TEMPI SUPPLEMENTARI/ Higuain, serata da incubo contro la Juve che espugna il Meazza rossonero. Solo il Napoli tiene il passo, crollo Inter. Bentornata Var

di FABIO CAMILLACCI/ Tempo di considerazioni sul massimo campionato, al termine dello “spezzatino” valido per la 12° giornata e cominciato venerdi con Frosinone-Fiorentina 1-1. Dopo la grande delusione di Champions League contro il Manchester United e il conseguente “orecchio” mostrato da Mourinho al pubblico dello Stadium, prova di forza della Juventus al Meazza: la capolista batte 2-0 il Milan e resta a +6 sul Napoli, corsaro di sabato in casa del Genoa. Vittoria pesante quella dei partenopei su un campo ai limiti della praticabilità, causa pioggia. Ancora una volta decisivo lo spagnolo Fabian Ruiz, uno dei pochi acquisti estivi di De Laurentiis; poi, a fare la differenza, è la fortuna che caratterizza da sempre la carriera di allenatore di Carletto Ancelotti. Clamorosa l’autorete genoana. A San Siro invece apre Mandzukic, chiude Cristiano Ronaldo. Con i bianconeri avanti di una rete, il grande ex Higuain si procura un rigore (assegnato col Var) ma lo fallisce: anzi, è bravissimo Szczesny a parare il rasoterra dell’argentino. Un episodio che condiziona la gara del “Pipita” e lo innervosisce: inevitabile l’espulsione nella ripresa, per una plateale sceneggiata dopo un cartellino giallo. Come a Udine qualche anno fa quando indossava ancora la maglia del Napoli, Higuain si avventa contro Mazzoleni proferendo insulti. In settimana per l’attaccante milanista arriverà anche la stangata del Giudice sportivo (nella foto in home page: i compagni di squadra cercano di calmare Higuain). Dal treno scudetto, per ora, si stacca il vagone nerazzurro: brutta caduta a Bergamo per l’Inter di Spalletti che torna a -9 dalla vetta. L’Atalanta strapazza Icardi e compagni con un perentorio 4-1: la solita super prestazione di Handanovic e un rigorino, non bastano per uscire indenni dallo Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Dopo il filotto di vittorie in campionato e di ottime prestazioni in Champions, la caduta interista fa rumore; soprattutto perchè fino a domenica scorsa quella nerazzurra era la miglior difesa del torneo.

Frena la Lazio, avanza la Roma. Si anima la lotta per il quarto posto dopo la sconfitta del Milan e il pareggio dei biancocelesti a Reggio Emilia col Sassuolo. La Lazio generalmente è forte con le squadre deboli e debole con le squadre forti; però, il bel Sassuolo di mister De Zerbi ammirato fino a oggi non è affatto una cenerentola, visto che occupa il 6° posto a braccetto con la Roma. Inoltre, la compagine di Simone Inzaghi, rispetto all’anno scorso, subisce meno in difesa ma segna anche molto meno. L’attacco è tutto sulle spalle di Ciro Immobile. Ennesima deludente prestazione del gioiello di mercato Sergej Milinkovic-Savic: forse Lotito ha fatto male a non cederlo in estate alle cifre stratosferiche che giravano. La sponda giallorossa del Tevere intanto rifila un 4-1 alla Sampdoria, rosicchiando 2 punti ai cugini e 3 al Milan. Di Francesco all’Olimpico cala la 16° formazione diversa e ritrova i gol di Schick, il nuovo “Godot giallorosso”. Il giovane e talentuoso attaccante ceco è finalmente arrivato? Ancora presto per dirlo, soprattutto perchè il gol è l’unica cosa buona che ha fatto. Sempre più capocannoniere romanista, El Shaarawy, autore di una doppietta: meraviglioso l’arcobaleno col quale “il Faraone” disegna il 3-0.

Sorpresa: è tornata la Var. “Il protocollo”, è questo il termine di stampo democristiano, utilizzato dalla classe arbitrale per gestire a proprio piacimento l’uso della tecnologia. Fino al turno precedente, per giustificare una clamorosa riduzione dell’uso della Var, ci hanno detto: “Il protocollo prevede che la Var intervenga solo in caso di chiaro ed evidente errore dell’arbitro”. In questa giornata, invece, un po’ su tutti i campi, gli arbitri sono tornati a rivedere le immagini al monitor per correggere o confermare alcune decisioni prese. A questo punto come la mettiamo col “protocollo”? Non è che per caso sul cambiamento di rotta hanno influito le proteste di molti club, Roma in primis in quanto palesemente danneggiata a Napoli e Firenze per il mancato uso della tecnologia? Tutto è possibile in Italia dove è sempre in auge il detto: fatta la legge, trovato l’inganno. Tutto è possibile soprattutto nella casta Federale dell’Aia (Associazione italiana arbitri), da sempre un ambiente pieno di contraddizioni e divisioni interne.

Panchine roventi. Gian Piero Ventura non regge la pressione dopo il flop da c.t. dell’Italia e, a un anno di distanza dal disastro azzurro, si dimette da allenatore del Chievo al termine del 2-2 del Bentegodi col Bologna. Ma il club clivense congela le dimissioni. Nelle prossime ore se ne saprà di più. Mentre a Udine, dopo la sconfitta per 2-1 a Empoli, è sempre più sulla graticola Velazquez. La società friulana si è presa 48 ore di tempo per decidere, ma, l’esonero appare imminente. Nel frattempo, il cambio in panchina, Iachini per Andreazzoli, sembra aver fatto bene all’Empoli che aggancia proprio l’Udinese al quartultimo posto: i toscani ora giocano meno bene ma sono più pratici. Per il resto, continua a fare ottime cose l’altra neopromossa: il Parma, capace di vincere 2-1 a Torino contro il Toro. Completa il quadro lo coppiettante 2-2 tra Spal e Cagliari con i ferraresi che gettano alle ortiche il doppio vantaggio. Adesso nuova sosta per gli impegni delle Nazionali: si riparte sabato 24 novembre con gli anticipi Udinese-Roma, Juventus-Spal e Inter-Frosinone.

 

 

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