Sotto le stelle di San Lorenzo

di NUCCIO FAVA* – C’è una disumanità tragica e sconsolante che continua ad affacciarsi nelle nostre vite quotidiane. A pochi giorni dalla solenne celebrazione contro le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki il dittatore nord coreano e un presidente americano che dovrebbe esprimere i valori migliori della tradizione occidentale minacciano interventi militari senza precedenti che segnerebbero orrida morte non solo in una zona delicata e importante del Pacifico ma l’intera pace del mondo.

Nel piccolo della provincia italiana, nel foggiano, quattro uomini sono stati mitragliati in una campagna arsa e assolata, per un regolamento di conti tra clan mafiosi rivali. Vengono trucidati anche due contadini colpevoli solo di essere ritenuti possibili testimoni. Ad orrore consumato il ministro dell’interno si precipita a Foggia dopo avere prontamente fatto convocare il comitato provinciale per l’ordine pubblico. Non è mai troppo tardi in una regione, la Puglia, afflitta da anni da vecchia e nuova criminalità non meno feroce e pericolosa di ‘ndrangheta, camorra e mafia.                                                                                                                                                      Il dibattito pubblico resta concentrato sull’importanza dell’iniziativa del ministro Minniti contro l’operato di alcune Ong benché non siano il problema principale della questione migranti mettendo quasi in secondo piano la natura epocale del fenomeno biblico delle migrazioni. Operando in ogni sede dall’Ue all’Onu perché si dia vita ad una grande operazione internazionale  per affrontare in modo coordinato e solidale la principale questione del terzo millennio.

In modo scomposto e grottesco un problema così enorme diventa materia di manovre politiche deteriori, trascurando che è in gioco la vita di esseri umani che non può essere barattata con nessun calcolo di potere personale o di elezioni alle porte. Come risulta dallo sconfortante caleidoscopio trasformistico siciliano in cui tutti appaiono protagonisti e vittime, alla ricerca affannosa di un posto al sole o della mera sopravvivenza. Noi ci limiteremo a guardare in alto, nel cielo più buio della campagna lontani dalle troppe luci della città. Aspetteremo di scoprire per primi la stella filante della notte di san Lorenzo, come quando eravamo bambini e ci facevano andare a letto più tardi.

*Nuccio Fava è stato direttore del Tg1 e del Tg3 e delle Tribune politiche Rai

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