L’ALTRO PARERE/ Se le banche trattassero i clienti come la Cassazione prescrive per gli astici

di ROBERTO MARINO – Adesso che la Cassazione si è occupata delle sofferenze degli astici nel ghiaccio, c’è da sperare che venga presto il turno di altre storie di sofferenze, a cominciare da quelle di coloro che non possono cambiare il mutuo perché le banche applicano una clausola non prevista dal Parlamento, negando la surroga a chi ha usufruito per un anno della sospensione degli interessi, anche quando si pagano tassi tripli rispetto a quelli dell’attuale mercato.

Non sarà terribile come il ghiaccio, ma si vive male lo stesso, con la sensazione di essere stati defraudati di un’opportunità prevista dalla legge. Fin quando le banche saranno come un pronto soccorso che respinge i feriti per occuparsi solo delle persone sane o di quelli che hanno protezioni politiche e massoniche, questo Paese non ripartirà. Hai voglia di comprare titoli di stato e a tenere tassi bassi. Se a una persona viene negato un prestito di 4mila euro e quella persona finisce in mano agli usurai per fare studiare il figlio (e, stremata e disperata, ha denunciato gli strozzini), vuol dire che qualcosa non funziona. Ma soprattutto vuol dire spingere tra le braccia della mafia tante persone con problemi di credito, persone anche affidabili ma bocciate per cavilli e rigidità esagerati viste le somme in campo.

Poi si scoprono crac bancari per prestiti milionari azzardati e non si capisce che fine abbiano fatto quegli inflessibili dirigenti che ne sono responsabili, mentre migliaia di risparmiatori hanno sprecato i soldi di una vita. Ma non perdiamo la speranza. Animo: dopo la A di astici, viene la B di banche e bancarotte, ma soprattutto la C di conti correnti e corrotti.

Ps. C’è un modo efficace e non ipocrita per non far soffrire gli astici: basta non mangiarli.

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