TEMPI SUPPLEMENTARI/ Roma, tra gioia e lacrime: nel “Totti day” giallorossi secondi. Napoli 3°. Impresa del Crotone: è salvo! Empoli in B. Grande commozione per l’ultima del Capitano giallorosso

di FABIO CAMILLACCI/ Non è facile per chi scrive, raccontare l’ultima gara da professionista di Francesco Totti, eterna bandiera della Roma. Non è facile descrivere la fine di un’epoca, l’addio al calcio dell’ultima bandiera, il simbolo di un calcio d’altri tempi: un calcio romantico che non c’è più. Ho visto Totti esordire in prima squadra in Coppa Italia e ricordo che commentai “però, niente male sto ragazzino”; poi l’esordio in A nel 1992 e nel 1994 il primo gol nel massimo campionato, al Foggia, la prima rete di una lunga serie. Domenica 28 maggio 2017 passerà tristemente alla storia perchè Francesco Totti a quasi 41 anni fa scorrere i titoli di coda sulla sua meravigliosa carriera in giallorosso. Il più grande di sempre del pianeta Roma e forse del calcio italiano. La fine di un’epoca dicevamo e di epoca si tratta: sono passati tre papi, quattro presidenti della Repubblica e sei sindaci di Roma. “Totti è la Roma”, sentenzia la Curva Sud con uno striscione che cesella la meravigliosa coreografia dedicata al Capitano.

Numeri impressionanti per Totti con la maglia della Roma. Record di presenze : 784,  di cui 618 in Serie A. Re dei bomber con 307 reti, di cui 250 in Serie A. Solo Silvio Piola meglio di lui con 274 gol ma Totti è l’unico calciatore italiano ad aver segnato così tanto con una sola maglia. E ancora: 91 rigori trasformati su 113 totali, in Italia anche in questo nessuno come il Capitano romanista; 25 campionati di Serie A come Paolo Maldini, nessuno come loro; nel novembre 2014, a 38 anni, segnando al Cska Mosca, Totti è diventato il più anziano marcatore della storia della Champions League; record assoluto di doppiette in A, ben 46; 4 le triplette; 7 I trofei vinti, uno scudetto, due coppe Italia, due supercoppe italiane, un Europeo Under 21 e un campionato del Mondo. A proposito di azzurro: sono 9 i gol realizzati da Totti con la Nazionale in 58 presenze.

Il “Totti day”. Francesco Totti prima di Roma-Genoa, inizia dalla Curva Sud un giro di campo da brividi e lacrime. La Roma alla fine vince a fatica 3-2 ma i 3 punti valgono il secondo posto e l’ingresso diretto ai gironi di Champions League. Al Napoli non basta la vittoria per 4-2 a Genova contro la Sampdoria: i partenopei chiudono al terzo posto e faranno i preliminari di Champions. A fine partita, dopo la gioia per un successo maturato praticamente all’ultimo respiro grazie alla zampata di Perotti, nel momento in cui Francesco Totti saluta per sempre la Roma, da giocatore, un silenzio surreale scende sullo stadio Olimpico gremito da 68mila spettatori. Qualcuno prova a intonare qualche coro, ma non c’è la forza: le musiche del Gladiatore, del Re Leone, di Morricone e poi La vita è bella, fanno da colonna sonora all’ultimo giro di campo del Capitano della Roma. Piangono tutti, sugli spalti, in tribuna stampa e in campo; piange anche chi vi scrive davanti alla tv. Gli unici fischi, brutti e fuori luogo sono per il presidente Pallotta e per Spalletti che andrà all’Inter. Resta però un grande traguardo centrato dal tecnico di Certaldo: secondo posto alle spalle della super Juve e davanti a un grande Napoli col record di punti: 87. Per il resto, c’è una commozione generale che nessuno dimenticherà. Soprattutto Francesco.

Il discorso finale commuove tutti. Quando arriva a centrocampo, dopo aver lanciato un pallone in curva e averci scritto sopra “mi mancherai”, Totti prende il microfono e legge il discorso preparato con Ilary ma prima precisa: “Se non ce la faccio continua mia figlia Chanel che non vede l’ora, in questi giorni piangevo a casa da solo come uno scemo”. Prova a scherzare Totti, ma del ragazzo spiritoso che tanto piace in tv non c’è traccia. C’è solo un calciatore che dice: “Adesso divento grande”. E quindi legge, riuscendo ad arrivare fino in fondo nonostante la grande commozione: “Grazie Roma, grazie a mamma e papà, grazie a mio fratello, ai miei parenti, ai miei amici. Grazie a mia moglie e ai miei tre figli. È impossibile raccontare ventotto anni di storia in poche frasi. A un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e così il tempo ha deciso. Maledetto tempo. Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati i pantaloncini e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino. Io voglio dedicare questa lettera a tutti voi, ai bambini che hanno tifato per me, a quelli di ieri che ormai sono cresciuti e forse sono diventati padri e a quelli di oggi che magari gridano Tottigol. Mi piace pensare che la mia carriera diventi per voi una favola da raccontare. Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai. Spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore. Questa volta non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà dopo. Concedetemi un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore. Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Siete e sarete sempre la mia vita: smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore. Vi amo”. Le lacrime di tutti scorrono copiose. Grazie di tutto Capitano.

I verdetti dell’ultima di campionato: Crotone salvo. Questo il podio finale: Juventus 91 punti e campione d’Italia per la 6° volta di fila (bianconeri corsari anche a Bologna per 2-1 nell’anticipo del sabato), Roma 87, Napoli 86. Alla fantastica Atalanta di Gasperini riesce pure il sorpasso in extremis sulla Lazio: i bergamaschi nell’anticipo battono 1-0 il Chievo e scavalcano i biancocelesti sconfitti 3-1 a Crotone. Atalanta 4°, Lazio 5°: entrambe in Europa League col Milan (6°) oggi battuto 2-1 nella platonica sfida di Cagliari. Ma il ribaltone che fa notizia si registra in coda: il Palermo, già retrocesso col Pescara, supera 2-1 l’Empoli al Barbera condannando i toscani alla retrocessione perchè come detto il Crotone allo Scida stende la Lazio. Sorpasso all’ultimo respiro e salvezza per i calabresi. Una salvezza impensabile 2 mesi fa: il Crotone sembrava condannato e invece il lavoro, la continuità di risultati e la tenacia hanno premiato la squadra del bravo mister Nicola. Complimenti anche alla società calabrese che quando le cose andavano male ha rinnovato la fiducia all’allenatore. E complimenti al tanto bistrattato Dzeko che vince la classifica cannonieri con 29 gol, davanti a Mertens (28) e Belotti (26). Il bosniaco della Roma oltre all’olandese del Napoli e al “Gallo” del Toro si mette alle spalle bomber di razza come Icardi e Higuain. Nel giorno del “Totti day” si festeggia a suon di reti in alcune gare platoniche dell’ultimo turno: Torino-Sassuolo 5-3, Fiorentina-Pescara 2-2, Inter-Udinese 5-2. Cala il sipario sulla stagione 2016-17, la prossima inizierà con un vuoto enorme: sarà la prima senza Totti dopo 25 anni. Impossibile trattenere le lacrime.

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