SORTEGGI DI COPPA/ Vi presentiamo le avversarie di Roma e Juventus in Champions: Shakhtar e Tottenham. Urna agrodolce per le italiane in Europa League

di FABIO CAMILLACCI/ Champions ed Europa League: terminata la fase a gironi, a Nyon in Svizzera è andato in scena il sorteggio per i primi turni a eliminazione diretta. Complessivamente tutti avversari sulla carta alla portata delle italiane, ma, bisognerà fare comunque attenzione perchè in campo europeo anche una teorica “cenerentola” può metterti in grande difficoltà. Comunque, poteva andare peggio. Partiamo dalla Coppa Campioni con gli abbinamenti per gli ottavi di finale in programma il 13, 14, 20 e 21 febbraio (le gare di andata) e il 6, 7, 13 e 14 marzo (quelle di ritorno). Per la Roma ci sono gli ucraini dello Shakhtar che hanno eliminato il Napoli; per la Juventus gli inglesi del Tottenham. Le teste di serie, in questo caso la Roma che ha vinto il girone, giocheranno il ritorno nello stadio amico. Per la Juve invece il ritorno sarà a Wembley (nella foto in home page: festeggiamenti dopo un gol per gli arancioneri ucraini e gli Spurs britannici).

Questi gli accoppiamenti degli ottavi di Champions. Dopo le estrazioni affidate all’ex giocatore di Liverpool, Real Madrid e Bayern, Xabi Alonso, ecco il tabellone completo: Juventus-Tottenham (and. 13/2 – rit. 7/3), Basilea-Manchester City (and. 13/2 – rit. 7/3), Porto-Liverpool (and. 14/2 – rit. 6/3), Psg-Real Madrid (and. 14/2 – rit. 6/3), Siviglia-Manchester United (and. 21/2 – rit. 13/3), Shakhtar-Roma (and. 21/2 – rit. 13/3), Chelsea-Barcellona (and. 20/2 – rit. 14/3), Bayern-Besiktas (and. 20/2 – rit. 14/3). Insomma, tutte gare interessanti.

Gli avversari ucraini della Roma. Il sorriso di Francesco Totti a Nyon dice tutto: sì, possiamo dire che alla Roma è andata bene. Evitati i pericoli Bayern e Real Madrid, i giallorossi come detto hanno pescato gli ucraini dello Shakhtar, una delle cosiddette squadre “abbordabili” della seconda fascia. Però, guai a sottovalutare la compagine di Fonseca, come ha sottolineato lo stesso Totti. La squadra di Di Francesco giocherà l’andata a Kharkiv, dove lo Shakhtar ne ha vinte tre su tre nel girone battendo Napoli, Feyenoord e Manchester City. Il tecnico Paulo “Zorro” Fonseca (basta vedere come si è presentato in conferenza stampa dopo aver passato il turno) ha raccolto il testimone dal mitico Mircea Lucescu centrando nel 2016-17 titolo e coppa nazionale al primo tentativo e ora punta al bis: è stato appena nominato allenatore dell’anno in Ucraina, dove i neroarancio dettano legge da tempo (6 titoli vinti negli ultimi 8 campionati).

Modulo e uomini dello Shakhtar. Nel 4-2-3-1 degli ucraini, sono tre gli uomini da tenere d’occhio: il brasiliano Bernard, che parte da sinistra e si inserisce spesso per cercare la via del gol (tre in questa Champions, di cui uno al City nella sfida chiave dell’ultimo turno); l’altro brasiliano, naturalizzato ucraino, Marlos, che con 2 gol e 2 assist ha preso parte attiva a tutti gli ultimi 4 gol dello Shakhtar in Champions. Mentre, il centravanti Facundo Ferreyra, argentino classe ’91, ha già timbrato 20 reti in stagione (2 in Champions): fu lui a punire gli azzurri di Sarri in Ucraina. Le quotazioni di Ferreyra sono in ascesa e lo stesso Fonseca lo ha esaltato così: “Ha una qualità enorme per uno del suo ruolo: è molto intelligente. Per un attaccante non è mai facile farsi trovare pronto se non ha spazi, lui se non ne ha va a trovarseli, sa dove e come muoversi, fa sempre le cose giuste”. Punti forti: organizzazione, modulo collaudato e costante volontà di costruire gioco in velocità. Punti deboli: lo Shakhtar attacca ma concede molto visto che con 33 tiri nello specchio subiti, è la squadra delle 16 qualificate agli ottavi che ha concesso di più. Infine il calendario, visto che la squadra ucraina tornerà a giocare il campionato proprio a metà febbraio, dopo una lunga sosta invernale.

Quattro precedenti tra Roma e Shakhtar: bilancio favorevoli agli ucraini. Nei quattro i precedenti tra Roma e Shakhtar Donetsk in competizioni ufficiali, tutti in Champions League, i giallorossi hanno vinto una volta sola (4-0 nel 2006-07, fase a gironi), perdendo tutti e tre gli altri confronti. In particolare, lo Shakhtar eliminò la Roma nell’ultimo confronto, proprio agli ottavi della Champions 2010-11, vincendo entrambi i match e segnando tre gol in ciascuno dei due confronti (2-3 all’Olimpico, in panchina Ranieri e 3-0 in Ucraina, in panchina Montella): erano i tempi di Willian, Douglas Costa e Luiz Adriano. Quella è stata anche l’unica occasione in cui il club ucraino ha superato gli ottavi di finale della competizione (sulle tre precedenti in cui ha superato i gironi): la corsa si fermò ai quarti, con i futuri campioni del Barcellona.

