Sigilli al Teatro dell’Orologio a Roma per l’uscita di sicurezza impedita da reperti archeologici

La notte scorsa la polizia ha apposto i sigilli al Teatro dell’Orologio, storico multisala nel centro di Roma (via Filllipini, una traversa di corso Vittorio Emanuele). Un provvedimento che arriva a poche ore dalla apposizione dei sigilli al Rialto al Portico d’Ottavia.

Secondo quanto riferito dai gestori del teatro, l’operazione è scaturita dalla mancanza in sala dell’uscita di sicurezza. «Noi ci abbiamo provato, con uno sforzo economico e di energie non indifferenti; siamo arrivati a tre metri dall’aprire quell’uscita, ma poi abbiamo trovato la Storia cioè dei reperti archeologici e ci siamo dovuti fermare», si legge in una nota della direzione . «Abbiamo cercato in ogni modo, credetti – dicono i gestori Gianluca Parrella e Gianluca Cheli – di aprire un varco, un dialogo. Siamo tristi e incazzati perché, in questo momento, non sappiamo come tutelare artisti e spettatori (soci, ovviamente) che ogni sera, con passione e caparbietà, continuano ad animare il nostro spazio. Cerchiamo una risposta da parte di tutta la città: cosa dobbiamo fare? Cerchiamo una risposta da parte di tutte le forze politiche: crediamo di essere un bene, un’istituzione culturale. Se non è così, ditecelo: non ha senso continuare a farci del male».

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