TEMPI SUPPLEMENTARI/ Juve cannibale: CR5000 nel derby col Torino e lo strapotere bianconero continua. Inter: davanti a Marotta, cucchiaio ricostituente di Icardi dopo il flop Champions

di FABIO CAMILLACCI/ Benvenuti al turno di campionato più spezzatino che mai. Infatti, la 16° giornata aperta da due anticipi del sabato, si concluderà soltanto martedi 18 dicembre con Bologna-Milan: in mezzo, le partite della domenica e il “Monday Night” Atalanta-Lazio. Serie A dunque sempre più spalmata: stavolta addirittura su 4 giorni. E’ lo scotto da pagare nell’era delle pay-tv , principale fonte di sostentamento per quasi tutti i club italiani. Fa eccezione la super potenza Juventus che introita anche dallo stadio di proprietà, dal merchandising e dalle sue numerose vittorie. Vittorie soprattutto nazionali certo, però, i bianconeri, anche se non alzano la Champions League dal 1996, negli ultimi 3 anni sono arrivati per ben 2 volte in finale e questo le ha permesso di fare cassa grazie ai ghiotti premi Uefa. Ecco perchè in Italia insomma non c’è partita: Madama resta padrona con un momentaneo +11 sul Napoli e un +14 sull’Inter. Il platonico titolo d’inverno è praticamente dietro l’angolo. La squadra di Allegri si conferma cannibale anche nel “Derby della Mole” disputato all’Olimpico Grande Torino e continua a battere tutti i record: 46 punti nelle prime 16 giornate, frutto di 15 successi e 1 pareggio. Nessuna sconfitta. Molti tifosi juventini e molti addetti ai lavori continuano a dire che la Juve non gioca bene. D’accordo, ma vince. E’ pratica, cinica e piena di grandi calciatori capaci di fare la differenza in ogni momento. Ribadiamo: nel calcio è più facile giocare bene che vincere e alla Juve riesce facile vincere in Italia dove è imbattuta. Discorso diverso in Champions: 2 sconfitte in 6 gare nel girone per i bianconeri. Ripetiamo quindi quanto scritto dopo la battuta d’arresto di Berna contro lo Young Boys: per provare a centrare la tanto agognata Coppa dalle grandi orecchie (principale obiettivo stagionale), la Juventus dovrà invertire la tendenza migliorando gioco e ritmo a partire dagli ottavi di finale. L’Europa è un’altra cosa.

Torino-Juventus 0-1. Contro il volenteroso e interessante Toro di Mazzarri, la Juventus soffre, come spesso le capita, alla fine però, anche stavolta, riesce a trovare l’episodio che decide il match. Nella stracittadina è determinante il penalty che si procura nella ripresa il sempre più indispensabile Mandzukic: retropassaggio sciagurato dell’ex Zaza, Marione si avventa sulla sfera e anticipa il portiere granata Ichazo (entrato al posto di Sirigu infortunatosi nel primo tempo) che lo stende. Rigore netto trasformato da Cristiano Ronaldo che dunque torna a segnare dopo un periodo di astinenza e aggancia nuovamente il genoano Piatek in vetta alla classifica cannonieri (nella foto Afp-Gazzetta.it: Cristiano trasforma il rigore). Il polacco domenica sera contro la Roma potrebbe staccare un’altra volta il fuoriclasse portoghese. Per ora: 11 reti a testa. CR7, fisiologicamente un po’ stanco visto che gioca sempre, mette così la firma sul primo derby del suo regno bianconero. Un gol oltretutto storico in quanto è il numero 5000 della Vecchia Signora in Serie A. Ai granata non basta il “cuore Toro” di Belotti e compagni.  Complessivamente meritata la vittoria bianconera anche se nel dopopartita va in scena la furia del Torino. Mazzarri come spesso gli capita non ci sta e dice: “Il pareggio sarebbe stato più giusto visto che su Belotti era rigore netto. E anche su Zaza. Complimenti ai ragazzi, la partita è stata decisa da un episodio sfortunato. A noi purtroppo non è capitato…”. Il patron Urbano Cairo rincara la dose e aggiunge: “Di rigori per noi ce n’erano due e abbiamo preso un gollonzo con quel retropassaggio avventato di Zaza al portiere”. E dire che siamo nell’era del Var e della Var. Va detto che sull’1-0 l’arbitro Guida, grazie alla tecnologia, ha annullato alla Juve il raddoppio di Mandzukic per un lieve fuorigioco di Ronaldo.

San Siro: buona la prima di Beppe Marotta da amministratore delegato. Inter-Udinese 1-0: Icardi fa il “cucchiaio” alla Totti su rigore e i nerazzurri superano lo schock post eliminazione dalla Coppa Campioni. Un’eliminazione che brucia ancora tanto per come è maturata. Il bomber argentino sigla il gol vittoria grazie a un giusto penalty concesso dall’arbitro Abisso con l’ausilio della moviola in campo. Tre punti e questo basta ai ragazzi di Spalletti spenti e messi in grande difficoltà dai friulani di Mister Nicola. L’ex juventino Marotta neo dirigente interista, nella tribuna d’onore del Meazza era seduto alla destra del presidente Zhang (alla sinistra c’era il vice Zanetti). Con lui sugli spalti, l’Inter ritrova la vittoria dopo 4 partite tra A e Champions: il sesto successo di fila in casa in campionato. Maurito festeggia il suo 120° sigillo in maglia nerazzurra. Numeri che servono per ripartire dopo la grande delusione europea e che danno a Luciano Spalletti un po’ di ossigeno; anche se l’ombra di Antonio Conte rimane. Marotta starebbe lavorando per portare l’allenatore salentino sulla panchina dell’Inter a fine stagione per accontentare i cinesi che vorrebbero un “top manager” alla guida della squadra. Spalletti è bravo ma non ha il quid del vincente.

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