stampa che “il suo partito non teme nuove elezioni” e “non è disponibile per una nuova Grosse Koalition“. Secondo Schulz il deludente risultato elettorale di fine settembre è stata “una chiara risposta negativa dei tedeschi all’esperienza della grande coalizione Spd-Cdu/Csu”. Con il 14% in meno la Germania ha fatto capire di non volere più una coalizione rosso-nera, ha continuato il leader socialdemocratico. Per questa ragione, l’Spd si dice pronto a nuove elezioni. Rispondendo ad una domanda, Schulz ha aggiunto che Merkel non lo ha chiamato dopo il fallimento dei colloqui esplorativi.

Il leader della Fdp, Christian Lindner ha affermato: “Siamo consapevoli della situazione difficile in cui si trova ora il paese e una decisione del genere non si prende con leggerezza” , motivando davanti alla stampa la decisione di ieri di lasciare il tavolo della trattative per il governo ‘giamaica’. “Abbiamo fatto molti compromessi sulla finanza, sull’Europa”, ha continuato. “Ma noi vogliamo essere fedeli alle nostre idee e ai nostri elettori”, ha aggiunto.”Come si fa a governare quattro anni insieme, se non c’è un fulcro comune, se non c’è una idea comune di come gestire il futuro? Quali sono le idee comuni venute fuori in questi 50 giorni dalla ‘giamaica’?”, ha continuato.

Lindner ha ricostruito brevemente i negoziati, affermando che la sua decisione è maturata a partire da giovedì scorso, allo scadere del primo ultimatum. “Fra il 2009 e il 2014 si è affrontato il salvataggio dell’euro; fra il 2013 e il 2017, la questione dei profughi. Chissà cosa succederà nella prossima legislatura”, ha continuato, insistendo sulla necessità di una reciproca fiducia fra i partner di governo. Lindner ha anche affermato che la Fdp è stata “descritta come partito euro-critico, come disumano”, e questo non rispecchia il clima di fiducia che serve per mettere su un esecutivo

Secondo la Merkel, invece, è  il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier a dover decidere la direzione della politica tedesca, all’indomani del fallimento delle trattative per il governo “giamaica”. La cancelliera sostiene che il presidente ha la possibilità di stabilire il percorso verso una formazione del governo, senza ricorrere a nuove elezioni.  Nella Cdu si ritiene che il presidente possa esercitare la sua influenza su Martin Schulz, per riaprire il dialogo su una possibile Grosse Koalition.

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