TEMPI SUPPLEMENTARI/ Serie A: il Napoli con un “aiutino” resta in scia della Juventus capolista. Roma, l’ottava meraviglia di Spalletti è servita. Milanesi sempre sulle montagne russe. Lotta salvezza: risalita Carpi, nei guai Udinese e Atalanta

eldi Fabio Camillacci/

Il Napoli tiene il passo della Juventus capolista. I partenopei vincono 1-0 a Palermo senza brillare e restano a -3 dalla vetta. Al Barbera decide un rigore inventato dal solito mediocre arbitro Rocchi: fallo in attacco di Albiol che il direttore di gara trasmorma in penalty. Dal dischetto Higuain non sbaglia e adesso è capocannoniere con 27 reti. Nell’altro posticipo del 29° turno: Lazio-Atalanta 2-0. Palermo e Atalanta con queste due nuove sconfitte finiscono così risucchiate dalle sabbie mobili della zona retrocessione: i rosanero sono quart’ultimi a +1 sul Frosinone terz’ultimo, i bergamaschi sono a +4 ma attenzione alla risalita del Carpi. Missione difficile per il neoallenatore del Palermo Novellino dopo i danni fatti da patron Zamparini a livello tecnico.

Luciano Spalletti sull’ottovolante. Ha dell’incredibile la metamorfosi della Roma maturata in appena 2 mesi di lavoro (intenso non blando come ai tempi di Garcia) col tecnico di Certaldo alla guida di Trigoria. Alla “Dacia Arena” di Udine i giallorossi confermano l’ottimo momento di forma, battono 2-1 i friulani sempre più invischiati nella lotta per non retrocedere e consolidano il terzo posto grazie al pari interno della Fiorentina contro un Verona fanalino di coda, quasi spacciato, ma che non regala niente a nessuno. Gigliati comunque fragili e involuti, sulla scia di quanto visto contro Roma e Tottenham. Più di un campanello d’allarme per Paulo Sousa. E adesso il vantaggio della Roma sulla Viola è di 5 punti. Si allarga dunque il solco in classifica tra le prime 3 (Juventus, Napoli e Roma) e le altre. Ritrova il gol il tanto contestato Dzeko che apre le marcature, raddoppia Florenzi con una rete capolavoro: una giocata alla Dani Alves. Il sigillo di Bruno Fernandes nel finale non intacca le certezze di una squadra letteralmente rigenerata da Spalletti. Rigenerata nel gioco, nella tecnica, nella tattica, nella tenuta atletica, nella fase difensiva e nella testa. In 10 partite: un pareggio, una sconfitta, all’inizio dello Spalletti 2.0, poi 8 successi di fila. In poco tempo, l’allenatore toscano ha rimesso in piedi quella “giostra” che tra il 2005 e il 2009 esaltò i tifosi romanisti, ricevendo elogi e apprezzamenti  in Italia e all’estero. Da Totti-Perrotta-Mancini-Pizarro, a Salah-Perotti-El Shaarawy-Florenzi: sono cambiati gli interpreti ma la sostanza di schemi e gioco è la stessa. Tanta roba, per dirla alla Spalletti. Aggiungiamo che nei singoli questa Roma è nettamente più forte della prima gestione Spalletti.

Colantuono al capolinea? I Pozzo, proprietari dell’Udinese, stanno per esonerare mister Colantuono: in pole c’è Calori, ex giocatore dei bianconeri. Ma a fine partita gli ultras friulani hanno contestato duramente i calciatori visto che l’Udinese nelle ultime 11 giornate ha vinto soltanto una partita (col Verona ultimo in classifica) e al momento si trova solo a +4 sul Frosinone terz’ultimo battuto 2-1 dal mai domo Carpi di Castori. E dire che l’Udinese al termine del girone di andata con 24 punti nel carniere era considerata praticamente già salva (era a +9 dal terz’ultimo posto). Dal giro di boa in poi, un crollo verticale: solo 6 punti in 10 partite.