Tottenham per la Juventus. Era molto probabile che fosse una inglese, e una inglese è stata. Il Tottenham è probabilmente la migliore del lotto per la Juve, anche se il girone di Champions degli Spurs sarebbe lì a dimostrare il contrario, con 5 vittorie su 6, il Real costretto a farle da valletto e il Borussia Dortmund ridotto a comparsa. La squadra di Pochettino è una formazione matura, anche per l’Europa, che mantiene da un paio d’anni la sua ossatura base, e che può contare su uno dei migliori centravanti del mondo, Harry Kane. Sarà una prima volta assoluta fra Juve e Tottenham: nessun precedente in Europa, ma un incrocio recente in un’amichevole della scorsa estate vinta (per quel che vale) dal Tottenham 2-0, con gol di Kane e Eriksen. I bianconeri non hanno un grande passato contro le inglesi: eliminati negli ultimi cinque doppi confronti con squadre di Premier League. Gli Spurs invece contro le italiane hanno passato il turno 4 volte su 5 in Europa (Fiorentina nel 2014-15 l’unica a spuntarla) e 1 volta su 1 in Champions. E’ infatti solo la seconda volta che la squadra londinese arriva agli ottavi: la prima nel 2010-11, fece fuori il Milan allenato proprio da Allegri (1-0 a Milano firmato Crouch, 0-0 al ritorno), e poi si fermò ai quarti.

Le caratteristiche degli Spurs. Se il passato parla inglese, il presente racconta di un campionato difficile per gli uomini di Pochettino, attualmente sesti, a -18 dal City capolista (ma a -2 dal Liverpool quarto). Molto meglio in Europa, grazie anche ai 6 gol di Kane (solo Cristiano Ronaldo ha segnato di più in Champions), che si aggiungono ai 12 di campionato, a conferma di un “Uragano” che è diventato costante a livelli di eccellenza. Nella metà campo offensiva gli Spurs hanno talento e un mare di soluzioni: da Dele Alli, veterano di 21 anni da 7 gol e 6 assist stagionali; al sudcoreano Son, che ha sovvertito a suon di gol le gerarchie; ad Eriksen, che ha qualificato praticamente da solo al Danimarca al Mondiale e che accoppia solidità a qualità; fino a Fernando Llorente, panchinaro designato che però conosce bene la Juve e che quando viene chiamato risponde sempre. Il “Toro di Pamplona” contro il suo passato.

L’allenatore del Tottenham. Pochettino, tecnico per cui sono stati segnalati interessamenti di quasi tutte le big d’Europa, non ha un undici fisso né un modulo costante: alterna difesa a tre e a quattro, in casa Real ha giocato addirittura con 5 difensori, 3 centrocampisti e 2 centravanti veri come Llorente e Kane (1-1 finale). Dier è il centrocampista di contenimento , Davinson Sanchez (ex Ajax ed Atletico Nacional), Alderweireld e Vertonghen sono i tre centrali, Trippier e Ben Davies (più Aurier) gli esterni di fascia. A centrocampo si può pescare anche in un gruppone che prevede Winks, Moussa Dembelé, Moussa Sissoko, Wanyama. Insomma, tante soluzioni e tanti possibili assetti: Allegri avrà da studiare. Il ritorno si gioca a Wembley (White Hart Lane infatti è in fase di ricostruzione): un motivo in più per non storcere troppo la bocca per il viaggio inglese.

Il sorteggio di Europa League. Ben quattro le italiane in lizza: Atalanta, Lazio e Milan teste di serie, dopo aver passato il turno come prime del proprio gruppo; il Napoli no, in quanto retrocessa dalla Champions League. E infatti i partenopei hanno preso una compagine temibile: i tedeschi del Lipsia. Difficile anche l’avversario dell’Atalanta: il Borussia Dortmund. Gare di andata tutte il 15 febbraio 2018, ritorno il 22 febbraio. Ricordiamo che la finale di Europa League è in programma a Lione il 16 maggio. Ecco tutti gli accoppiamenti: Borussia Dortmund -Atalanta, Nizza-Lokomotiv Mosca, Copenaghen-Atletico Madrid, Spartak Mosca Athletic Bilbao, Aek Atene-Dinamo Kiev, Celtic-Zenit S. Pietroburgo, Napoli-Lipsia, Stella Rossa Cska Mosca, Lione – Villarreal, Real Sociedad-Salisburgo, Partizan Belgrado-Viktoria Plzen, Steaua Bucarest-Lazio, Ludogorets-Milan, Astana-Sporting Lisbona, Ostersund-Arsenal, Marsiglia-Braga. Se quello di Champions è bello e avvincente, il tabellone di EuropaLeague non è da meno.

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