Senza incidenti la giornata di manifestazioni a Roma, Milano e in altre città

Da Roma a Milano, da Brescia a Palermo, tante le manifestazioni di piazza oggi, ma – ad eccezione di qualche tafferuglio a Milano – senza i temuti incidenti, benché si siano svolte a una settimana dalle elezioni politiche nazionali e da quelle regionali in Lombardia e nel Lazio. Un bilancio positivo che il ministro dell’Interno, Marco Minniti, commenta così: “Si conferma, ancora una volta, la forza della democrazia italiana”. Poi Minniti ha chiamato il capo della Polizia Polizia, Franco Gabrielli, per esprimere apprezzamento a tutti gli agenti e ai dirigenti che, con “tranquilla fermezza”, hanno consentito che tutte le manifestazioni, al di là di qualche singola e limitata tensione, si svolgessero serenamente.

Foto Ansa di Giuseppe Lami

A Roma si è svolta la manifestazione più impegnativa: da piazza della Repubblica a Piazza del Popolo, il corteo promosso dall’Anpi, al quale sono intervenuti anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i segretari nazionali dei

Foto di Tiberio Barchielli

sindacati, il segretario del Pd, Renzi, con diversi esponenti del partito, il leader della lista “Liberi e Uguali” Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, Pierluigi Bersani, Nicola Fratoianni, il vicesindaco di Roma Luca Bergamo con la fascia tricolore in rappresentanza del Campidoglio.

 Sullo striscione di apertura “Mai più fascismi, mai più razzismi”. A tenerlo, tra gli altri, rappresentanti dell’Associazione Partigiani e dei sindacati.  “Non va sottovalutato il pericolo del fascismo che si presenta in forme anche nuove – ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, parlando a margine della manifestazione contro ogni fascismo promossa dall’Anpi a Roma -, è un pericolo in Italia e in Europa ed è un pericolo anche la sottovalutazione di questo fenomeno, una generale sottovalutazione del fatto che nelle parole si nascondono dei germi di violenza che poi passano ai fatti”.  E Pietro Grasso: “Il giudizio politico è che, da parte nostra, tutte le forze razziste vanno considerate fasciste”.

“E’ un corteo molto importante, è importante essere qui. C’è grande bisogno di rassicurare”, ha detto Gentiloni. “Un bellissimo messaggio, un messaggio costituzionale. Anche in una giornata un po’ piovosa l’impegno di tante persone da tante parti d’Italia credo rassicuri”. Per Gentiloni “c’è bisogno di sicurezza e legalità”. “E’ bello essere in tanti qui, è bello che ci sia il premier e tutto il Pd”, ha detto Renzi. “Bisogna combattere tutti insieme contro una cultura della violenza”.

Corte contro il Jobs Act. Al grido “No allo sfruttamento, no al razzismo, diritti per i lavoratori” si è svolto il corteo promosso sempre a Roma dai Cobas e partito da piazza Esquilino. Tra gli striscioni di testa quello con la frase “Arresti, denunce e leggi antisciopero non ci fermeranno. Nabil vive nel cuore di chi lotta“, in memoria di un lavoratore attivo nei Cobas morto sul lavoro e “S.I. Cobas Milano”. In piazza alcune centinaia di manifestanti con bandiere rosse del sindacato tra cui delegazioni da varie città italiane, come Napoli e Messina, e molti migranti. “Non cadremo nelle trappole e nelle provocazioni – ha detto al megafono un migrante – Dimostriamo che a Roma oggi ci sono lavoratori e non delinquenti. In questo momento soffia un clima di razzismo. Oggi dobbiamo dimostrare che siamo solo una classe operaia, non ci sono razze nè etnie. L’obiettivo è fare una bella manifestazione per i diritti”.

In piazza nella capitale anche gli antagonisti al Centro identificazione migranti (Cie) di Ponte Galeria; a piazza Vittorio il sit-in di Fratelli d’Italia con la leader Giorgia Meloni; infine sempre a Roma un sit-in antivaccini a piazza San Giovanni.

Foto Ansa di Daniel Dal Zennaro

A Milano è partito da Porta Venezia il corteo dei sostenitori della Lega, che si è concluso in piazza Duomo con un comizio del segretario Matteo Salvini. Il corteo era aperto dallo striscione ‘Prima gli italiani’, ma era costellato di bandiere autonomiste. Presenti il presidente del Veneto, Luca Zaia, che sventolava una bandiera veneta, e l’ex ministro Roberto Calderoli. Assente invece il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ex segretario della Lega Nord, che non ha partecipato anche se la sua presenza era attesa.  “Il 4 marzo sarà premiata la forza e il coraggio della Lega che sarà la prima forza del centrodestra, ne sono sicuro – ha detto Matteo Salvini dal palco -. Noi non tradiamo, mai e poi mai governeremo con altri che non siano la nostra squadra. Non abbiamo mai fatto in passato un governo minestrone”.

Momenti di tensione invece per il comizio di Casa Pound perché un gruppo di antifascisti ed esponenti dei centri sociali ha tentato di forzare un cordone di polizia al limitare di largo La Foppa per entrare in via Volta. Ne è nato un tafferuglio, durante il quale la polizia ha attuato una carica di alleggerimento, che ha causato solo qualche contuso. Dietro lo striscione che apriva lo schieramento degli antifascisti, i manifestanti si proteggevano con dei gommoni gonfiabili.  “Sono sconcertato dal clima di tensione e violenza che sta segnando questa campagna elettorale – ha detto il leader di Casa Pound,  Di Stefano, prima di salire sul palco davanti al Castello Sforzesco – perché il nostro è un programma sociale avanzato che prevede il recupero della sovranità di questo Paese. Non vogliamo uno stato totalitario, difendiamo a spada tratta la Costituzione, vogliamo governare seguendo le regole”.

 

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