Tensione alla “Dacia Arena”. Alla luce di questo crollo, al termine di Udinese-Roma i giocatori friulani sono stati chiamati sotto la Curva e pesantemente presi di mira dagli ultras bianconeri, col capitano Di Natale che ha cercato di calmare gli animi. La protesta era già scattata prima della partita, con i tifosi della Curva Nord entrati allo stadio con 15 minuti di ritardo per protestare contro i deludenti risultati della squadra. La contestazione poi è andata avanti anche all’esterno dello stadio con attimi di forte tensione. Nel calcio ormai tutto il mondo è paese: pure nella tranquilla Udine, ultras sul piede di guerra, minacciosi e violenti. Immagini che stridono con quei settori della “Dacia Arena” affollati da famiglie e bambini sorridenti, felici di sventolare i vessilli bianconeri nonostante l’ennesima sconfitta. L’immagine più bella rimane però l’abbraccio tra Totti e Di Natale durante Udinese-Roma: due monumenti calcistici, due bandiere malinconicamente in panchina.

Milanesi a corrente alternata. Inizio di stagione favorevole all’Inter, rossoneri in grande difficoltà; poi forte flessione nerazzurra e rinascita milanista. Ora, ritocca al “Diavolo” piangere. Dopo la netta sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo, ecco uno squallido 0-0 a Verona col Chievo. Per i rossoneri la zona Champions torna a essere una chimera perchè attualmente è lontana 11 punti. Meglio tornare con i piedi per terra e concentrare le forze sulla corsa all’Europa League e sulla finalissima di Coppa Italia. Il realismo di Barbara Berlusconi era tale. “Il nostro obiettivo è l’Europa League”, disse tempo fa Lady B. Già all’epoca scrivemmo che aveva ragione, inutile illudere i tifosi sulle reali potenzialità di questo Milan costruito male. La panchina di Mihajlovic (che non è mai piaciuto al Cavaliere Berlusconi) scricchiola sempre di più. Sorride invece la sponda nerazzurra del Naviglio e nel gioco delle montagne russe meneghine, si consolida la posizione del “Mancio”. Contro il Bologna è arrivata la seconda vittoria casalinga consecutiva che ha permesso di agganciare la Fiorentina al quarto posto. La terza vittoria interna di fila se consideriamo anche il 3-0 rifilato alla Juventus in Coppa Italia. Mancini è stato bravo a ricompattare lo spogliatoio e l’ambiente dopo una brutta crisi; l’obiettivo Champions rimane pertanto nelle corde di questa squadra in cui ultimamente brilla su tutto il talento di Perisic, un grande giocatore purtroppo discontinuo come tutti i calciatori slavi. La Roma terza in classifica è a +5 punti sui nerazzurri e sabato prossimo per l’anticipo del 30° turno è in programma proprio Roma-Inter.

Lotta salvezza avvincente. Giornata dopo giornata, le ultime della classe risalgono la china rimettendo tutto in discussione. La volta scorsa fu la vittoria del Frosinone contro l’Udinese, oggi il successo del Carpi (penultimo a 25 punti) sui ciociari (terz’ultimi a 26). Gli emiliani sono così tornati prepotentemente in corsa nella lotta per restare in A: il Palermo quart’ultimo ha soltanto 2 lunghezze di vantaggio sul Carpi. Risucchiate Udinese e Atalanta. Mentre, sono tornate in zona tranquilla le due genovesi. In questo 29° turno: rocambolesca vittoria rossoblu a Marassi contro il Torino di Immobile (doppietta). Dalla doppietta di un grande Ciro (splendido il secondo gol) al ribaltone genoano. Nell’anticipo del sabato, prezioso punto a Empoli per la Sampdoria. Il prossimo week end la 30° giornata, poi sosta per gli impegni delle Nazionali: pertanto, a Pasqua come a Natale la Serie A riposerà.

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